La kermesse bolognese, prevista dal 29 al 31 gennaio, è l’occasione per far conoscere ad un vasto pubblico di collezionisti e di appassionati d’arte una delle più dinamiche realtà culturali italiane.
Nato nel marzo 2008 e diretto da Alberto Fiz, il MARCA è stato fortemente voluto dalla Provincia di Catanzaro e dal suo Presidente Wanda Ferro che lo considera un tassello fondamentale della sua politica culturale.
Un palazzo storico al centro della città, disposto su tre piani, nelle cui sale completamente restaurate, si parla al plurale e si incontrano esperienze di ogni epoca in una convergenza di stili e di linguaggi.
Qui viene esposta in permanenza la prestigiosa collezione della Provincia di Catanzaro che spazia dal Cinquecento sino all’Ottocento con figure di spicco come Antonello de Saliba, Battistello Caracciolo, Mattia Preti, Andrea Cefaly e Francesco Jerace. Una raccolta che rappresenta il punto di partenza per un museo orientato verso il futuro, pronto a diventare un laboratorio permanente di ricerca.
La grande mostra Lamiere di Rotella ha inaugurato il museo. Ha fatto seguito Katz con Reflections, tele di grande dimensione mai esposte prima in Italia che affrontano il tema dei ritratti e dei paesaggi riflessi. Sino al 14 marzo 2010, poi, è aperta la retrospettiva di Tàpies Materia e Tempo che ha già riscosso ampio successo di critica e di pubblico, dove compaiono, tra l’altro, i celebri muri degli anni ottanta, sintesi della sua ricerca.
Al MARCA è stata istituita una sezione didattica ai servizi educativi dedicata alle scuole di ogni ordine e grado.
Non manca, infine, un bookshop creato dal celebre architetto e designer Alessandro Mendini.
Il MARCA è il punto di riferimento di un polo culturale e artistico che comprende anche il Parco Internazionale della Scultura di Catanzaro.
Si tratta di un progetto del tutto innovativo che ha consentito la realizzazione di un luogo permanente dedicato alla scultura contemporanea in una vasta area della città. Qui sono collocate le opere di alcuni tra i più importanti protagonisti dell’arte plastica internazionale: Stephan Balkenhol, Tony Cragg, Wim Delvoye, Jan Fabre, Antony Gormley, Dennis Oppenheim, Marc Quinn e Mimmo Paladino. Un nucleo di 19 opere realizzato in soli 5 anni che va a comporre un museo all’aperto tra i più significativi in ambito nazionale e in continua evoluzione.
L’idea del Parco della Scultura nasce dal progetto Intersezioni, la rassegna di scultura curata da Alberto Fiz, che dal 2005 si svolge, durante il periodo estivo (nel 2009 è stato ospitato Dennis Oppenheim con la mostra Splashbuilding), all’interno della straordinaria area archeologica di Scolacium, sulla costa jonica, a soli due chilometri da Catanzaro. In uno scenario suggestivo, tra i resti del Foro, del Teatro Romano e della Basilica Normanna, la scultura contemporanea entra in relazione con la storia.
Gli artisti che partecipano a Intersezioni fanno il loro ingresso nel Parco Internazionale della Scultura con una serie di testimonianze che rimangono in permanenza. Non solo, dunque, mostre temporanee in un luogo di particolare significato, ma la precisa volontà di creare una collezione pubblica organica che viva autonomamente all’interno della realtà urbana secondo un’azione lungimirante tesa a valorizzare il patrimonio cittadino.
(julienews.it)