Lunch match tutto da gustare quello di domenica al “Barbera” tra Palermo e Catanzaro. I giallorossi arriveranno in Sicilia dopo la brutta sconfitta del “Ceravolo” contro la Casertana, Calabro in primis si aspetta dalla squadra subito una prestazione di valore fuori casa per rimediare alla debacle di mercoledì.
In casa Palermo tira decisamente un’aria diversa. Due vittorie consecutive contro Bisceglie e Turris entrambe nel segno di Lorenzo Lucca, attaccante classe 2000. Due doppiette consecutive per l’ex Torino che dopo un’inizio di stagione da riserva, da dicembre si è preso il posto da titolare al centro dell’attacco rosanero mettendo a segno 10 reti nella stagione in corso.
L’andamento della squadra di Boscaglia è stato però una serie di alti e bassi durante il corso del campionato soprattutto per le problematiche legate al coronavirus. La classifica rispecchia le difficoltà dei palermitani che occupano ora l’ottavo posto, a quattro punti dall’undicesimo posto occupato dalla Virtus Francavilla. Il Palermo è comunque una squadra difficile da affrontare, l’unica che ha portato a casa punti in entrambe le occasioni contro la mostruosa Ternana di Lucarelli.
La partita d’andata arrivata dopo la batosta in casa della capolista, ha costituito uno spartiacque nella stagione del Catanzaro. Mai come dopo il pareggio contro i rosanero in clamorosa emergenza, arrivato all’ultimo minuto, la panchina di Calabro è stata così tanto in bilico. Da lì il Catanzaro ha cominciato il periodo probabilmente migliore della stagione. Ora di nuovo il Palermo e di nuovo giallorossi reduci da una sconfitta sonora, una partita che seriamente si candida a rappresentare una svolta importante della stagione di entrambi i club.
L’ANALISI TECNICO TATTICA
Il Palermo di Boscaglia è una delle poche squadre di Serie C che cercano di imporre un ritmo alto alla partita, visto che la velocità e la verticalità sono condizioni imprescindibili per il calcio dell’ex tecnico del Trapani. La voglia di sorprendere l’avversario, di imporgli un’aggressività nelle scelte che a volte diventa frenesia, nel migliore dei casi crea un contesto caotico capace di rompere lo stallo che di solito domina nelle partite della terza serie.
In questa fase di campionato, Boscaglia schiera i suoi con un 4-3-3 che però non si allontana troppo dal 4-2-3-1 di inizio campionato. In campo, infatti, il sistema di solito diventa asimmetrico: la mezzala di destra, Broh, è più incline ad avanzare rispetto a quella di sinistra. L’ex centrocampista del Cosenza stazione spesso o sulla trequarti o, addirittura, sulla stessa linea della punta; in occasione dei cross si tratta di una presenza fissa in area. Da metodista di solito si schiera De Rose che, come vedremo, più che di una gestione oculata del possesso si occupa di accelerare la manovra con scelte di passaggio piuttosto dirette.
La chiave di volta del sistema di Boscaglia infatti è Lorenzo Lucca, il centravanti, un giocatore certamente destinato ad altre categorie. Nativo di Torino ed ex primavera grana, il numero diciassette palermitano salta subito all’occhio per la stazza: un metro e novantacinque d’altezza, con due spalle larghe perfette per proteggere il pallone e farsi valere in area e spalle alla porta. Non a caso, visti anche il fisico e la maglia rosanero, qualcuno lo ha soprannominato “Lucca Toni”. Già autore di dieci gol, Lucca è il motivo per cui Boscaglia può disegnare situazioni di gioco più dirette. L’attaccante infatti vince molti duelli aerei e se frappone il corpo tra palla e avversario difficilmente si fa portare via il possesso. Una volta messa giù la verticalizzazione dal centrocampo o dalla difesa, Lucca si incarica di far giocare i suoi compagni fronte alla porta.
Dopo lo scarico, l’attaccante, l’ala opposta e un centrocampista occupano l’area, mentre l’ala del lato forte e il terzino combinano per creare il cross.
Insomma, col Palermo c’è poco da scherzare in area, sia per la qualità di Lucca, sia per il gran numero di uomini coinvolti negli attacchi. Il Catanzaro contro la Casertana ha avuto problemi proprio nelle due aree: nella propria, dove è stato poco preciso, e in quell’avversaria, dove non ha capitalizzato occasioni clamorose. Di buono c’è che la ricerca dei ritmi alti del Palermo potrebbe portare i rosanero e ad allungarsi e ad aprire spazi succulenti per un giocatore come Di Massimo. A patto ovviamente di aggiustare la mira.
Samuele Cardamone e Emanuele Mongiardo
Foto: www.palermofc.com
Con questa analisi tecnica, oculata per amor di Dio, domani non abbiamo nessuna speranza. Ma alcune volte, non sempre purtroppo, il Catanzaro è riuscito ad imporre il suo ritmo non certo frenetico e/o aggressivo, mettendo in difficoltà le altre squadre. Per cui speriamo (da tifosi) in un risultato positivo.
VISTO CHE GLI ALTRI CONTRO DI NOI SE LE INVENTANO TUTTE PER RUBARCI I PUNTI CON LA PERENNE COMPLICITA’ DEI FISCHIETTI DI TURNO , FACCIAMOCI FURBI UNA VOLTA PER TUTTE . UN BEL CALCIO NEGLI STINCHI NEI PRIMI MINUTI A STO CAZZO DI LUCCA E CE LO TOGLIAMO DAI COGLIONI . RICORDIAMOCI COME CI HANNO PAREGGIATO ALL’ANDATA ……
Calabro, tu metti Casoli e vai tranquillo!
Aquila del nord, hai convinto Gravina…..che ha proposto la serie b a 40 squadre 😊