Catanzaro News Dalla Redazione

Catanzaro, la grande avventura

Foresti Calabro Cerri
Scritto da Ivan Pugliese

Sconfitte dolorose, trionfi storici, autentici miracoli. La lunga cavalcata del Catanzaro di Calabro senza tifosi e con il Covid

Mittica, Iannì, Bayeye, Martinelli, Mirarchi, Risolo, Cristiano, Cusumano, Iseppon, Brugnano. È questa la panchina del Catanzaro all’esordio in campionato contro il Potenza a fine settembre, quasi tre mesi dopo l’ultima deludente uscita di scena ai play-off proprio al “Viviani”. In campo, nell’undici titolare, ci sono Riggio, Urso, Pinna e Di Piazza, ormai lontani ricordi. Di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia. Dopo 8 mesi il Catanzaro è pronto a giocare il suo decimo play-off dopo una stagione esaltante, chiusa al secondo posto, con pieno merito. 

Foresti, Cerri, Calabro

Calabro ForestiIl nono play-off perso in 25 anni, con una prestazione incolore a Potenza, chiude un’era in casa Catanzaro. I due litiganti Auteri e Lo Giudice vengono salutati dalla proprietà che si affida ai primi di agosto a Diego Foresti, Massimo Cerri e Antonio Calabro. L’ennesima delusione sportiva e la contrazione dei ricavi da botteghino causa Covid sembrano aver scoraggiato Floriano Noto. Che nelle conferenze stampa d’inizio stagione non sembra voler rilanciare e annacqua con parole molto chiare quel barlume di entusiasmo residuo in una tifoseria distrutta da 30 anni di anonimato semiprofessionistico. 

La Coppa Italia

Il mercato pre-campionato è tutt’altro che esaltante. La squadra all’esordio è largamente incompleta. La società corre ai ripari. Arrivano Curiale, Garufo, Riccardi, Altobelli, Di Massimo, Evacuo ed Evan’s. E insieme a loro due vittorie particolari: l’impresa ai rigori contro il Chievo in Coppa Italia e il successo a tavolino contro il Trapani che viene escluso dal campionato. Un guizzo di Verna stende la Paganese. A Vibo Branduani salva i giallorossi, mentre l’unica partita della stagione davanti a 1000 tifosi è decisa da Evacuo e Carlini contro il Foggia. Ancora 0-0 in trasferta a Caserta prima della storica sfida di Coppa a Marassi. Il Genoa passa 2-1 ma il Catanzaro fa un figurone. 

Batosta a Terni, trionfo ad Avellino

Si gioca ogni tre giorni. E i ragazzi di Calabro passano dalle stelle alle stalle in pochissime ore. Sul campo della corazzata Ternana, il Catanzaro dopo un buon primo tempo ne prende cinque. E col Palermo non bastano un rigore di Evacuo e la doppia superiorità numerica. Finisce 1-1, Calabro è già sulla graticola ma Foresti con una veemente conferenza stampa blinda il tecnico e sposta il mirino sulla squadra. La trasferta da brividi a casa Braglia profuma comunque di ultima spiaggia per il tecnico. Il Catanzaro gioca, l’Avellino passa. Ma i giallorossi rimontano con Curiale e vincono nella ripresa con Di Massimo e Di Piazza. Sarà una vittoria pesantissima ai fini della classifica finale.

Sconfitta a Bari, il gioco latita

Adesso serve continuità. Che arriva col convincente successo 1-0 sul Teramo (Carlini), un pari a Francavilla (Fazio), una vittoria sofferta 2-1 sulla Cavese (Risolo, Di Piazza). A fine novembre il Catanzaro stecca l’esame di maturità contro Auteri, beffato da un gran gol di Antenucci. Ma è vivo: rimonta e batte 3-1 la Turris con Risolo, Evacuo e Curiale. Il gioco spesso latita anche perché Calabro tiene fuori Corapi, ritenendolo poco compatibile con Carlini e preferendogli Risolo. Calabro sta forgiando il carattere di un gruppo che nei momenti di difficoltà tira sempre fuori il meglio. Ancora un 3-1 a Bisceglie grazie a una prova strepitosa di Contessa. 

Il ritorno di Di Gennaro

L’anno si chiude con altre due partite toste. E sono due pareggi. Stavolta i giallorossi si fanno raggiungere due volte a quattro minuti dalla fine, prima dalla Juve Stabia al “Ceravolo”, poi dal Catania al “Cibali”. Il Catanzaro è terzo con altre quattro squadre. Ternana e Bari sembrano già irraggiungibili. La squadra non entusiasma e non sembra poter ambire a una delle prime tre-quattro posizioni in classifica. Anche il mercato stenta a decollare. Tante cessioni, pochi acquisti di peso. Arrivano Scognamillo e Porcino. La nebbia e la Viterbese bloccano il Catanzaro che a Monopoli (1-1) viene salvato da Di Gennaro (Branduani è fermo per Covid) e da un autogol al 90’. Di Gennaro diventerà stabilmente il guardiano dei pali giallorossi.

