Organizzata, per il 21 dicembre ed inizio alle ore 17,00 presso l’impianto del Palazzetto “Geppe Greco” di Catanzaro, la presentazione di un progetto che ha come obiettivo quello di sperimentare un modello sperimentale, unico nel suo genere, che possa promuovere su una popolazione di soggetti “diversamente abili”,giovani con diverse e particolari esigenze, con fine quello di promuovere una sufficiente “abilitazione” all’attività motoria, con particolare riferimento al basket. Una manifestazione che vedrà presenti ill Sindaco On. Rosario Olivo, il Presidente della Provincia Wanda Ferro e gli assessori comunali Canili Gatto e Lorenzo Costa, con una conclusione che vedrà la “disputa” di un mini torneo di basket, con attrezzature cestistiche adeguate, con “materiale sportivo” utile alle esigenze dei parte- cipanti. A indicare le linee guida del progetto il dott. Giuseppe Raiola, medico pediatra presso l’ Azienda Ospedaliera Pugliese- Ciaccio:” Come più volte affermato, è necessario promuovere l’attività sportiva sin dai primi anni, incrementando il movimento spontaneo, ma anche attraverso la pratica dell’attività sportiva organizzata. La sistematicità dell’attività motoria garantirà la prevenzione di tutte quelle patologie secondarie alla sedntarietà. Particolarmente diffusa tra i giovani è l’attività sportiva che implica una particolare preparazione degli allenatori ad affrontare tutte le complesse problematiche psico-fisiche tipiche del giovane atleta”. Organizzate una serie di manifestazioni scientifico-sportive, varie edizioni di “Giovani a Canestro“, interesse e ricadute pratiche, il vostro un “modello sperimentale” che ha voluto evidenziare come l’attività sportiva agonistica può essere un importantissimo strumento produttore di “Benessere” per tutti i giovani ma, in questo caso, il
Giovani diversamente abili sul parquet di Catanzaro
“Natale” porta qualcosa ai “Diversamente abili e, il nostro progetto, si inquadra in un processo di riabilitazione e che vuol dire aprire uno spazio di riflessione e di intervento sulla globalità dei bisogni in tutti quei soggetti che richiedono una protezione socio-sanitaria, in quanto la riabilitazione si occupa sia delle conseguenze disabilitanti che degli esiti delle mallattie. Dedicare una particolare attenzione alle conseguenze delle malattie non vuol dire ignorare il ruolo che l’intervento cluinico mantiene nella cura della malattia cronica, quando piuttosto rimarcare come una adeguata strategia d’intervento ha esaurito il suo compito dopo aver tentato il possibilesia molto complessa e che vi è ancora molto da fare anche quando il quadro clinico”. Obiettivo di tale azione: ” La persona nella totalità delle sue funzioni e abilità; in molti casi l’obiettivo della guarigione non può essere realizzato; diviene quindi preminente tentare di fornire al soggetto una condizione di vita migliore possibile, favorendone quindi la condizione psico-fisica. L’età evolutiva richiede un’attenzione e una considerazione specifica, in quanto la riabilitazione/abilitazione in questa fase della vita, è processo particiolarmente complesso teso a migliorare la qualità della vita per il minore ma anche per la sua famiglia. Il processo riabilitativo considera il giovane paziente nella sua globalità fisica, mentale, affettiva, comunicativa e relazionale e coinvolge la famiglia, il contesto ambientale e sociale”. In età adulta:” L’intervento riabilitativo è sempre successivo a un evento lesionale, sia esso traumatico che secondario a una patologia infettiva o degenerativa; in età evolutiva è la dinamicità dello sviluppo del soggetto l’elemento cruciale attorno a cui ruota l’intervento riabilitativo e tale dinamicità è l’elemento responsabile del maggiore utilizzo di risorse specifiche. Un corretto intervento riabilitativo per essere realmente efficace deve prevedere un intervento integrato di ordine sanitario educativo e sociale”. La manifestazione organizzata in collaborazione: “Con la Cooperativa Socialle Meristema di Catanzaro, con Comunità Chirone di Martelletto e con l’Istituto Comprensivo di S. Maria di Catanzaro ha permesso di individuare un gruppo di giovani e meno giovani “diversamente abili” che, per 6 ore settimanali, verranno affidati ad uno staff di allenatori e di professionisti che li avvieranno al gioco del basket”.
MARINO GENTILE (tuttobasket.net)