Soltanto una settimana fa si sprecavano gli elogi. Il Foggia era riuscito nell’impresa di espugnare il “Recchioni” di Fermo con una prova di forza e solidità che faceva ben sperare.
Ma nessuno aveva fatto i conti con quella che sta diventando la sindrome da “Zaccheria”, nonostante le prime avvisaglie si erano avute nel match inaugurale con il Chieti.
Per la prima volta nella sua lunga storia, il Catanzaro è riuscito a imporsi a Foggia al termine di una prova piuttosto convincente, e anche per merito di quel Corona che quando vede rossonero si scatena.
Il giorno dopo, a mente fredda, partono i processi, più o meno giusti che siano, e Pasquale Marino non può sottrarsi a questo rito.
L’indecifrabile situazione societaria, il tira e molla tra Scirano e Agnello e i “teatrini” (sono stati i tifosi stessi a definirli in questa maniera) dei giorni scorsi non devono aver influito sul rendimento della gara.
Si deve solo parlare di giornata storta, da dimenticare in fretta per riprendere il discorso da dove lo si era interrotto.
“E’ inutile girarci attorno – precisa Marino -, quello visto all’opera ieri pomeriggio non era il solito Foggia, quello che abbiamo apprezzato nelle trasferte di Acireale e Fermo. Non so dire dove finiscano i nostri demeriti e dove, invece, comincino i meriti dei nostri avversari i quali hanno meritato il successo senza rubare nulla. I meccanismi non hanno funzionato alla perferzione – prosegue il tecnico – e nel corso della settimana cercheremo di comprenderne i motivi. Il Catanzaro, dal canto suo, ha interpretato il match come doveva ripartendo velocemente e aggredendo gli spazi. Non siamo stati all’altezza della situazione – conclude il tecnico rossonero -, ma dobbiamo trovare immediatamente la forza per reagire anche perchè siamo solo a inizio stagione”.
Marino:” Non siamo stati all’altezza”
da Foggiacalciomania.com