La chiave Di Massimo

Un miracolo di Curiale al 94’ stende il Potenza in casa. Ma nella prosecuzione della sfida con la Viterbese finisce 0-0. La serie utile del Catanzaro si ferma a Pagani. Una partita orribile e una sconfitta inopinata rispediscono Calabro sotto processo. Mentre il mercato si conclude nella delusione generale. Arrivano Jefferson, Grillo, Molinaro, Parlati, Pierno, Gatti. Nessuno sembra davvero poter far fare ai giallorossi il salto di qualità. Nel frattempo Corapi si è ripreso le chiavi del centrocampo e Calabro ha arretrato Di Massimo in una posizione quasi da mezzala. Si rivelerà una mossa decisiva.

Catanzaro gourmet

La sconfitta di Pagani sferza il Catanzaro che supera nell’ultimo quarto d’ora la Vibonese (Carlini) e poi cucina il Foggia a domicilio (Di Massimo, Carlini) all’ora di pranzo. Un altro mercoledì nero ferma la marcia dei giallorossi che dominano il primo tempo ma vengono tramortiti 0-3 al “Ceravolo” dalla mediocre Casertana. Il quarto posto sembra ormai il massimo cui possa aspirare il Catanzaro che tira fuori in sette giorni due vittorie storiche. Il successo ancora all’ora di pranzo di Palermo è firmato da Verna e Martinelli. Quella sulla capolista (Curiale, Carlini) resterà l’unica sconfitta della Ternana in questo campionato da record (regalo alla Juve Stabia a parte).

Altalena Catanzaro

Sulle ali dell’entusiasmo i giallorossi incrociano l’Avellino. Il Bari sembra in picchiata, la squadra di Braglia è la più in forma del campionato. E passa anche al “Ceravolo” con un gol in fuorigioco al termine di una gara brutta e spigolosa. L’interlocutorio pareggio di Teramo apre la strada all’incredibile rush finale del Catanzaro. Un rigore di Carlini basta col Francavilla, prima della superba prestazione contro il Bari, asfaltato da Di Massimo ed Evacuo. Un successo stentato contro il fanalino Cavese (Porcino) vale il terzo posto, impensabile fino a qualche domenica prima. A Torre del Greco finisce 1-1 una partita soffertissima. Il Catanzaro va sotto, Di Massimo pareggia, Fazio viene espulso, Giannone sbaglia un rigore. 

Il virus a Catanzaro

Arriva il Covid. Sembra la fine del sogno. Il Catanzaro si ritrova senza mezza squadra, soprattutto in difesa e sugli esterni di centrocampo. Corapi si sacrifica da infortunato, in campo si vedono Pierno, Jefferson, Grillo, Parlati, Gatti, Molinaro. I “protagonisti” del mercato invernale in sordina scoprono il loro volto. Alcuni giocano fuori ruolo. È il momento in cui avviene la saldatura definitiva tra società, staff tecnico, calciatori e tifoseria. Tutti si stringono attorno a questo gruppo di ragazzi. E arrivano i miracoli. Uno dietro l’altro.

Mezza squadra per tre miracoli

Foresti dice che col Bisceglie si gioca regolarmente nonostante le assenze. Curiale regala tre punti ai giallorossi. Con la Juve Stabia però non è il caso. E il Catanzaro spende il suo jolly rinvio, cercando di guadagnare tempo. L’ultimo quarto d’ora è ancora decisivo col Catania. Siamo sempre senza mezza squadra, ma Di Massimo e Baldassin ricacciano indietro i siciliani. E tre giorni dopo, contro una Juve Stabia reduce da un filotto pazzesco di vittorie, Pierno manda in paradiso un gruppo ormai d’acciaio.

Siamo secondi!

Il Catanzaro sembra più forte delle avversità. È più forte delle avversità. Nove punti in fila con giocatori di cui non conoscevamo nemmeno le sembianze. Il successo a Viterbo con la doppietta di Di Massimo vale il secondo posto ai danni di un Avellino in caduta libera. E all’ultima giornata, nonostante un mezzo suicidio (2-2 in casa col Monopoli), il Catanzaro può festeggiare perché l’Avellino non riesce a superare la derelitta Cavese.

Ripartiamo da qui

Tra pochi giorni scopriremo il primo avversario nei play-off. Dopo un mese di stop, si riparte domenica. Da zero. Anzi no. Si riparte da un gruppo che ha dimostrato carattere e attaccamento alla maglia. Si riparte da un allenatore bravo, ruvido e scomodo, proprio come la squadra che ha costruito in otto mesi, tra mille avversità. Si riparte da un DG al quale i Noto hanno affidato totalmente le chiavi della società. E che sta centrando risultati insperati. Si riparte da un popolo, relegato dal Covid sul divano di casa, che aspetta l’ennesimo capitolo della saga play-off. Sospeso tra atti di fede e riti scaramantici, tra sacro e profano. Consapevole che il sentiero per il paradiso è molto stretto. Ma che, comunque vada, è stata una grande avventura.

Autore

Ivan Pugliese

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