Se serviva aggiungere altro pepe a una sfida ricca di tradizione come Catanzaro-Avellino, non poteva esserci niente di meglio della vittoria dei giallorossi lo scorso sabato con la Ternana. Una partita che ha catapultato in maniera definitiva i ragazzi di Calabro nella lotta al secondo posto. E d’altronde, per rafforzare la propria candidatura, cosa c’è di meglio di uno scontro diretto con gli attuali detentori della posizione più ambita in chiave play off? Come se non bastasse, alla narrazione di un match già ricco di contenuti si aggiunge il ritorno di Piero Braglia al Ceravolo.
Il tecnico toscano in conferenza stampa ha sfoggiato un atteggiamento sornione, quasi ad addossare al Catanzaro i favori del pronostico. «Ci stiamo preparando in maniera adeguata per il Catanzaro. Non sarà facile, ma ci proveremo. Noi al di là di tutto, dobbiamo portare rispetto anche agli altri. A noi sembra che sia diventato tutto facile. Dobbiamo guardare in casa nostra, affronteremo il Catanzaro che ha battuto la Ternana che non aveva mai perso e quindi sappiamo che ci aspetta una battaglia».
Braglia di big match in Serie C se ne intende, ed elogiare il Catanzaro quasi per presentarsi come l’underdog della partita potrebbe essere un monito sul copione della gara: magari vedremo un Avellino più attendista, pronto a indurre i giallorossi in errore per punirli alla minima incertezza.
Ai microfoni l’ex allenatore e calciatore delle aquile ha anche trovato il tempo di rispondere a Lucarelli, che aveva ipotizzato un Catanzaro sulle gambe in vista della sfida di mercoledì. «Lucarelli ha detto che l’Avellino troverà un Catanzaro stanco? Ognuno tira l’acqua al suo mulino. Cristiano ha provato a caricare il Catanzaro per la gara contro di noi. Il Catanzaro ci aspetterà, troveremo una squadra forte, con grandi qualità e che ci vuole battere per aprire il discorso secondo posto».
Che il Catanzaro sia stanco non è detto. Di certo, però, l’Avellino arriva più riposato, visto che non ha giocato nel fine settimana (avrebbe dovuto disputare il match con il Trapani): un dettaglio non trascurabile con un calendario così fitto. A proposito di calendari, notevole la somiglianza del percorso delle due squadre nelle scorse settimane. In tre delle ultime quattro giornate, gli irpini, proprio come il Catanzaro, hanno affrontato Palermo (vittoria per 1-0), Foggia (vittoria per 4-0) e Casertana (vittoria per 0-2). Risultati simili, non fosse per la brutta sconfitta del Ceravolo con la Casertana.
Una squadra robusta, pronta a generare errori più che aspettarli
Il cambio di marcia in campionato, per l’Avellino, è arrivato col 2021. Nel nuovo anno i campani hanno raccolto due pareggi e sette vittorie su nove partite. Uno score degno quasi della Ternana, frutto di una confidenza con le singole gare e con le idee di Braglia che si è rinvigorita domenica dopo domenica.
L’Avellino si dispone col 3-5-2 e, al di là delle giocate classiche come i tagli profondi delle mezzali e i movimenti incontro delle punte, i campani spiccano per l’intensità con cui affrontano ogni avversario. Senza affidarsi troppo a pattern precostituiti, gli irpini riescono a farsi valere grazie al forte impatto fisico. In fase difensiva centrocampisti e attaccanti sono sempre pronti a uscire in avanti per contestare il possesso; pur in un sistema di movimenti a zona, il riferimento è l’uomo.
L’Avellino sa modulare la propria aggressività e, soprattutto, l’altezza a cui pressare gli avversari. Sui rinvii dal fondo di solito concede il primo passaggio, in modo da pressare la circolazione bassa appena la palla viaggia verso le fasce. In caso di azione manovrata, l’aggressione può iniziare direttamente nella trequarti avversaria o, in maniera più conservativa, all’altezza del proprio centrocampo: sono l’avversario e lo sviluppo della partita a dettare l’altezza del baricentro. A dimostrazione di quanto il focus sul recupero palla sia importante per Braglia, un attaccante talentuoso come Fella non rinuncia ad abbassarsi per tentare in maniera attiva il recupero palla, senza limitarsi a schermare le ricezioni. Da scippi improvvisi possono nascere contropiedi letali; così come dai lanci lunghi, spesso usati dall’Avellino per generare seconde palle e transizioni.
Il rischio, raro in Serie C per la verità, è incontrare squadre che attraverso una costruzione ragionata sappiano sfruttare gli spazi alle spalle del pressing: Silvestri, Miceli e Illanes, terzetto difensivo poco a proprio agio lontano dall’area, non sempre accompagnano bene le salite di centrocampisti e attaccanti. Il Catanzaro è una delle poche squadre del girone in grado, col giro palla a partire dalla difesa, di individuare quegli spazi e sfruttarli.
Nel 2021 l’Avellino è ancora imbattuto, proprio come la Ternana fino a venerdì scorso. Si spera che il Catanzaro ad ammazzare i giganti ci abbia preso gusto.
Emanuele Mongiardo & Samuele Cardamone
Che fortuna vero? L’Avellino arriva dopo il riposo, ma anche il Teramo per lo scontro di domenica 7 arriverà dopo un turno di riposo. Noi in 14 giorni 4 partite quasi una partita ogni 3 giorni e con quali avversari (Palermo, Ternana, Avellino, Teramo), meglio di così???
ED IN PIU’ CON IL PEGGIORE ARBITRO CHE SICURAMENTE CI DANNEGGIERA’ COME HA FATTO ABBONDANTEMENTE IN PASSATO .