Il problema delle risorse idriche della Regione, e soprattutto la loro valorizzazione,ha costituito oggetto dell’importante convegno organizzato dai quattro Club rotariani compresi nell’Area distrettuale dei Due Mari – “ Catanzaro 1951 “, “ Catanzaro Tre Colli”, “Lametia Terme” e “ Soverato “ – cui hanno dato la loro adesione e partecipato amministratori, tecnici, rappresentanti delle associazioni di categoria.
Un convegno dal titolo “ Le risorse idriche in Calabria e nell’area centrale della regione: la diga sul Melito”che si richiama espressamente agli indirizzi dettati dal Governatore Distrettuale, Francesco Socievole, sulla necessità di affrontare una problematica di grosso impatto economico e sociale.
La Calabria è ricca di acque, poco e male utilizzate, e questa risorse non può essere vanificata : la dita sul Melito,un’opera di enorme rilevanza, può rappresentare, specie per l’area mediana della Calabria , una ricchezza irrinunciabile.
Su questi temi si è avviato il dibattito dopo la presentazione del presidente del Club di “Catanzaro 1951”, Domenico Pecoraro, che ha evidenziato come il Convegno rappresenti l’assolvimento dell’impegno assunto nell’assemblea di Amantea in ordine alla necessità di affrontare l’importante problema, non in ordine sparso o con iniziative di piccolo spessore, ma in maniera unitaria ed esaustiva: ed è quello che si è realizzato invitando al tavolo dei relatori, oltre che gli amministratori del territorio, tecnici ed operatori del settore in grado di illustrare la situazione attuale ed anticipare le giuste soluzioni.
La prima delle relazioni in programma è stata svolta dal prof.Giancarlo Principato ,docente dell’UNICAL e coordinatore del Gruppo Risorse Idriche del Distretto 2100 il quale ha tracciato un ampio quadro della situazione attuale degli invasi in Calabria ‘attenzione che,allo stato,viene riposta in particolare alle dighe dell’Alto Esaro, dell’Alaco e del Melito; per quest’ultima il relatore ha evidenziato il ruolo di importanza strategica che l’opera riveste con riferimento al soddisfacimento delle esigenze idirche della Calabria centrale, interessando sia il versante ionico che quello tirrenico.
In particolare le acque dell’invaso del Melito potranno integrare l’irrigazione dell’intera fascia ionica attualmente servita dalle acque dei fiumi Tacina, Crocchio, Alli e Simeri,oltre ad alimentare gli usi potabili dell’area gravitante sulla Piana di Lametia integrandosi con l’acquedotto dell’Alaco.
Un intervento partiocolarmente tecnico è stato,poi, quello sviluppato dall’ing.Manlio Bevilacqua che ha evidenziato come la Diga sul Melito rappresenti una struttura di approvvigionamento idrico a fini multipli, strategica per tutta la Calabria, con un bacino di utenza che raggiunge mezzo milioni di persone in oltre cinquanta comuni e diverse centinaia di aziende agricole ed industriali.
Quanto alle caratteristiche dei terreni l’ing. Bevilacqua ha evidenziato come le formazione della zona siano particolarmente idonee per uno sbarramento di materiali sciolti, così come il sistema di tenuta è completato da iniezioni di impermeabilizzazione nella formazione di base.
Ha fatto seguito la relazione del dott.Flavio Talarico, direttore generale del Consorzio di Bonifica Ionico Catanzarese, ente attuatore e gestore del progetto della Diga sul Melito, precisando che l’iniziativa potrà distribuire ampia risorsa idrica su tutta l’area centrale della regione e con diversi indirizzi di utilizzazione.
Talarico ha ricordato come i lavori della Diga vennero a suo tempo sospesi a causa di una serie di prescrizioni impartite da parte del Ministero dei Beni Ambientali e sono stati ripresi soltanto nel 2008 con la consapevolezza che proprio lo sbarramento di Gimigliano sul fiume Melito darà una risposta definitiva alla sempre crescente richiesta di approvvigionamento.
Nel corso del convegno, cui hanno partecipato e sono intervenuti , tra gli altri, il sindaco di Catanzaro, Rosario Olivo, il sindaco di Lametia Terme, Gianni Speranza, l’assessore regionale all’Agricoltura,Pierino Amato, ed il presidente regionale della Coldiretti, Pietro Molinaro, sono stati evidenziati i vantaggi che, a vario livello, deriveranno alla comunità, alle imprese industriali, agricole e turistiche , dalla realizzazione dell’importante iniziativa.
I lavori sono stati conclusi dal Governatore del 2100 distretto, ing. Francesco Socievole, che ha espresso vivo compiacimento per i risultati dell’incontro, evidenziando l’importanza della attiva partecipazione di amministratori, rappresentanti delle categorie produttive e tecnici.
“ E’ in questa direzione – ha detto Socievole – che deve muoversi il Rotary : aprirsi all’esterno , farsi interprete dei problemi e delle esigenze del territorio su cui opera, offrire soluzioni e partecipazione.
“ Operando in questa direzione il Rotary potrà ancora meglio affermare i propri principi di solidarietà e di servizio”.