Dopo la brutta sconfitta di domenica, il Catanzaro va alla ricerca di identità e motivazioni contro il Chievo di mister Alfredo Aglietti in un’inedita sfida tra le due compagini. Senza niente da perdere e in un palcoscenico di prestigio come il “Bentegodi” (che potrebbe non essere più la casa del Chievo, vista dal richiesta della società di accasarsi al “Penzo” di Venezia, dal prossimo impegno), la squadra di Calabro dovrà far dimenticare ai suoi tifosi la brutta prestazione di Potenza: forse non basterà a vincere, vista la caratura dell’avversario, ma competere contro una squadra di livello più alto potrebbe servire a tenere su di morale la truppa e a creare fiducia intorno al collettivo.
Il Chievo è una delle realtà più solide del calcio italiano. Dopo 10 partecipazioni consecutive in Serie A, nel campionato 2019/2020 retrocede in cadetteria con l’obiettivo di ritornare, nel minor tempo possibile, a calcare i campi della serie regina del calcio italiano. Non è stata sufficiente, nella scorsa stagione, la presenza di giocatori di livello superiore come Giaccherini, Meggiorini o Vignato. Michele Marcolini, tecnico all’inizio del 2019/2020 e tra i protagonisti del secondo ciclo gialloblù di Delneri, non garantiva continuità di risultati. Così, a marzo, la dirigenza si è affidata ad Alfredo Aglietti, esperto di promozioni in corsa: era stato lui, due anni fa, a prendere i cugini dell’Hellas Verona a poche giornate dalla fine per condurli alla vittoria dei playoff di Serie B. Aglietti ancora una volta ha raggiunto la post-season per poi fermarsi in semifinale, infatti dopo la vittoria all’andata per 2-0, è arrivata l’eliminazione per mano dello Spezia capace di imporsi al ritorno per 3-1, ribaltando così la qualificazione.
Il Chievo quindi si ritrova impantanato in Serie B, in una stagione dove la concorrenza sarà più agguerrita che mai. Tra retrocesse dalla Serie A, matricole dal mercato fuori scala come Reggina e Monza, vecchie certezze come Empoli e Frosinone e possibili sorprese come il Pescara di Oddo, il Chievo probabilmente non parte coi favori del pronostico. L’esperienza di tecnico e rosa però possono essere una garanzia in un torneo logorante come la B. Visto il livello del campionato, sarà utile partire col piede giusto, per questo è difficile prevedere la formazione con cui Aglietti affronterà il Catanzaro a tre giorni dal match con la Salernitana.
Il tecnico clivense alla vigilia ha dichiarato: «Domani sarà la nostra seconda partita ufficiale della stagione. Chiaramente da una parte il nostro pensiero deve essere rivolto anche al campionato, perché giochiamo mercoledì alle 18.00 in Coppa Italia e subito sabato alle 14.15 contro la Salernitana, quindi ci sarà anche poco tempo per recuperare. Detto ciò, testa alla partita di domani perché vincere significa passare il turno in Coppa, inoltre, questa partita ci servirà per aumentare ancora di più gli sviluppi di gioco, le trame, l’organizzazione, la condizione fisica e tutta una serie di cose sulle quali stiamo lavorando. Anche per questo motivo, giocherà qualcuno che ha giocato meno sia adesso che in passato».
L’ANALISI TECNICO-TATTICA
Si possono analizzare i veneti e il loro sistema di gioco a partire dal match di sabato scorso contro il Pescara, dove mancavano, tra gli altri, Pucciarelli, Giaccherini e Di Noia. I clivensi si sono presentati all’ ”Adriatico” col 4-4-2, con l’ex Catanzaro Rigione al centro della difesa. Punto di forza della squadra di Aglietti è la coppia di centrocampo, composta da Joel Obi e Luca Palmiero: due giocatori di alto livello individuale in Serie B, compatibili tra loro per caratteristiche. Obi, scuola Inter con un passato da esterno e da mezzala, riesce a coprire ampie porzioni di campo, dà equilibrio in fase difensiva e non disdegna gli inserimenti offensivi. Palmiero, ex Cosenza, è il cervello del centrocampo, un regista in grado non solo di ordinare la squadra col gioco corto, ma anche di innescare i compagni con i lanci lunghi. Acciaccato nel finale di partita contro il Pescara, potrebbe restare ai box.
Col pallone, le direttrici della manovra di Aglietti sono piuttosto verticali. Si cerca di costruire sulle fasce, dove potrebbe mancare Giaccherini. Contro il Pescara gli esterni erano l’altro ex Cosenza Garritano a sinistra e Bertagnoli a destra. Sulle corsie il Catanzaro dovrà limitare i danni: il 3-5-2 di Calabro potrebbe lasciare in inferiorità numerica i laterali di centrocampo contro le coppie composte da terzino e ala del 4-4-2. In questo senso saranno importanti gli scivolamenti dei braccetti della difesa a tre o, se ci si difenderà particolarmente in basso, delle mezzali.
Se il Catanzaro riuscisse a bloccare le fasce, allora il Chievo potrebbe cercare il gioco diretto verso le punte. Contro il Pescara si è vista la coppia Fabbro-Djordjevic, col serbo ex Lazio più incline a muoversi incontro e a spizzare i palloni di testa.
Foto: www.chievoverona.it
Emanuele Mongiardo & Samuele Cardamone