Da alcuni anni e soprattutto negli scorsi giorni, sentiamo parlare del varo del nuovo piano spiaggia e si susseguono per come apprendiamo dalla stampa, le riunioni della Commissione Lavori Pubblici. Non sappiamo, se finalmente il “sofferto parto” giungerà quest’anno alla fine, ma una considerazione è d’obbligo, che senso ha un piano spiaggia, se poi il litorale di Catanzaro Marina sta velocemente scomparendo ?. Tutti noi abbiamo nella mente i ricordi di circa venti – trenta anni fa quando dalla primavera in avanti, la spiaggia di Marina si trasformava in un enorme campo da calcio collettivo. Quante partite, quante vittorie, quante sconfitte, ma alla fine di ogni gara restava indissolubile l’amicizia fra tutti i partecipanti. Il merito di tanto divertimento e della socializzazione era senza dubbio della natura, che generosa con Catanzaro Marina, aveva dato una spiaggia dai sessanta ai cento metri. Basta ricordare che i lidi balneari posizionavano in verticale, una serie di “baracchine” impressionante. Che cosa rimane oggi di quello splendido litorale ? Rimane un pugno di sabbia, una lingua di pietre marine, che palesemente fanno intravedere l’erosione della costa. Qualcuno dice che quel lungomuro, costruito sia la causa di tutto, qualcun altro fa notare che senza quel muro, oggi la Marina rivivrebbe le tragiche mareggiate degli anni 70 ed 80, gli enormi danni dalle stesse causate alle infrastrutture, per come oggi appaiono sui mass media, in altre località calabresi. Una cosa è certa, urge il ripascimento del litorale di Catanzaro Marina, prima che la furia del mare negli anni a venire causi enormi ed incalcolabili danni non facilmente recuperabili. Sappiamo che in tal senso c’è già un progetto, che ad oggi (costo complessivo di Euro 294.396,93) però, nessuno ha illustrato alla cittadinanza. Su tale progetto abbiamo già scritto. La perplessità, non riguarda la sua bontà, ma il fatto che lo stesso, preveda il ripascimento del litorale con sabbia ed inerti prelevati dagli scavi portuali e/o con materiali – inerti, limitrofi al sito, e non invece con sabbia di fiume, per come avviene per altre località, per esempio per Soverato. Le domande che poniamo all’Amministrazione comunale sono molteplici, ma le più importanti riguardano la pericolosità o meno degli inerti prelevati, qualora gli stessi risultino inquinati dal carburante, olio, piombo, ecc. ecc., scaricati in quaranta anni dalle paranze ed imbarcazioni da diporto e le tecniche adoperate (eventuale posa di barriere sommerse e sistemi di protezione costieri sono previsti ?), affinchè il ripascimento artificiale, non sia magari successivamente vanificato dalla costante azione del mare. Se è sacrosanto ed urgente, intervenire è altrettanto sacrosanto salvaguardare l’ambiente e la spiaggia di Catanzaro Marina, dal posizionamento di sostanze nocive e tossiche per la salute umana, che si sono “mischiate e legate” alla sabbia prelevata dai lavori portuali. Occorrono quindi che l’Amministrazione Comunale e soprattutto gli esperti della materia, forniscano adeguate risposte alle domande poste e rassicurazioni ambientali e sanitarie sul progetto. E’ ora, dopo il dibattito che continua, che si è scatenato sulla chiusura di Corso Mazzini fra fautori e detrattori dell’isola pedonale, che l’attenzione si sposti su tutti i quartieri della città e su Catanzaro Marina. Il ripascimento del litorale di Catanzaro Marina, in modo serio e sicuro, interessa tutti e alla nuova estate, mancano solo quattro mesi.
Massimo Scarfone Massimo Gualtieri Presidente Movimento Civico
Movimento Civico Catanzaro Marina Catanzaro Marina
Consigliere IV^ Circoscrizione
Che senso ha un piano spiaggia se manca il litorale ?
Il movimento marina invia un nuovo comunicato