Catanzaro Night News

Call center in crisi, la cassa integrazione c’è solo al Nord

A colpire sono innanzitutto le dimensioni della vicenda: settemila lavoratrici senza stipendio dallo scorso luglio. Dodici sedi sparse in tutta Italia dal sud al nord (tra cui Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Sicilia, Calabria, Puglia, Lazio, Toscana, Molise), da Catanzaro a Novara. Una multinazionale, la Phonemedia fondata nel 2002 da Fabrizio Cazzago, che arriva a definirsi “leader italiano nel settore call center”. Clienti come Telecom, Enel, Vodafone, Asl e Comuni. Tutto pare andare per il meglio, tanto che l’azienda apre succursali in Argentina e Albania. Ma a fine 2008 gli stipendi iniziano a essere pagati in due tranche, Cazzago a luglio 2009 cede Phonemedia nelle mani di Omega Spa, già nota per l’acquisizione di Agile, finita con un migliaio di licenziamenti. I lavoratori denunciano ritardi nel pagamento dei contributi, il mancato versamento del Tfr e, da settembre 2009, non ricevono più un euro, anche se le commesse non mancano. E l’azienda è diventata un’impresa “fantasma”. Per gli operatori niente mobilità, né cassa integrazione. Si mobilitano anche i sindacati che nominano l’avvocato civilista Roberto D’Atri legale di tutti i dipendenti, il 90% dei quali sono donne dai 18 ai 50 anni. «Il mio obiettivo – dice D’Atri – è far avere a tutti i dipendenti la cig straordinaria chiedendo il commissariamento delle varie società». Il 24 febbraio la sentenza del Tribunale di Novara sulla vertenza Raf-Phonemedia: i giudici decidono per il sequestro preventivo di Raf e la nomina di un custode. Vengono avviate le procedure per la cig e viene chiesto al Ministero per lo Sviluppo Economico di nominare un commissario straordinario per l’azienda. Due giorni fa dal tavolo ministeriale, presieduto dal sottosegretario Gianni Letta, arriva la cassa integrazione in deroga in favore di alcuni dei 7000 dipendenti del gruppo Omega-Eutelia-Phonemedia. «Riguarda 1500 lavoratori delle sedi in Piemonte, Emilia Romagna e Lombardia – spiega l’avvocato D’Atri – grazie all’intervento del Tribunale di Novara. Il Tribunale di Vibo Valentia, che ha competenza per Sicilia, Calabria e Puglia, ha invece fissato la prima udienza il 16 marzo. Speriamo di ottenere gli stessi risultati del Nord».

Autore

Umberto Galati

Scrivi un commento