Diamo uno sguardo ad alcune delle migliori squadre di Lega Pro a pochi turni dal giro di boa: Lecco, Pro Vercelli, Triestina, Perugia, Bari e Avellino quasi sicuramente rientreranno nel giro play-off di fine stagione, qualcuna potrebbe anche ambire alla vittoria diretta.
GIRONE A: LECCO E PRO VERCELLI
Fra le protagoniste del girone A della lega pro ci sono Lecco e Pro Vercelli, che propongono un calcio interessante con costruzione dal basso e una spiccata propensione offensiva data dal modulo 3-4-3.
Allenate da D’Agostino e Modesto, spesso avversari nella serie cadetta, ma anche compagni di squadra nelle fila del Pescara nella stagione 2012/2013.
Il Lecco punta a vincere il campionato forte di una campagna acquisti faraonica con Kaprof (ex Arsenal) e Iocolano (ex Monza che ha saltato diverse partite per infortunio). Tasso d’esperienza decisamente alto grazie ai vari Bolzoni, Marotta, Capogna e Marzorati.
I blu-celeste hanno qualche punto debole che è facile individuare nella difesa della propria porta dove si è scelto di far affidamento su molti profili giovani. Tanti errori in uscita, registrati nella prima parte di stagione, sono costati diversi punti al club lombardo che in ogni caso rimane una delle principali concorrenti per la vittoria finale.
L’allenatore della Pro Vercelli, Modesto, ha inculcato ai suoi il proprio credo offensivo che risponde ad un 3-4-3 molto interessante. Modulo che il tecnico ha imparato da giocatore quando era agli ordini dei suoi ex allenatori Mazzarri, Gasperini e Juric.
I giocatori più interessanti sono quelli che compongono l’asse centrale. Hristov e Masi in difesa, Nielsen ed Emmanuello a centrocampo, Comi in attacco con Rolando nel ruolo di trequartista.
Molto prolifico il tridente offensivo che ha realizzato più del 75% delle marcature. Curiosità: il club piemontese annovera diversi giovani in rosa, quasi tutti prestiti del Crotone.
GIRONE B: TRIESTINA E PERUGIA
La classifica della Triestina è decisamente poco veritiera. Gli alabardati pagano un avvio di stagione al piccolo trotto che col passare delle giornate ha portato ad una netta quotazione al ribasso degli obiettivi di inizio stagione.
L’esperto Pillon basa molto del suo credo sulla rocciosità della difesa che vanta un parterre di giocatori molto esperti e fisici come Brivio, Lambrughi e Tartaglia, quest’ultimo ha scalato rapidamente le gerarchie soffiando il posto di titolare a Rapisarda.
Estremamente interessante il reparto offensivo composto da stranieri (un unicum per la terza serie) che vanta della capacità di scambio e penetrazione dell’olandese Boultam, cresciuto nella giovanili dell’Ajax, della duttilità dell’uruguagio Granoche, abile nel gioco aereo e infine della velocità dell’esterno di origini ganesi Mensah.
Il Perugia ha iniziato dichiarando di credere nell’immediato ritorno in cadetteria ma la serie C è molto più complessa di quanto si pensi tant’è che spesso si sono bruciati budget milionari senza ottenere i risultati sperati.
Dopo una lunghissima alla guida della Juve Stabia, Fabio Caserta è stato chiamato alla guida dei grifoni ma l’inizio di stagione è stato quanto meno traumatico.
La doppia sconfitta consecutiva contro i rivali storici del Cesena e la debacle di Mantova, hanno indotto il tecnico degli umbri ad un deciso cambio di modulo. Il Perugia ha dunque virato dal 4-3-3 al 3-5-2 trovando la classica quadratura del cerchio e inanellando una lunghissima serie di risultati utili consecutivi fino alla sconfitta di Trieste.
Il nuovo assetto tattico difensivo ha giovato al terzetto formato da Angella, Monaco e Rosi. In loro aiuto si spendono gli esterni di centrocampo Favalli e Cancellotti. Il Perugia a centrocampo offre un parco giocatori di notevole spessore grazie all’esperto Burrai, all’estroso Sounas, al roccioso Falzerano e infine alla giovanissima promessa Kouan.
