L’Associazione Senza Sosta e la musica popolare

 

Si è tenuta nei giorni scorsi, nella sala consiliare della Circoscrizione di Catanzaro Sala, una serata dedicata al tema della musica popolare e del ruolo che essa assume nello studio delle costumanze locali. A organizzarla l’associazione culturale “Senza Sosta” con la collaborazione del consigliere comunale Amedea Rizzuto. All’iniziativa sono intervenuti, oltre allo stesso consigliere e presidente della Commissione Pari Opportunità Amedea Rizzuto, Silvestro Bressi e Dino Roberti, appassionati ricercatori di tradizioni culturali locali. Gli intervenuti si sono trovati concordi nel sostenere che, nel Catanzarese, esistono sopravvivenze di antiche melodie così come si registra, da parte di molti appassionati, un lavoro di identificazione dei testi musicali dei secoli scorsi. Lo stesso può dirsi anche per gli strumenti musicali utilizzati che sono di tradizione millenaria. Dal semplice flauto di canna alle zampogne, dalla chitarra battente al tamburello, sino all’organetto. Quest’ultimo, più recente degli altri, è riuscito, nell’area del Catanzarese, a soppiantare la zampogna, più difficile da costruire, accordare e suonare. Sia i canti che le danze e gli strumenti musicali tradizionali appartengono all’antico mondo dei pastori e dei contadini.

Con tale iniziativa l’associazione “Senza Sosta” si propone di diffondere gli usi e i costumi della nostra tradizione attraverso la musica, i canti e gli strumenti con i quali le melodie venivano suonate. Il saluto dell’Amministrazione Comunale è stato portato dal consigliere Amedea Rizzuto che, nel corso del suo intervento, ha evidenziato come dal dibattito sia emersa la persistenza, nella nostra città, di ritmi e melodie popolari. Il merito è da attribuire agli anziani suonatori e a quanti li seguono per apprendere, e quindi tramandare, antichi canti e musiche.

“Si tratta – ha sottolineato il consigliere Rizzuto – di giovani ricercatori, di componenti di gruppi etnici e folklorici che poi ripropongono nei loro spettacoli i canti, così come li hanno appresi dalla viva voce degli anziani”. Altra testimonianza di persistenza della musica popolare, a Catanzaro, sono i frequenti raduni di suonatori di organetto nei vari quartieri. Tali rassegne musicali, sempre apprezzate, rappresentano – è stato detto – occasione di incontro di anziani e giovani suonatori, non tutti appartenenti alle classi rurali.

Autore

Salvatore Ferragina

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