Alla delusione per la sconfitta in quel di Bari erano seguite le immancabili polemiche per le dichiarazioni di metà settimana, ma contro la Turris è tutta un’altra musica. Il Catanzaro vince meritatamente ma non senza concedersi il lusso di correre il classico brivido finale.
La simpatica formazione ospite gioca di rimessa, subisce l’iniziativa ma crea comunque qualche pericolo e passa addirittura in vantaggio grazie a un perla di Giannone che trova in area Esempio. L’improvvisato uomo match si fa espellere poco dopo per perdita di tempo e condanna i compagni a un’ora di atroci sofferenze.
Formazioni
Calabro decide di iniziare senza Carlini ed ecco allora Corapi che torna a giocare dal primo minuto guidando la fase offensiva nel 3-4-1-2 che vedeva Branduani in porta, Riccardi Fazio e Pinna in difesa, Garufo Verna Risolo e Casoli a centrocampo, quindi Corapi dietro Evacuo e Di Massimo in attacco.
Fabiano non tradisce le aspettative e schiera i suoi inizia con il 3-4-1-2 con Abagnale fra i pali, Rainone Di Nunzio e Lorenzini a formare il terzetto difensivo, Da Dalt Franco Tascone ed Esempio a centrocampo, quindi Romano dietro le punte Pandolfi e Giannone. Alla mezz’ora Esempio viene espulso e la formazione ospite si chiude in un roccioso 5-3-1 perdendo efficacia offensiva.
Primo tempo
Il match è iniziato come da copione con il Catanzaro proiettato in avanti e la Turris in classico atteggiamento sornione pronto a infilare la ripartenza giusta. E con quel Pandolfi c’era poco da star tranquilli, tant’è che la giovane punta contenderà la palma di migliore in campo al più esperto Evacuo.
La sfida fra i due premia l’ariete giallorosso che serve prima l’assist del pari e poi realizza il gol del sorpasso. Meraviglioso il primo gesto tecnico di Evacuo quando arpiona un pallone a centro area e spalle alla porta serve di tacco l’accorrente Risolo che realizza. Il gol personale è invece la classica zampata da uomo d’area che lo vede raccogliere un cross corto di Carlini e deviare in rete uno di quei palloni che di solito le difese spazzano senza complimenti.
Di contro la punta biancorossa si è ben mossa per tutti i novanta minuti creando non pochi grattacapi alla retroguardia del Catanzaro e soprattutto infilando a più riprese Fazio e Garufo come fossero novellini. L’abilità di Pandolfi sta nella capacità di superare l’avversario con una rapida torsione del corpo e sempre tenendo la palla incollata ai piedi. Difetta nella conclusione, clamorosa quella nella ripresa quando si divora il gol del pari. Il talento c’è e si vede, il ragazzo si farà.
Nel Catanzaro di oggi poche cose non hanno funzionato e una di queste corrisponde alla posizione di Casoli che sulla corsia sinistra fa molta più fatica perché è costretto a fermare la corsa spostarsi la palla sul destro e crossare. In ogni modo con il supporto di Pinna e Corapi di cross ne sono arrivati e anche parecchi, ma per una sfortunata serie di coincidenze negative la palla non è mai stata respinta dal portiere. Prima la traversa di Di Massimo, poi una fortunosa deviazione in angolo, poi una respinta corta e ancora una volta il palo esterno.
Il Catanzaro ci ha provato dalla corsia sinistra ma senza successo. Le velenose punizioni di Corapi e i cross di Casoli avrebbero meritato maggior fortuna. Sulla corsia opposta si è visto per la prima volta un Garufo decisamente più partecipe e propositivo che ha corso molto e spinto con convinzione ma anche lui con scarse fortune.
A centrocampo l’ex Tascone lo si è notato più per qualche scaramuccia che per l’interdizione cui era chiamato e cosi Corapi ha dettato i tempi di una manovra sufficientemente rapida e ficcante che tuttavia ha impattato sulla raffazzonata difesa posizionale degli ospiti che hanno salvato capra e cavoli più per bontà divina che per meriti propri.
