VIBO VALENTIA – Pippo Caffo mastica amaro. La sua Vibonese, costruita in ritardo e con molte lacune, naviga sul fondo della classifica. E se non ci fosse la derelitta Igea, rischierebbe seriamente la retrocessione diretta. Il salvagente del play-out è sempre un’occasione per rimanere a galla, e bastano poche bracciate per arrivare fin lì. Il vantaggio sui siciliani è di 9 punti, il distacco dalla zona salvezza-diretta di 7 lunghezze. IN PICCHIATA – La vittoria post-natalizia sulla Cisco aveva illuso l’ambiente rossoblu. Da lì è arrivato un solo punto nelle ultime 5 partite. Un misero pareggio casalingo (3-3), proprio contro l’Igea Virtus, ottenuto per giunta allo scadere con Riccobono. Insomma, meno del minimo sindacale. Poi 4 sconfitte: due sanguinose al “Razza” contro Monopoli (0-1) e Noicattaro (1-2), e due nette in trasferta contro Siracusa (2-0) e Juve Stabia (5-1). La squadra sembra sfaldata. Il mercato di gennaio ha portato il nigeriano Ike per dare maggiore qualità all’attacco, due innesti per rinforzare il reparto arretrato come Piroli (arrivato da Benevento in cambio del telento del vivaio vibonese Scrugli) e Vallefuoco (svincolato, ex Pisticci). Ma i risultati parlano chiaro, nonostante la fiducia riposta dalla società in Galfano.
LA CRISI – Il mix tra esperienza e gioventù non sembra funzionare. Per colpa dei senatori, indubbiamente. I problemi fisici di Pascuccio e Di Mauro, il calo di rendimento di Orefice, la scarsa prolificità degli attaccanti. Tutti problemi pesanti che si ripercuotono sulla qualità del gioco e sul rendimento difensivo della squadra che ha subito una brusca picchiata in questo girone di ritorno (16 gol subiti in 7 partite, dopo i 19 incassati in tutto il girone d’andata). A reggere la baracca il solito Riccobono, con gol e fantasia, e i muscoli di Pirrone in mezzo al campo, mentre Lopetrone non ha ancora fatto il salto di qualità che ci si aspettava. Dopo un lungo stop è rientrato Pascuccio che dovrebbe dare maggiore solidità alla difesa. Nei 45 minuti giocati a Castellammare, ha incassato cartellino, squalifica e due gol prima di essere sostituito. La difesa a 5 non ha funzionato. Contro il Noicattaro è tornato lo schieramento a 4.
IN VISTA DI DOMENICA – Per livello di difficoltà, anche la partita del “Ceravolo” si presenta proibitiva. Il modulo dovrebbe essere sempre il solito, ma mancheranno due uomini-chiave: Di Mauro e Ike. Sono bastati 4 minuti contro il Noicattaro per mettere fuori causa (per un mese) il mediano, mentre il nigeriano lamenta un problema al flessore. Anche Omolade e Riccobono non sono nelle migliori condizioni ma ci saranno, così come potrebbe ritrovare una maglia, almeno in panchina, Biava. Pascuccio dovrebbe tornare al centro della difesa al fianco di Conti, con Orefice a destra e la sorpresa Rugiero a sinistra. In mezzo Lopetrone, Pirrone e Piroli, in avanti Omolade. Resta da capire la posizione dei due esterni offensivi: Riccobono potrebbe giocare più avanzato al fianco di Omolade (4-4-2), mentre al posto di Ike potrebbe essere lancato Beccaria o più probabilmente un elemento di copertura come Milanese.
IDEA MORABITO – Potrebbe essere l’ex giallorosso Morabito, svincolato, il nuovo colpo del presidente Caffo per rinforzare la squadra. Un elemento duttile capace di ricoprire tutto l’out sinistro o di dare una mano in mezzo alla difesa. Morabito arrivò a Catanzaro nel mercato di gennaio 2005 alla corte di Cagni. Nella gara d’andata decise un gol pazzesco di Caputo in rovesciata. Ma la tradizione vibonese al “Ceravolo” è ottima. Tre pareggi in altrettante sfide: due orribili 0-0 e un 1-1 “scritto”, due stagioni fa. Un pari che consentì al Catanzaro di salvarsi con una giornata di anticipo e alla Vibonese di presentarsi in pole position per battere l’Andria ai play-out.
PROBABILE FORMAZIONE (4-5-1) – Mengoni; Orefice, Conti, Pascuccio, Rugiero; Riccobono, Lopetrone, Pirrone, Piroli, Milanese (Beccaria); Omolade. All.: Galfano.