Il Catanzaro batte il Foggia con un netto 2-0 e centra la sua terza vittoria in trasferta del campionato, stavolta senza subire gol e senza andare sotto nel punteggio. È una vittoria importante, su un campo difficile, contro una diretta concorrente. È una vittoria importante che regala continuità dopo il successo di misura sulla Vibonese. È una vittoria importante perché corona una prestazione convincente, autorevole, condita da qualche sprazzo di buon calcio.
Non bastano gli stadi vuoti, né un Catanzaro tra i meno entusiasmanti degli ultimi anni. L’industria pornografica del calcio moderno propone ai tifosi giallorossi anche il cosiddetto “lunch match”. Di sabato. L’unico precedente era un 2-1 all’Ischia in una domenica d’ottobre del 2014, con Russotto e Kamara a regalare tre punti immeritati al Catanzaro di Moriero e Cosentino.
Il sole e il caldo di quella domenica sono un lontano ricordo. A Foggia solo pioggia, freddo e campo pesante. La neve attesa si ferma in provincia e non scende sullo “Zaccheria”. Il Catanzaro invece c’è, stavolta dall’inizio della partita e per tutti i 90 minuti.
Il Foggia di Marchionni è alle prese con assenze pesanti (Dell’Agnello, D’Andrea, Aramini e Anelli), mentre Curcio, Rocca e Del Prete, reduci da problemi muscolari, partono dalla panchina. In campo ci sono sette under. Calabro ha l’imbarazzo della scelta. E sceglie sempre i soliti. Scognamillo a parte, il mercato è come se non fosse mai esistito. In porta ancora Di Gennaro, sulle fasce Casoli e Contessa. Turno di riposo per il fedelissimo Verna. Davanti Di Massimo e Curiale.
La partita è equilibrata e giocata a viso aperto. Le ampie dimensioni dello “Zaccheria” favoriscono gli attacchi sulle difese. Ma le occasioni migliori arrivano sui soliti svarioni difensivi in uscita da parte di due squadre che pressano alto e provano a impostare la manovra fin dal portiere.
Contessa è la controfigura del bel giocatore ammirato in alcune partite di questa stagione. Fazio soffre la velocità di Balde prima di prendergli le misure e imbavagliarlo definitivamente. Il Catanzaro attacca prevalentemente a destra sull’asse Risolo-Casoli che produce però solo un paio di cross in curva dell’esterno giallorosso. Corapi e Carlini si dannano nel tentativo di dare qualità alla manovra, Curiale si batte per far salire la squadra, Di Massimo è assente come nei giorni peggiori.
Di Gennaro compie un miracolo su Balde, dopo una dormita di Contessa. Risolo si divora un gol dal dischetto del rigore dopo una bella incursione in area. Corapi scheggia la traversa su calcio di punizione. Qualche altro brivido per Calabro, sempre su ingenuità difensive o passaggi in orizzontale sulla propria trequarti. Ma il Catanzaro c’è.
Il secondo tempo inizia sulla falsariga del primo. I giallorossi ci provano con maggiore intensità, ma manca sempre l’ultimo passaggio. Le occasioni latitano. Poi al 60’ il doppio cambio atteso. Destinati a uscire Contessa e Di Massimo, i peggiori. E invece se ne va solo il terzino, sostituito da Porcino, mentre Evacuo entra al posto di Curiale, forse in ottica Casertana. Calabro tiene in campo Di Massimo e sarà la mossa vincente.
Casoli ara la fascia con continuità, supportato da Risolo e Carlini. Sulla soglia della zona-Catanzaro, l’ultimo quarto d’ora, arriva una delle più belle azioni del nostro campionato, disarmante nella sua semplicità. Casoli si accentra, Carlini finta, Evacuo lancia nello stretto, Carlini assist, Di Massimo spinge in porta. Scacco matto in quattro mosse. La reazione del Foggia è sterile. Fumagalli regala ai giallorossi la superiorità numerica e un rigore che Carlini trasforma per tre punti meritati.
Se non ci fosse stata la sciagurata prestazione di Pagani, il Catanzaro sarebbe al decimo risultato utile consecutivo. Le due vittorie di fila stoppano la pareggite e rilanciano i giallorossi in una classifica sempre difficile da leggere per via di rinvii e turni di riposo. La Ternana è già in serie B, il Bari (nonostante i problemi e l’esonero di Auteri) e l’Avellino sembrano di un’altra categoria rispetto al Catanzaro che lotterà per le posizioni che vanno dal quarto all’ottavo posto. Per giocare l’ennesimo playoff.
Difficile invertire la rotta dell’entusiasmo ai minimi termini che si respira intorno a questa proprietà e a questa squadra. Il mercato invernale del Catanzaro è stato solo un via vai di giocatori in nome della famosissima “ottimizzazione di budget”, invocata da Noto nella conferenza stampa d’inizio stagione. L’impatto tecnico sulla rosa e sulla squadra è vicinissimo allo zero. La continuità di risultati e un calcio più decoroso sono le uniche strade per dare un senso a questa stagione e ottenere una posizione migliore nella griglia playoff.
La Casertana è un’occasione ghiotta per proseguire la striscia nel turno infrasettimanale di mercoledì. Proprio in contemporanea con Ternana-Catania e Avellino-Foggia. Prima del secondo weekend consecutivo con “la partita all’ora di pranzo”. Di nuovo. Stavolta di domenica, stavolta a Palermo. Un altro stadio importante, un’altra tappa importante. Mamma, butta la pasta…
Bravo Ivan .
un po fa male ma rispecchia la realtà.
Presidente per favore portaci in B…ci meritiamo, almeno, quella. Per favore!
La proprietà non trasmette entusiasmo certo, invece questo articolo si…a Catanzaro siamo maestri nel tirarci martellate sui testicoli da soli…le nostre vittorie sono frutto delle assenze altrui, i nostri passi falsi frutto della nostra mediocrità o di quella del mister…il mercato è stato scadente certo, perché una squadra al 4°posto giustamente avrebbe dovuto stravolgere il proprio undici dopo il girone d’andata , infine Avellino irraggiungibile…neanche lo commento…ogni giorno che passa capisco perché abbiamo fatto 30 anni di c senza imparare nulla…quando cresceremo? Quando riusciremo a goderci una vittoria?
In alcuni passaggi leggo polemiche sterili e malcelata insofferenza verso la proprietà. Il calcio, purtroppo non è una scienza esatta, non credo che sia opportuno dopo una bella vittoria, una squadra ritrovata ed un quarto posto appena agguantato, sottolineare il mancato entusiasmo della piazza!?! E perché ?! Dove si percepisce? Gli stadi sono chiusi. Non sarà che anche la stampa a volte contribuisce a remare nella giusta direzione e dare entusiasmo alla piazza ed anche alla proprietà? Per giunta siamo ad un tiro di schioppo dall’Avellino e qui si sentenzia che ormai è irraggiungibile. Siamo in piena bagarre con tutte le squadre più forti del girone blasonate come e più della nostra e qui si sentenzia che ormai dobbiamo rassegnarci all’ennesimo playoff con tono dimesso. Allora chiariamoci, ben venga la critica costruttiva ma non si può sempre storcere il muso anche dopo una vittoria. Abbiamo una società è una squadra viva, entrambe competive. A Catania da anni cercano di risalire spendendo milioni e non ci riescono. Lasciamoci bastare questa vitalità. Prima o poi arriverà il nostro turno. La vittoria non è un’equazione spesa = risultato. Solo una squadra vince ed è difficilissimo. Articolo con molti passaggi inopportuni. Con immutata stima un vostro fedele seguace.