Da una parte il Comune di Catanzaro
che, dopo avere assunto un atteggiamento di distacco, ha deciso di puntare, ad
ogni costo, sull’istituzione dell’isola pedonale. Dall’altra operatori
commerciali, cittadini, genitori degli studenti del Galluppi che non vedono di
buon occhio la immediata istituzione dell’isola pedonale anche per la mancanza
di necessarie strutture complementari (parcheggi, scale mobili, navette ecc.) e
per la particolare conformazione fisica della città. Insomma, una situazione
ingarbugliata che crea tensione in città. Ed allora (sono molte le segnalazioni
pervenuteci in tal senso da associati e simpatizzanti), vista la delicatezza
della vicenda, perché, anche al fine di smorzare la tensione, non indire tra i
cittadini una consultazione-referendum affinché gli stessi catanzaresi decidano
autonomamente e con il proprio personale voto se vogliono o non vogliono
l’isola pedonale? Così facendo l’amministrazione comunale eviterebbe di accendere
gli animi in città e di creare inutile ruggine tra i catanzaresi (la città ha
bisogno di unità e non di lacerazioni), ed attribuirebbe loro il
diritto-dovere, secondo il principio della partecipazione democratica, di
decidere cosa fare del Corso Mazzini. Del resto, è bene chiarirlo, i
provvedimenti dei Comuni, anche in materia di mobilità, non sono provvedimenti
divini, ma restano pur sempre provvedimenti amministrativi la cui aderenza ai
primari principi urbanistico-amministrativi può essere valutata dai Tribunali
Amministrativi.
Catanzaro, 10/1/2010
Il Direttivo dell’Associazione
Il Pungolo per Catanzaro