Abbiamo nominato Corapi tante volte e il motivo è presto detto: il capitano giallorosso ha iniziato da trequartista giocando dove eravamo abituati a vedere Carlini. Il piccolo folletto di Calabria ha avuto vita facile, ma è anche doveroso riconoscergli il merito di saper smistar palloni con apparente semplicità.
Subire e ripartire, contenere e lanciare lungo, la tattica della Turris è tutta qui ma per quanto prevedibile nasconde delle insidie. Capita così che intorno al 20esimo del primo tempo Giannone mette una palla morbida a centro area per Esempio che tutto solo si gira e infila Branduani sul palo più lontano.
Gol di buona fattura, ma quello che è più interessante è il movimento di Giannone che parte decentrato sulla destra e taglia trasversalmente la trequarti fra le due linee giallorosse. Un movimento orizzontale che non viene contrastato a dovere perché la retroguardia giallorossa si concentra sulla posizione di Pandolfi, la verticale di Romano, i tagli di Esempio e Da Dalt.
Dopo lo svantaggio il Catanzaro si è ovviamente riversato nella metà campo in avanti e la Turris di contro ha cercato di sfruttare un paio di ripartenze fruttando manco a dirlo proprio Pandolfi. La svolta della partita è arrivata al 35esimo quando Esempio è stato espulso per perdita di tempo. Il primo giallo l’aveva rimediato per aver tolto la maglietta dopo il gol, il secondo per una banale perdita di tempo. Una doppia ingenuità che costerà cara ai compagni.
Sotto di un gol e con l’uomo in più, i giallorossi hanno ingranato la quarta e la partita è stata praticamente a senso unico. Un assedio ininterrotto che è perdurato fino al 90esimo e che ha dimostrato quanto forte e determinata fosse la voglia di rimontare il risultato bugiardo fin lì maturato.
Il gol del pari arriva quasi allo scadere in seguito a un’azione fantastica che inizia dalle retrovie e si conclude con il duetto fra Verna e Di Massimo, il passaggio in area per Evacuo sembra quello giusto ma l’esperto attaccante giallorosso preferisce servire di tacco l’accorrente Risolo che infila la porta avversaria. Roba da playstation!
Nell’azione successiva Di Massimo colpirà il palo esterno, ma l’attaccante giallorosso passerà agli annali per l’occasione d’oro che gli capiterà a inizio ripresa quando sprecherà malamente a portiere battuto.
Secondo tempo
La ripresa è iniziata con il doppio cambio Evans Carlini per Riccardi e Risolo. Garufo è arretrato nel pacchetto difensivo e Casoli si è ripreso la sua corsia destra. La compresenza di Corapi e Carlini per una volta è stata ben gestita ma è più demerito degli ospiti che merito di una evoluzione tattica che ancora non si vede.
Mister Fabiano ha cercato di ottimizzare la ripresa concedendo tantissimo al Catanzaro e d’altra parte non poteva essere altrimenti. Giannone è stato sostituito per far posto a Signorelli, irrobustendo dunque la linea mediana e lasciando il solo Pandolfi a chiacchierare con Fazio sul rigido inverno alle porte.
Non c’è stata partita o meglio una partita volendo c’è stata ed è quella che ha giocato il Catanzaro. Assoluto padrone del campo, di ogni singolo fazzoletto verde, le aquile hanno schiacciato gli ospiti costruendo tanto ma creando poco. In soldoni, niente tiri in porta.
La svolta è arrivata all’80esimo quando l’ottimo Evans, che migliora gara dopo gara, mette l’ennesimo pallone in area. Abagnale respinge male, Carlini corregge di testa centro area dove Evacuo da marpione qual è non si lascia pregare e sigla la meritata rete del sorpasso.
A questo punto la Turris non avendo più nulla da perdere ha messo dentro Alma e Longo cercando di raggiungere l’immeritato pari. Alzi la mano chi non ha rubato almeno una volta. Alzi la mano chi non è caduto dalla sedia quando Da Dalt ha servito in profondità Longo che ha fatto un magnifico velo lasciando che la palla finisse a Pandolfi.
