Esprimiamo grande soddisfazione per la promozione del questore di Catanzaro al rango di Dirigente Generale e, cosa ancora più rilevante, l’elevazione della Questura catanzarese a Dirigenza Generale. E’ una notizia che accogliamo con grande soddisfazione; un obiettivo importante sul quale in passato ci siamo spesi sensibilizzando gli organi preposti, senza aver risparmiato critiche anche feroci a chi – come l’allora viceministro all’Interno Marco Minniti – ci è sembrato impermeabile rispetto alle istanze provenienti legittimamente da Catanzaro. Oggi, nel porgere gli auguri del nostro movimento al questore Arturo De Felice per la promozione ricevuta, siamo compiaciuti per il giusto riconoscimento finalmente assegnato al capoluogo di regione.
Il 20 marzo del 2007 tuonammo violentemente contro l’incomprensibile umiliazione inferta alla nostra città allorquando il Ministero dell’Interno, nel nuovo assetto organizzativo dell’Amministrazione della Pubblica Sicurezza, rimodulò le funzioni dei questori dei capoluoghi di regione fornendo a questi la qualifica di Dirigente Generale con poteri più ampi rispetto a quelli del Dirigente Superiore. Catanzaro venne esclusa dalla sopradetta rimodulazione, ma di contro furono beneficiate altre capitali regionali come Ancona, Campobasso, L’Aquila, Perugia, Potenza. La nostra supposizione fu lapidaria: Minniti ebbe paura di offrire l’opportunità a Catanzaro per evitare un “conflitto” con la sua Reggio, già da tempo dotata (per le solite ragioni dell’emergenza criminale) di una Questura con Dirigenza Generale. Fu quella una nostra supposizione per giustificare un’ingiustificabile dimenticanza del Ministero nei nostri confronti. Una supposizione non lontana dalla verità se la colleghiamo ad altre “distrazioni” simili fatte a danno del nostro territorio, come la Direzione Regionale del Lavoro, la Direzione Regionale delle Dogane, e il mancato distaccamento del Reparto Mobile della Polizia di Stato sul quale, ancorché in presenza di un costo zero per lo Stato, siamo in attesa di riscontro.
Infine, nel porgere i nostri saluti e dare un caloroso benvenuto al nuovo prefetto di Catanzaro, dottoressa Giuseppina Di Rosa, cogliamo l’occasione per ribadire un’altra questione che riguarda proprio le Prefetture, ovvero il ripristino del coordinamento regionale delle stesse presso la città capoluogo di regione. Nel caso specifico tale coordinamento fu provvisoriamente (provvisoriamente?) spostato in riva allo Stretto con il solito escamotage dell’emergenza criminale. Ora però si rende necessaria un’azione politica che, richiamandosi alle norme dell’ordinamento giuridico compatibili con le disposizioni della legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3, faccia valere il ruolo del Prefetto di Catanzaro quale rappresentante dello Stato in ambito regionale. E’ bene ricordare che la Prefettura avente sede nel capoluogo di regione, oltre alle normali funzioni previste a livello provinciale, svolge tutte le attività connesse alle funzioni di rappresentanza dello Stato per i rapporti con il sistema delle autonomie, indicate dall’articolo 10 della legge 5 luglio 2003, n. 131, recante “Disposizioni per l’adeguamento dell’ordinamento della Repubblica alla legge costituzionale 18 ottobre 2001. n. 3”. Nella fattispecie, all’art. 10, viene chiaramente affermato che il prefetto preposto all’ufficio territoriale del Governo avente sede nel capoluogo della Regione svolge le funzioni di rappresentante dello Stato per i rapporti con il sistema delle autonomie.
Movimento Civico “CatanzaroNelCuore”
Il Direttivo