CATANZARO – 23 FEBRAIO 2010 – “Conosco bene la serietà e le capacità del giornalista Giuseppe Baldessarro, e quindi, per certi versi, non mi stupisce affatto che proprio con lui se la prenda chi vuole che la Calabria rimanga schiacciata sotto la coltre pesantissima e soffocante della criminalità e del malaffare”. Lo afferma Luigi de Magistris, europarlamentare di Italia dei Valori, esprimendo la propria vicinanza a Giuseppe Baldessarro, giornalista del Quotidiano della Calabria nella redazione di Reggio Calabria, cui è stata recapitata una lettera minatoria con la scritta “Andare oltre significa morte”, contenente anche pallini di fucile.
“Il lavoro che quotidianamente Baldessarro conduce con coraggio e diligenza – aggiunge de Magistris – rappresenta uno dei pericoli maggiori per chi vorrebbe perpetrare la condizione di oscurantismo che gli consente di tenere i calabresi in una situazione di vera e propria schiavitù, perché l’informazione libera, corretta ed approfondita è uno degli elementi necessari per lo sviluppo, per la crescita, per la libertà, per la democrazia. Non è un caso, infatti, che in questa terra così difficile più di un giornalista abbia dovuto in passato scontrarsi, e tuttora deve confrontarsi con gli ostacoli più vari, con i più disparati tentativi di ostacolarlo, di sottometterlo, di asservirlo, o di ‘farlo fuori’. Ecco perché è importante che la gente capisca cosa si vuole colpire quando si attacca un giornalista, e che si schieri accanto a chi svolge una professione tanto delicata, che richiede enormi sacrifici ed una forza di volontà ed una resistenza straordinarie, soprattutto in zone di frontiera. A Peppe Baldessarro – conclude l’europarlamentare – so che non c’è certamente bisogno che sia io a dire di continuare imperterrito sulla sua strada, conoscendo il profondo amore che ha per il suo lavoro, e la caparbietà e il convincimento con cui lo svolge”.
“Il lavoro che quotidianamente Baldessarro conduce con coraggio e diligenza – aggiunge de Magistris – rappresenta uno dei pericoli maggiori per chi vorrebbe perpetrare la condizione di oscurantismo che gli consente di tenere i calabresi in una situazione di vera e propria schiavitù, perché l’informazione libera, corretta ed approfondita è uno degli elementi necessari per lo sviluppo, per la crescita, per la libertà, per la democrazia. Non è un caso, infatti, che in questa terra così difficile più di un giornalista abbia dovuto in passato scontrarsi, e tuttora deve confrontarsi con gli ostacoli più vari, con i più disparati tentativi di ostacolarlo, di sottometterlo, di asservirlo, o di ‘farlo fuori’. Ecco perché è importante che la gente capisca cosa si vuole colpire quando si attacca un giornalista, e che si schieri accanto a chi svolge una professione tanto delicata, che richiede enormi sacrifici ed una forza di volontà ed una resistenza straordinarie, soprattutto in zone di frontiera. A Peppe Baldessarro – conclude l’europarlamentare – so che non c’è certamente bisogno che sia io a dire di continuare imperterrito sulla sua strada, conoscendo il profondo amore che ha per il suo lavoro, e la caparbietà e il convincimento con cui lo svolge”.