Intervistiamo

Esclusiva DB Radio – Gaetano Fontana: «Auteri garanzia. A Caserta mandato via senza motivo»

Scritto da Giovanni Sicilia

Nella puntata odierna di NetClub è intervenuto l’ex giocatore del Catanzaro che ha parlato del match dello scorso anno fra Casertana, sua ex squadra, e i ragazzi di Auteri.

Gaetano Fontana è stato ospite a NetClub su DB Radio condotto da Matteo Pirritano. Durante l’intervista l’ex di giornata ha parlato a tutto campo di Catanzaro, della sue esperienze da calciatore, delle sue avventure da allenatore passate e attuali e di cosa pensa della situazione del calcio in Italia:

“Partiamo dal Catanzaro che ha iniziato davvero bene la stagione. Alla base c’è il lavoro dello scorso anno che sta continuando in maniera costruttiva. Per questo appoggio la decisione del società giallorossa a proseguire il progetto tecnico affidandosi ancora ad un tecnico esperto che conosce bene ed ha già vinto il campionato come Auteri. Rispetto all’anno scorso il livello del campionato si è alzato più che altro per la presenza di squadre di categorie superiori per tradizione, anche se nonostante questo il campo è l’unico giudice”.

L’ex allenatore di Casertana, Cosenza e Juve Stabia su tutte, racconta della sua esperienza di vita, a chi si è ispirato e cosa lo ha portato a fare l’allenatore?

Il mio percorso è stato importante, non solo sotto il punto di vista sportivo, ma anche dal punto di vista umano. Oltre i risultati, oltre le 320 presenza fra Serie A, Serie B, Serie C, esistono percorsi di vita che ti segnano al di la dei numeri del campo. Più andava avanti la mia carriera e più ero convinto di dover rimanere nel mondo del calcio. Ho vissuto un cambiamento epocale di questo sport, con Sacchi per esempio, che mi ha impressionato e mi ha portato ad avvicinarmi al mondo dell’allenatore. Il calcio offre tante opportunità per crescere e migliorare. Sono incuriosito a capire dove sta andando a finire il calcio che si sta ammodernando. Il calcio è un gioco propositivo, bisogna giocare a calcio non difendersi. Io seguo la corrente degli offensivisti. Il calcio ormai è questo, a tutti i livelli. Noi che siamo all’interno del calcio dobbiamo far passare questo messaggio. Il calcio deve andare oltre al solo risultato. Siamo indietro rispetto ad altri paesi e per modificare questo dobbiamo essere noi i protagonisti. Il calcio italiano deve diventare più propositivo. Per questo appoggio il lavoro del Catanzaro che ripropone anche quest’anno a questi livelli un gioco offensivo, propositivo che punta a creare occasioni e non solo a difendersi”.

Parlando della scorsa stagione, il tecnico ha raccontato cosa non è andato bene nella sua ultima esperienza campana:

“L’anno scorso a Caserta si è costruita una squadra forte con tanti grossi nomi ma troppo in ritardo. Sono arrivati giocatori di spessore ma fuori forma, senza preparazione. Non ho capito il ragionamento fatto dalla società. Sono stato mandato via dopo 10 risultati utili consecutivi e non ho capito il perché. Se non si hanno le idee chiare, questo si percepisce e va ad intaccare il lavoro di un allenatore e di una squadra. Non c’è stata chiarezza di intenti. Dall’alto della tua esperienza provi a capire i problemi, ma poi, dopo che li capisci e si verificano, è sempre l’allenatore che paga alla fine. Se si dicono bugie che escono fuori, poi bisogna sapere da cosa diffidare e da cosa no. Se alle prime difficoltà si cercano scusa per scappare dalle decisioni prese, scappi da te stesso e da ciò che avevi detto. Nel rispetto anche dei tifosi che seguono con passione il calcio e spendono soldi per seguire.  

Tornando sulla gara del 29 settembre della scorsa stagione, il tecnico ha dichiarato:

“Nella partita contro il Catanzaro, noi eravamo in difficoltà ed abbiamo avuto un maggiore impatto emotivo. Se i giallorossi fossero usciti con un pari non ci sarebbe stato nulla da reclamare. Ci misero molto in difficoltà soprattutto nel finale, con un Catanzaro sprecone e la Casertana cinica e carica a molla”. 

Da luglio si è seduto sulla panchina dell’AJ Fano, ripescato dopo la retrocessione della scorsa stagione:

“Io sono l’uomo delle cose non semplici. Ho accettato questo incarico proprio perché le difficoltà createsi mi stuzzicavano. Il primo agosto siamo partiti in ritiro con 3 tesserati ed il resto del gruppo composto da ragazzi delle giovanili. Abbiamo cambiato molto e i nuovi sono parecchi quindi ci vuole un pò di pazienza. Le prime partite sono state come delle partite di precampionato per far conoscere e amalgamare bene il gruppo. Abbiamo trovato la quadratura del cerchio e nella partita di domenica contro la Feralpisalò abbiamo dimostrato che stiamo crescendo. Ho una squadra giovane che sta migliorando e che mi stimola a sperimentare e a crescere insieme. Nella partita contro la Reggiana, gli emiliani mi hanno molto impressionato. A mio parere sono la squadra migliore del girone. La gara di domani sarà molto importante. Anche perché per ora abbiamo incontrato molte squadre forti. Il Südtirol è una squadra forte ma noi dobbiamo provare a continuare a vincere per rafforzare la nostra stima e le nostre motivazioni. Bisogna continuare a crescere e a migliorare tutti insieme.

In conclusione ha avuto un pensiero per tutti gli appassionati del Catanzaro affermando:

Saluto tutti i tifosi e gli sportivi di Catanzaro. Nonostante tutti i posti che ho visitato, il primo risultato che controllo sempre è quello del Catanzaro. Risveglia l’animo del bambino tifoso che è in me che andava allo stadio a vedere Palanca e a tifare il Catanzaro. Nelle mie vene scorrerà sempre sangue giallorosso”. 

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Autore

Giovanni Sicilia

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