Quello a cui i catanzaresi stanno assistendo da giorni, sugli organi di stampa, è uno stillicidio di dichiarazioni pro e a contro la zona a traffico limitato e la pedonalizzazione di Corso Mazzini, pervenute da più parti, politiche, partitiche, sindacali, di categoria, culturali. Tutto questo è il segnale di una epocale scelta per la città, certo sottoposta al rischio di strumentalizzazioni per vari motivi.
Non possiamo nasconderci che da anni Catanzaro ha intrapreso una strada percorsa, nel segno di amministrazioni diverse e opposte, verso una riqualificazione del suo centro storico. I contenitori culturali, del Comune e della Provincia, che sono andati moltiplicandosi in città negli ultimi anni e che sono situati perlopiù in centro, danno la misura di una direzione dalla quale non è opportuno tornare indietro. Da molto tempo si tenta di fare di Catanzaro una città universitaria, che trovi nel fermento giovanile nuova linfa per ridestarsi da un passato circoscritto nei margini di un ceto impiegatizio troppo spesso distratto. In questo senso ci pare vada l’istituzione della zona a traffico limitato e di una parziale pedonalizzazione di Corso Mazzini, che, come qualcuno ha ricordato, si inserisce nel solco della restituzione delle città ai cittadini, tendenza che a livello nazionale e internazionale va affermandosi. Di questo, in fin dei conti si tratta, di ridare la città ai cittadini, Catanzaro ai catanzaresi. Da catanzaresi sappiamo quanto i mezzi di trasporto privati siano diventati una protesi di noi stessi, dimenticandoci di quanto possa essere piacevole la città nella sua vita sociale, economica, civile senza dipendere necessariamente dalle automobili. Una mostra fotografica da ieri nelle Gallerie del San Giovanni, organizzata dalla Cicas, ci mostra la bellezza della nostra città di qualche decennio fa attraverso i suoi negozi, le sue botteghe, i suoi mercati, e la bellezza della gente che li frequentava, in palazzi, piazze, vicoli che in qualche caso non esistono più. Quanto è stato avvilito il nostro centro storico dagli anni Sessanta, con speculazioni edilizie e demolizioni per far spazio ad un Corso più ampio per le automobili, al prezzo di cancellare buona parte della memoria storica, artistica, economica ed affettiva della nostra città! Basta citare Palazzo Serravalle ed Emila Zinzi per dire tutto. Non deve più succedere che un borgo bellissimo come Catanzaro preferisca le comodità dei motori alla sua storia e al piacere di vivere in una condizione salutare il centro per noi e i nostri figli, a riparo dai gas di scarico e dalla bruttezza delle nostre auto in confronto alla bellezza della nostra città.
Detto questo, non si può fare a meno di considerare la cronica mancanza di parcheggi adiacenti il centro storico, la necessità di potenziare in maniera importante, nel numero e negli orari, i servizi di trasporto pubblico con cui i catanzaresi devono, però, prendere dimestichezza. Gli stessi che quando vanno fuori regione godono di città pedonalizzate e non si stupiscono di prendere mezzi pubblici.
Per questo l’amministrazione comunale deve dare risposte immediate e concrete. Plauso certo per il successo di Giovino, per la Scuola di Magistratura, per la progettazione di eventi culturali interessantissimi, ma con altrettanto serietà deve rispondere alle esigenze di alcuni, a cominciare dagli esercenti. Essi da anni vivono una flessione economica che non può certo dipendere dalla pedonalizzazione del Corso, la quale è invece più congeniale a trattenere i clienti in città. Certo, se questi non fossero, però, attratti dai troppi centri commerciali fioccati nel territorio cittadino che, in alcuni casi, contribuiscono allo svilimento delle funzioni naturali di un centro storico.
Riteniamo che vivere un centro pedonalizzato ci aiuterà a conoscere meglio il cuore della nostra città e a ritrovare i tempi e i luoghi per discutere e incontrarsi, sviluppare idee e confrontarsi, meglio se ci saranno anche residenze per gli universitari. A questo serve un centro storico, non certo a farne un parcheggio o una superstrada.
Noi giovani universitari abbiamo vissuto il passaggio da un centro assediato dalle automobili ad un Corso Mazzini su cui è bello intrattenersi fino sera come forse da quarant’anni non accadeva.
Proprio per questo, orgogliosi dei progressi che la città ha fatto in campo culturale in questi ultimi anni, invitiamo le Amministrazioni, comunale e provinciale, a lavorare insieme per ospitare nel capoluogo di regione la Conferenza nazionale degli assessori alla cultura e al turismo d’Italia organizzato da Anci e Upi ogni due anni, il cui prossimo appuntamento è nei primi mesi del 2011. La Conferenza si chiama “Le città della cultura” e l’ultima si è svolto a Torino nel 2009. D’altronde è la svolta culturale e ambientale ad aver caratterizzato Catanzaro ultimamente, a partire dal Parco della Biodiversità e dal Politeama, fino al Marca, al Musmi e al San Giovanni, Giovino e Villa Trieste, con tutti gli eventi che li hanno animati, e questa tendenza va assolutamente assecondata.
Proprio per questo la Ztl è una delle strade da percorrere.
Associazione Universitaria Calabrese Ulixes