Gianfranco Cicchetti, noto agente FIFA, è intervenuto su UsCatanzaro.net per un punto sul Girone C di Serie C e sulla sessione invernale di calciomercato.
Ciao Gianfranco, innanzitutto grazie per la tua disponibilità. Quali sono le tue impressioni sul campionato di Serie C – Girone C, ti aspettavi la corsa inarrestabile della Ternana?
«La Ternana aveva un organico di spessore anche nella passata stagione. Con alcuni innesti mirati e un’ossatura consolidata già alla vigilia era da considerare tra le favorite assolute. Di sorprendente può esserci solo il notevole distacco che ha inflitto finora alle altre».
Gaetano Auteri, Piero Braglia, Roberto Boscaglia, Cristiano Lucarelli, ma anche i più giovani Massimo Paci e Marco Marchionni. Quale tecnico ti sta impressionando di più?
«Auteri e Braglia sono due ‘totem’ della categoria e non hanno bisogno di presentazioni, Lucarelli sta dimostrando di essere diventato un tecnico importante e molto pragmatico, Marchionni e Paci sono le due rivelazioni stagionali. Non mi sorprenderebbe vedere un giorno questi ultimi tre allenare in Serie A».
Ternana e Bari viaggiano con una media punti difficile da uguagliare. Quale club ti sembra più attrezzato per raggiungere il terzo posto?
«È una corsa molto aperta, dal Catanzaro all’Avellino, dalla Juve Stabia al Palermo. Penso che sarà un bel girone di ritorno, molto equilibrato, arricchito dai movimenti di mercato di gennaio».
Cosa serve a questo Catanzaro per fare il salto di qualità?
«La rosa è completa e molto competitiva. Difficile dire dove possa ulteriormente rinforzarsi. Addirittura i giallorossi hanno problemi di abbondanza in ogni ruolo».
È iniziata la sessione invernale di calciomercato. A tuo avviso quale club sarà più attivo e, tenendo conto dell’emergenza coronavirus, cosa dobbiamo aspettarci da questo mercato di riparazione?
«Sarà un mercato logicamente condizionato dalle poche risorse a disposizione e dalla presenza delle liste chiuse, che di fatto limiterà trasferimenti e operazioni. Credo che Palermo, Avellino e Catanzaro potrebbero essere tra i più club attivi».
Fra i tuoi assistiti figurano De Santis (difensore del Matelica), Vicente (centrocampista del Catania) e Vitale (centrocampista del Foggia classe 2001). Partiamo da Vitale, uno dei prospetti più interessanti del Girone C. Continuerà il suo percorso di crescita con Marchionni o ci sono proposte che Foggia e calciatore potrebbero prendere in considerazione?
«Vitale è un ragazzo classe 2001 di grande prospettiva che si sta mettendo in mostra con grande qualità al suo primo anno nei Pro. Si è guadagnato sul campo prima il trasferimento e poi una certa continuità di utilizzo. Sono convinto che debba continuare a Foggia, dove è molto stimato e dove può crescere al meglio. Siamo contenti di aver fatto la scelta giusta».
Molto positiva anche la stagione di De Santis, difensore centrale alla prima stagione tra i Pro e capitano del Matelica. Il difensore si è mostrato decisivo anche in zona gol con tre marcature in questa prima parte del torneo. Sono già arrivate richieste concrete da altri club?
«De Santis è il simbolo della gavetta e della meritocrazia. É arrivato in C dopo un lungo percorso tra i Dilettanti e si sta meritando tutto quanto di buono sta facendo con il Matelica. É in scadenza di contratto a giugno. Normale che tanti club lo stiano seguendo e ne siano interessati. Valuteremo al momento giusto quale sarà la decisione migliore da prendere. Per ora deve solo continuare così, concentrato sugli obiettivi suoi e della squadra».
Discorso diverso per Vicente, centrocampista del Catania attualmente fuori lista che, secondo quanto dichiarato recentemente, dovrebbe lasciare Catania in questa sessione di mercato. State valutando un trasferimento a titolo definitivo o in prestito? Quali sono le preferenze del ragazzo?
«È molto probabile che Vicente possa lasciare Catania durante questa sessione di mercato, essendo anche in scadenza di contratto a giugno. Valuteremo tutte le proposte che ci arriveranno. Bruno è un giocatore importante e aspira ad avere un ruolo chiave nella squadra in cui gioca».
Ultima riflessione sulla terza divisione. Si è parlato in questi mesi di una possibile riforma del campionato di Serie C e di semiprofessionismo. Qual è la tua opinione su questo argomento?
«Qualcosa bisognerà fare se si vuole dare un futuro a questa categoria. A mio avviso andrebbero ridotti i club (da 60 a 40) e introdotte regole migliori sia in tema di sostenibilità che di appetibilità. Ci vorrà tempo, ma occorrerà fare una programmazione seria e produttiva per salvaguardare un sistema ad oggi in sofferenza».