Lunedì prossimo 8 marzo nelle Gallerie del complesso monumentale San Giovanni si terrà la mostra “Spettacolo di donne, i manifesti elaborati di Paolo Turrà”. L’esposizione, organizzata in occasione della Festa delle donne e patrocinata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Catanzaro, avrà come protagoniste le più belle donne del mondo dello spettacolo viste attraverso la lente dei manifesti e delle tenui pennellate dell’artista Turrà. Alle spalle una lunga carriera nel mondo del cinema, iniziata a metà degli anni ‘50, in piena epoca d’oro di Cinecittà, l’attore Paolo Turrà, dalla tranquilla provincia catanzarese, si ritrova proiettato in un mondo mirabolante che ne ha segnato indelebilmente il percorso futuro. È lì che Turrà ha conosciuto il bel mondo che conta: De Sica, Magnani, Rossellini, Germi, non hanno segreti per lui che alterna due lavori nel mondo del cinema per mantenersi. Proveniente da una famiglia di artisti, il padre suona il mandolino, come il fratello, respira ora quell’aria densa e irripetibile che contraddistingue il successo del cinema italiano nel mondo. Sono questi, gli anni della sua formazione, umana e culturale, che prosegue con il completamento degli studi in un istituto d’arte. Paolo Turrà rientra a Catanzaro, ma seppure lontano da Roma non smette mai di partecipare, come attore, a numerosissimi film: negli anni ‘70 trionfa il cosiddetto cinema di genere e Paolo è sempre presente, conciliando il suo nuovo lavoro, il perfezionamento nelle tecniche pittoriche e l’antica irrinunciabile passione per il cinema. Col tempo diventa uno degli attori calabresi più richiesti dalle produzioni cinematografiche e televisive che scendono giù in Calabria, e la sua vena artistica finalmente si traduce in opere che esprimono una propria originalità creativa. Ricordiamo inoltre che Paolo Turrà ha allestito numerose personali in tutta Italia partecipando anche a diverse collettive e aggiudicandosi una serie di importanti riconoscimenti, tra cui il Premio Internazionale Calabria nel 1976, il Premio Hera Lacinia nel 1978, il Premio Catanzaro nel 1980, il Premio Pino d’oro nel 1981.
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