Le consultazioni elettorali per le regioni sono alle porte e, come sempre, si ripropone agli occhi dell’elettorato una situazione familiare. Si parla di ambiente, sanità, lavoro che non c’è, e chi più ne ha più ne metta.
Sarebbe bello, ma soprattutto interessante, una volta sola, poter legare la fiducia dei cittadini ad un programma elettorale, a tempo, nel quale si decidano, non proprio le soluzioni dei problemi, ma quanto meno la tempistica nell’approvazione dei provvedimenti e delle nuove leggi che dovrebbero dare la famosa “svolta” alla nostra amata terra. Bisognerebbe garantire i bilanci e soprattutto il lavoro. Si, proprio il lavoro, quella cosa di cui tutti i candidati sono pieni di intenzione in campagna elettorale e che poi alla fine viene, troppo spesso, a mancare nel momento del risultato.
In una terra martoriata come la Calabria bisogna essere semplicemente amorevoli nei confronti dei cittadini, di tutti i padri, le madri, i figli, i fratelli che ripongono pieni di speranza la fiducia nel proprio candidato. La persona che li rappresenta dovrebbe essere consapevole che su di lui si reggono i pilastri del nostro futuro e farsi carico, da buon padre di famiglia, dei problemi di tutti e di tutto. Ma più di ogni altra cosa, tutti quei padri, quelle madri, quei i figli e quei i fratelli dovrebbero avere ben chiaro nella mente che se la nostra regione è andata un po’ a rotoli la colpa non è solo di chi ci ha governato per anni e anni, mi riferisco alla destra e alla sinistra, ma alla facilità con cui, spesso, abbiamo riposto la fiducia nelle persone che hanno amministrato. Si signori, siamo stati noi a mandare loro li. Il voto è divenuto un voto di “speranza”, si sceglie il personaggio di turno con la prospettiva di un posto di lavoro, questa è l’unica realtà esistente.
In un momento in cui è facile fare promesse e premesse, il richiamo ad un voto consapevole ritengo che sia la cosa più giusta. Un voto per una persona onesta, che capisca e sappia capire i mali della nostra terra, che comprenda il disagio di un sistema, alcune volte, creato a pennello per rendere il votante suddito del votato. Un voto libero da interessi che permetta ai giovani e ai loro figli di farla finita con un apparato, alcune volte, clientelare che spesso umilia la dignità dell’essere umano. Non è semplice crearne le condizioni, ma la presa di coscienza deve essere del singolo cittadino, deve partire dal basso.
E’ fondamentale capire in maniera chiara che noi tutti siamo promotori del nostro futuro e che solo da noi dipende il domani della nostra terra.
L’augurio che faccio ai miei concittadini è che il candidato, scelto da tutti noi, sia il migliore tra i migliori e che sappia farci crescere come un buon padre farebbe con i propri figli.
Carmine Gallippi
Commissario cittadino MPA