Ancora lettere minatorie, ancora proiettili inesplosi ancora minacce di morte in una Calabria che è costretta a convivere come su una bomba pronta a esplodere. Non in luogo preciso, non in una circostanza precisa, ma secondo un disegno criminale che è ancora più pericoloso di quello di una violenza evidente perché mira a indebolire i poteri dello Stato e tenta di affermare le regole
dell’antistato. Dopo le minacce ai Magistrati reggini quelle al Procuratore di Lamezia Terme. Una lettera minatoria e una cartuccia di fucile sono infatti stati recapitati a Salvatore Vitello che tra l’altro si è occupato recentemente dello sgombero degli edifici abusivi nella piana lametina. “Se pur non
collegati tra di loro – dice una nota della Segreteria Regionale calabrese del Coisp, il Sindacato Indipendente di Polizia – questi episodi aprono uno squarcio profondo su una situazione che rischia di degenerare, perché in Calabria la situazione è questa. Una situazione per la quale, chi tenta di far rispettare le regole è costantemente messo sotto la pressione di chi vorrebbe intimorire e utilizzare le strategie del terrore per imporre metodologie che nulla hanno a che fare con il vivere civile”. “E’ anche vero però – continua la nota della Segreteria Regionale del Coisp – che se un freno si vuol dare a tanta delinquenza, questo deve e può essere fatto solo potenziando le Forze dell’Ordine investendo in uomini e risorse. In un territorio come Lamezia Terme non è possibile pensare di restare a volte con una sola volante che gira di tanto in tanto di notte per una insufficienza di personale. Come è inverosimile pensare che il Dirigente di un Commissariato di “frontiera”, come quello di Lamezia, venga fatto ruotare con una certa celerità, a scapito di una continuità necessaria al lavoro di indagini a volte delicate che necessità in alcuni territori. Purtroppo questo a Lamezia Terme accade oramai da tempo. La sicurezza si costruisce giorno per giorno, si costruisce con uomini, con mezzi, con strumenti e con investimenti concreti puntando sulle sinergie tra i vari poteri dello Stato. Non esistono scorciatoie per combattere la delinquenza, ma un’unica strada che deve essere perseguita senza se e senza ma, con un solo obiettivo, la tutela della società civile”. “Pertanto, nell’esprimere la nostra solidarietà – conclude la Segreteria calabrese del Sindacato Indipendente di Polizia – al Procuratore di Lamezia, il dott. Vitello, continuiamo a lanciare il nostro appello al Governo nazionale, ricordandogli di aver sbandierato durante l’ultima campagna elettorale slogan come vicinanza alle Forze di Polizia e città più sicure, rimasti, ad oggi, semplici spot elettorali”.
dell’antistato. Dopo le minacce ai Magistrati reggini quelle al Procuratore di Lamezia Terme. Una lettera minatoria e una cartuccia di fucile sono infatti stati recapitati a Salvatore Vitello che tra l’altro si è occupato recentemente dello sgombero degli edifici abusivi nella piana lametina. “Se pur non
collegati tra di loro – dice una nota della Segreteria Regionale calabrese del Coisp, il Sindacato Indipendente di Polizia – questi episodi aprono uno squarcio profondo su una situazione che rischia di degenerare, perché in Calabria la situazione è questa. Una situazione per la quale, chi tenta di far rispettare le regole è costantemente messo sotto la pressione di chi vorrebbe intimorire e utilizzare le strategie del terrore per imporre metodologie che nulla hanno a che fare con il vivere civile”. “E’ anche vero però – continua la nota della Segreteria Regionale del Coisp – che se un freno si vuol dare a tanta delinquenza, questo deve e può essere fatto solo potenziando le Forze dell’Ordine investendo in uomini e risorse. In un territorio come Lamezia Terme non è possibile pensare di restare a volte con una sola volante che gira di tanto in tanto di notte per una insufficienza di personale. Come è inverosimile pensare che il Dirigente di un Commissariato di “frontiera”, come quello di Lamezia, venga fatto ruotare con una certa celerità, a scapito di una continuità necessaria al lavoro di indagini a volte delicate che necessità in alcuni territori. Purtroppo questo a Lamezia Terme accade oramai da tempo. La sicurezza si costruisce giorno per giorno, si costruisce con uomini, con mezzi, con strumenti e con investimenti concreti puntando sulle sinergie tra i vari poteri dello Stato. Non esistono scorciatoie per combattere la delinquenza, ma un’unica strada che deve essere perseguita senza se e senza ma, con un solo obiettivo, la tutela della società civile”. “Pertanto, nell’esprimere la nostra solidarietà – conclude la Segreteria calabrese del Sindacato Indipendente di Polizia – al Procuratore di Lamezia, il dott. Vitello, continuiamo a lanciare il nostro appello al Governo nazionale, ricordandogli di aver sbandierato durante l’ultima campagna elettorale slogan come vicinanza alle Forze di Polizia e città più sicure, rimasti, ad oggi, semplici spot elettorali”.