Il terremoto natalizio è passato. Proseguono le naturali scosse d’assestamento. Ma il fortino di Aiello per ora regge. La novità è che il presidente del Catanzaro, dopo lo sciopero di fine d’anno dei calciatori, è sottoposto a un assedio serrato. Tifosi disillusi, media d’assalto, calciatori bizzosi. Tutti in profondo letargo (a parte poche illustri eccezioni) sotto le ultime scellerate gestioni. Tutti trepidanti, adesso, di presentare il conto ad Aiello, quasi fosse il protagonista delle iniezioni forzate di calcio semi-dilettantistico dell’ultimo ventennio giallorosso. Il segnale di una piazza schizofrenica che però, nonostante il blasone ammaccato, continua ad essere viva e a trepidare per le sorti della sua squadra. E non è più disposta a tollerare ulteriori gestioni pressappochiste che si traducono puntualmente in vergognose sconfitte sportive.
LA MARCIA RIPARTE – Tutti discorsi che, fortunatamente, non sembrano scalfire i ragazzi di Auteri. Che hanno ripreso a vincere, giocando e divertendo come sempre. Soffrendo col Cassino, come nel girone d’andata contro il Vico Equense. Continuano a parlare i numeri, nonostante la penalizzazione e i passi falsi di Brindisi e Roma. Il Catanzaro, dal punto di vista statistico, viaggia sulla falsariga del Cosenza dello scorso anno: ha due punti in meno della banda di Toscano, ma ne avrebbe uno in più senza il -3. Al suo fianco corre parallela la Juve Stabia. Mentre il Catanzaro e il Gela dello scorsa stagione avevano quattro lunghezze di ritardo. Inutile sottolineare che questo è il momento clou della stagione. Gli ultimi 20 giorni di mercato potrebbero mutare gli scenari dell’alta classifica. E le 4 gare che separano dalla sfida di Castellammare del 21 febbraio (Manfredonia e Noicattaro in casa, Igea Virtus e Vico Equense in trasferta), potrebbero garantire un leggero vantaggio sui campani. Da qui in avanti non ci saranno partite facili. I risultati di Vibo e Barcellona di domenica scorsa ne sono una testimonianza. I ragazzi di Rastelli vengono, però, da 5 vittorie consecutive. Non sarà facile allungare così tanto la loro striscia vincente.
GLI ULTIMI SALDI – Nella conferenza stampa di domani sarebbe interessante, oltreché doveroso, che il presidente Aiello indicasse chiaramente se l’obiettivo prioritario per la società è la vittoria del campionato o il risanamento delle casse societarie. Oppure, com’è auspicabile, se i due obiettivi possono coesistere. Anche a prezzo di dolorose operazioni di mercato. La partenza di Caputo, dal punto di vista del contenimento del monte-stipendi, è molto importante. Ma è grave che non sia stata monetizzata, consentendogli una rescissione consensuale che non porta altri benefici (anzi l’approdo alla Cisco rinforzerebbe una rivale) e assomiglia troppo alla cessione estiva di Tomi per non puzzare di bruciato. Il suo rapporto con l’ambiente era ormai logorato. Ma la perdita del fantasista, dal punto di vista tecnico, è invece pesante. Un giocatore che l’anno scorso ha vinto tante partite da solo, segnando una caterva di gol decisivi prima che l’infortunio troncasse in netto anticipo la sua stagione. E che ha dato un contributo fondamentale alle manovre offensive anche del Catanzaro di Auteri, in termini di qualità e di gol. Il primo colpo di mercato, a parte il secondo portiere De Vona, è l’ungherese Orosz. La speranza è che il suo rendimento sia più vicino a quello di Longoni che non a quello di Unniemi o Forgione. Sicuramente Pitino e Ceravolo hanno dimostrato fin qui la loro capacità di pescare nei vivai. Meritano quindi fiducia.
NUOVA LINFA – Dal punto di vista societario, qualcosa si muove. Dopo l’ingresso di alcuni piccoli azionisti, comincia a manifestarsi interesse verso questo Catanzaro da parte di altri imprenditori. Sarebbe fondamentale concretizzare questi contatti subito, a mercato aperto, in modo da mandare un chiaro segnale ai tifosi e alla squadra. Non contributi a fondo perduto, naturalmente. È importante che il popolo giallorosso sappia qual è la road map di questa società per riportare il Catanzaro a livelli più consoni alla sua storia. Per tenere fede al “mai più umiliato” d’inizio stagione. Non serve perder tempo nella caccia alle streghe. Le polemiche, non solo quelle di bassa lega, vanno smorzate, non alimentate da minacciose dichiarazioni o addirittura da veti, interdizioni, querele. Non fanno bene ad una società “nuova” e ancora fragile. Aiello non insegua su un campo minato chi ne mette in dubbio la gestione, ma tiri dritto per la sua strada se è convinto che sia quella giusta. Dia risposte sul campo. Coinvolga altre persone che vogliono avvicinarsi a questo giocattolo delicato ma bello. Siamo sicuri che giornalisti, fotoreporter e semplici tifosi, disillusi da troppe e umilianti sconfitte, sono pronti ad abbracciare la causa di un Catanzaro vincente.