Ci scuserà Giorgio Gaber se scomodiamo uno dei suoi titoli più iconici per festeggiare quella che è a tutti gli effetti una vittoria storica. Per la prima volta il Catanzaro vince una partita di campionato alla Favorita. C’era solo un precedente di quasi 40 anni fa, una sfida di Coppa Italia. Il Catanzaro, appena promosso in serie A, sconfisse i rosanero con un gol di Spelta. Altra epoca, altra storia.
Dopo una settimana, si gioca ancora all’ora di pranzo e arriva la seconda vittoria prestigiosa in trasferta. Dopo Foggia, è il turno di Palermo. Il Catanzaro si siede a tavola, “triste col suo bicchiere di Barbera”, dopo la disastrosa batosta casalinga con la Casertana. Una partita dominata per 60 minuti e persa negli ultimi 30. Una partita che ha interrotto una possibile serie positiva. Una partita di quelle che possono lasciarti addosso scorie mentali pesanti da smaltire.
E invece il Catanzaro si presenta tosto e determinato a dimenticare in fretta lo stop infrasettimanale. Calabro ha compiuto un capolavoro sulla testa dei suoi uomini. E non è il primo. Questo Catanzaro, quando cade, sa sempre come rialzarsi in fretta. Il tecnico si presenta con una squadra senza grosse sorprese. Porcino è il sostituto naturale dell’infortunato Contessa. Davanti ci sono ancora Curiale e Di Massimo, mentre Garufo (forse l’unica sorpresa) e Verna fanno rifiatare Casoli e Risolo. Corapi e Carlini chiamati agli straordinari. Degli altri nuovi non c’è traccia, se non nella distinta distribuita in tribuna al “Barbera”, sotto un sole primaverile.
Il Palermo di Boscaglia arriva da due successi consecutivi, sta risalendo in classifica e schiera una squadra imbottita di uomini d’esperienza. Pelagotti, Marconi, Crivello, De Rose, Floriano. E poi c’è l’ex Kanoute, imbolsito e lontano parente della gazzella di un tempo. Il capitano è Mario Alberto Santana, alla soglia dei 40 anni. Uno da 255 partite in serie A. I suoi dribbling hanno fatto godere i tifosi di Chievo, Palermo, Fiorentina, Torino e i fantacalcisti di tutta Italia.
Il ritmo è subito alto. Il Catanzaro è ben messo in campo, soffre poco e sembra poter controllare la partita. Anzi no, sembra possa vincerla fin dai primi minuti. Il Palermo vive dell’estro dei suoi senatori e attacca prevalentemente sulla sinistra, dove Santana e Floriano mettono a dura prova la resistenza di Garufo e Riccardi. I due scodellano continuamente palloni al centro per il centravanti Lucca, classe 2000 e un futuro roseo davanti. Fazio e Martinelli soffrono il lungagnone rosanero, se lo perdono in un paio di circostanze ma non pagano dazio.
Il Catanzaro si affida a veloci ripartenze, guidate con qualche imprecisione di troppo da Carlini che comunque scalda i guantoni a Pelagotti con un tiro al volo troppo preciso. Di Massimo e Curiale gli fanno il solletico. Ma il Catanzaro sale di colpi e poco prima della mezzora piazza la sua stoccata. Curiale difende un pallone a centrocampo, nonostante il fallo del suo marcatore diretto. La palla sfila, Verna s’invola, Carlini apre, Garufo piazza un assist al bacio per lo stesso Verna che intanto è arrivato davanti a Pelagotti e lo infila con freddezza.
0-1, palla al centro. Passano quattro minuti, la difesa giallorossa è poco reattiva in un rinvio. Il flipper impazzito recapita il pallone sui piedi di Floriano che se lo aggiusta sul destro e lo scarica a giro nell’angolino sinistro alle spalle di Di Gennaro. Neanche il tempo di brindare con un sorso di rosso sulle nostre tavole imbandite che il Palermo raggiunge il pari. Il finale di tempo è nervoso. I ritmi si abbassano e la sensazione è che il primo caldo e la condizione fisica potrebbero essere decisivi nella ripresa dopo il turno infrasettimanale.
Si riparte e il Catanzaro tiene. Anzi, a parte un siluro di Santana respinto a stento da Di Gennaro, è ancora una volta Di Massimo a sprecare prima un assist di Riccardi (dopo un lancio telecomandato di Corapi), poi un cross magico di Garufo. A difesa dell’attaccante giallorosso c’è da considerare un grande lavoro di sacrificio, in ripiegamento difensivo sulla sinistra a supporto del positivo Porcino.
Boscaglia cambia mezza squadra. Alcuni dei “vecchi” devono uscire perché il carburante è finito. Gli innesti giovano al Palermo che per 15 minuti occupa la metà campo giallorossa senza mai essere pericoloso fino in fondo. La partita sembra cambiata. Il Catanzaro non riesce a ripartire, Carlini è sfinito, Curiale non difende più palla, ormai stremato. Calabro e le sostituzioni sono in eterno conflitto. Il classico doppio cambio del 60’ stavolta non c’è.
Si entra in zona-Catanzaro, gli ultimi 15 minuti. I tifosi giallorossi, seduti a tavola, si versano un altro bicchiere di rosso e si chiedono se l’acqua sta bollendo e quando Calabro inserirà forze fresche. Al 76’ finalmente è il turno di Evacuo, una sorta di talismano anche quando non tocca palla. Passano 180 secondi dal suo ingresso in campo, e una bella combinazione Di Massimo-Porcino si chiude con un fallo vicino al vertice alto dell’area rosanero. Corapi, con le poche forze residue, disegna una traiettoria affilata. Martinelli ci mette il testone: è 1-2.
Nel momento migliore del Palermo, segna il Catanzaro. I rosanero si riversano nella metà campo giallorossa. Boscaglia inserisce anche Saraniti che in meno di 10 minuti si fa ammonire, costringe Di Gennaro alla parata della domenica, poi a una presa scenografica per i fotografi, infine cerca di spaccare la faccia a Riccardi con un intervento da karate e si becca il rosso. Corapi, da centrocampo, prova un gol da cinema.
Finisce in trionfo per il Catanzaro. La Casertana è dimenticata. Riprendono fiato le speranze in vista delle supersfide alla corazzata Ternana e all’Avellino di Braglia. L’altalena giallorossa stavolta pende dalla parte giusta. Il Catanzaro atterra dalle montagne russe con tre punti pesanti mentre la pasta arriva in tavola e salta il tappo di un’altra bottiglia.
“Barbera e champagne stasera beviam
Per colpa del mio amor, pa ra pa pa
Per colpa del tuo amor, pa ra pa pa
Ai nostri dolor insieme brindiam
Col tuo bicchiere di Barbera
Col mio bicchiere di champagne”
Photo Credits: Pasquale Ponente
Voti agli under Pipicella 8 e Schimmenti 9 semplicemente strepitosi.