Il passaggio alla difesa a 3 ha dunque dato i suoi frutti in classifica. Non è dato sapere se il tecnico di origini calabresi tenterà di ritornare sul modulo che lo ha proiettato nel professionismo, per adesso il 3-5-2 sembra dare quella sicurezza che la difesa chiedeva e inoltre si va delineando una discreta capacità di padronanza in mezzo al campo.
Molto interessante il reparto offensivo che vanta il giovanissimo e super quotato Dragomir sulla trequarti davanti all’esperto Melchiorri e il dinamico Murano.
Curiosità: sui calci da fermo gli uomini di Caserta provano a sorprendere gli avversari muovendosi da posizioni non convenzionali. Che siano calci d’angolo o calci di punizione, i biancorossi si muovono come un’onda togliendo qualsiasi punto di riferimento agli avversari.
GIRONE C: BARI E AVELLINO
Il club pugliese vanta uno degli organici più competitivi e dopo lo sfortunato epilogo della scorsa stagione ha ingaggiato Gaetano Auteri, fra i tecnici più navigati della terza serie, per tentare il salto di categoria.
La mini-rivoluzione estiva e il nuovo modulo sono stati assorbiti con qualche fatica dalla squadra che ha dovuto fare i conti con l’iniziale tour de force deciso dalla lega per recuperare lo slittamento di inizio campionato.
Auteri ha fortemente voluto alla sua corte due pedine fondamentali del Catanzaro e cioè il difensore Celiento più il centrocampista di rottura De Risio, quest’ultimo con Maita ha ripristinato la coppia di centrocampo di appena un anno prima in giallorosso..
L’invidiabile rosa biancorossa ha però subito alcuni tagli radicali mal digeriti dalla tifoseria, chi ne ha fatto le spese sono stati giocatori del calibro di Hamlili, Schiavone, Kupisz, Scavone e Terrani. Nomi altisonanti che non corrispondevano alle mutate esigenze tattiche.
Il cammino in campionato è stato caratterizzato da alti e bassi. La perfetta macchina da gol di Auteri ha steccato alcune partite chiave fra cui il big match con la Ternana che al momento vanta un cospicuo vantaggio sulla diretta inseguitrice.
Il giocatore più pericoloso è l’esperto Antenucci che ha totalizzato 8 reti, seguito a 4 da Celiento e Montalto. Il Bari non corrisponde alla classica squadra di Auteri, le geometrie in mezzo al campo non hanno ancora la necessaria rapidità e qualche volta si fa una certa fatica a trovare la via del gol.
Dopo la bella parentesi alla guida del Cosenza, Pierino Braglia è tornato in serie C alla guida dell’Avellino. L’avvio di stagione non è stato dei migliori, il tecnico toscano si è lamentato molto durante il ritiro estivo per il colpevole ritardo con cui è stata allestita la rosa.
Nonostante le difficoltà iniziali ed un organico profondamente rinnovato, i lupi campani sono riusciti a tener botta conquistando punti importanti fino alla sconfitta in casa del Catanzaro. Partita spartiacque che ha sollevato molti dubbi sulle reali possibilità di competere per le zone alte della classifica.
Fra gli acquisti di maggior spessore ci sono Fella, Maniero (già agli ordini di Braglia due anni prima a Cosenza) e Bernardotto che alzano molto l’asticella del reparto offensivo biancoverde quindi l’ex Reggina Di Francesco per la mediana.
Il mese di dicembre è stato traumatico per gli irpini che hanno incassato 4 sconfitte consecutive spingendo Braglia e Di Somma a un summit urgente per pianificare al meglio le mosse della prossima finestra di calcio mercato. Urgono rinforzi in difesa e centrocampo.
ALTOBELLI , BASTAVA CHE SPAZZASSI VIA LA PALLA PER PORTARE A CASA I 3 PUNTI O CHE LO FACESSE UN COMPAGNO AL TUO POSTO RUBANDOTI LA PALLA , O STRAMAZZARE AL SUOLO VITTIMA DI CHISSA’ QUALI MALI COME HANNO FATTO TUTTE LE SQUADRE DA NOI PER PERDERE TEMPO , MA GLI ALTRI SONO FURBI NOI NO . TANTO POI LA SOTTOSPECIE DI ARBITRO DI TURNO AVREBBE RECUPERATO A FISSA E MAMMASA E NOI NON STAREMMO A RODERCI IL FEGATO PER L’ENNESIMA VOLTA !