Adesso, a tre giorni dalla partita, non sono ancora note le modalità di vendita dei biglietti. Altri tifosi residenti in Calabria ed emigrati al Nord, hanno già pagato viaggio e albergo. Ma non sanno se potranno essere al “Flaminio” lunedì sera. Non c’è un comunicato ufficiale. Le fonti societarie catanzaresi riferiscono che la vicenda è nelle mani della questura di Roma che dovrà decidere sull’apertura del settore ospiti. Per quale motivo? Il CASMS non ha segnalato niente di preoccupante. L’esodo di tifosi del Catanzaro non ci sarà. La squadra giallorossa ha una media di 2.500 spettatori in casa e di 200 in trasferta. La partita si gioca di lunedì sera a 4 giorni da Natale. Qual è il problema?
La sensazione, cara Cisco, è che la vostra società non stia facendo i salti mortali per permettere ai tifosi del Catanzaro di poter vedere la partita. Ma dovrebbe essere il vostro unico obiettivo. Che senso ha la vostra passione e il vostro impegno per riavvicinare gli sportivi romani alla terza squadra della Capitale, se poi rifiutate i tanti tifosi del Catanzaro residenti a Roma? Lo sapete che alcuni di loro vengono spesso al “Flaminio” il sabato pomeriggio per vedere giocare una delle avversarie più forti dei giallorossi? La splendida iniziativa di sabato scorso, con i regali per i bambini “piovuti dal cielo” e portati dai Babbo Natale paracaduti sul manto verde, stride con questa situazione.
Cara Cisco, consenta a tutti quanti vorranno popolare il “Flaminio” di poterci essere. La tifoseria del Catanzaro ha sempre dimostrato la sua civiltà. È una comunità che vuole ritrovarsi, festeggiare la sua squadra e gustarsi lo spettacolo di undici ragazzi in maglia giallorossa, da sempre orgoglio di una regione intera. Undici ragazzi che stanno nobilitando questo campionato di Seconda Divisione a colpi di record. Ma non è che il problema è proprio questo?
RED