Un rigore in movimento che il giovane attaccante napoletano ha sprecato malamente dicendo addio ai sogni di gloria. Le urla di Calabro si son sentite fino a Torre del Greco visto che il mister giallorosso si era raccomandato con Garufo di non perdere di vista Pandolfi proprio nell’azione precedente.
A tempo ormai scaduto Carlini entra in area superando Da Dalt e servendo una palla bassa e tesa per Curiale che infila Abagnale e poi si gira verso Evacuo mostrandogli il tacco della scarpa. Dalle riprese video è chiarissimo il labiale di Evacuo che complimentandosi con il compagno ha risposto testualmente “mbiscamula che è meglio”.
Considerazioni
Quella odierna non è stata una partita avvincente dal punto di vista tattico perché l’espulsione di Esempio ha fortemente condizionato la prestazione degli ospiti.
Fino all’espulsione la Turris è stata anche intelligente perché da un lato ha concesso diversi metri di campo, ma dall’altro lato ha mantenuto una certa pericolosità nelle azioni di rimessa. Dopo l’espulsione il baricentro si è abbassato, la difesa si è fatta a cinque e la partita è stata a senso unico.
La Turris vista in campionato vanta un discreto impianto di gioco che può esercitare una certa pressione e creare seri pericoli grazie a una buona velocità di fraseggio dei centrocampisti e alcuni buoni movimenti senza palla delle punte.
La difesa a tre della Turris costruisce prevalentemente sulla corsia destra dove Da Dalt e Giannone dimostrano un buon dialogo e una discreta capacità di innescare la punta aiutandosi con i tagli delle mezzali. Sul versante opposto invece si predilige la verticalizzazione immediata cercando di mettere Pandolfi sull’uno contro uno.
La condizione di vantaggio nel risultato e inferiorità numerica ha indotto la Turris ad abbassarsi cosi Romano non è andato in pressione sul portatore, le mezzali hanno fatto opposizione bassa sulla linea della trequarti e gli esterni di centrocampo hanno blindato le corsie laterali cercando di mettere i bastoni fra le ruote.
Il Catanzaro si è reso pericoloso in diverse circostante, ma a ben guardare il numero di occasioni create non è lontanamente vicino alla gran mole di gioco sviluppata. Esiste dunque un tema offensivo da studiare meglio, ci sono dei meccanismi non ancora ben oleati che meritano un’attenta riflessione.
Sarebbe sbagliato dire che in area arrivano pochi palloni perché ad esempio oggi ne sono arrivati tanti, e sarebbe altrettanto erroneo dire che gli attaccanti del Catanzaro sono statici perché Evacuo e Di Massimo fanno un gran movimento.
Eppure i conti non tornano e il motivo sta nel fatto che spesso non si aggredisce l’area con un numero sufficiente di giocatori. A volte manca l’uomo sul primo palo, il classico taglio della mezzala. Mancando questa costante chi esegue il cross cerca il palo più lontano.
Altre volte il Catanzaro denota una scarsa dimestichezza a trovare soluzioni rapide come la giocata di sponda o la conclusione da fuori, non si prova il triangolo con l’uomo che apre lo spazio ma invece si cerca la profondità finendo per decentrare il raggio d’azione.
Sono dinamiche che hanno bisogno di tempo per essere plasmate soprattutto avendo in rosa quattro giocatori di gran valore che scalpitano per un posto da titolare. Avanti Calabro!
Prendere tre pali è una sfiga terribile.
A me corapi è piaciuto molto, non ha sbagliato quasi nulla ed ha toccato un sacco di palle.
La turris prima della partita tutti dicevano che era forte adesso l’abbiamo superata anche in classifica.
Martinelli è indispensabile per questa squadra, quando siamo in vantaggio atterriamo troppo il baricentro e facciamo errori da principianti.
Anche a me Casoli e garufo anche se si impegnano non mi piacciono.
Urso è da due anni che è un fantasma qualcuno sa che fine abbia fatto?