Il disegno di Legge Lazzati è passato alla Commissione Giustizia della Camera dei deputati.
Vola verso il Senato e questa traversata lunga più di 15 anni sembra conoscere i suoi giorni più belli e, pare, quelli conclusivi.
Siamo quasi vicini alla meta. E usiamo con convinzione questa prima persona plurale perchè, una volta avuto l’avallo del Senato, l’entrata in vigore del disegno di Legge deve essere visto come un successo colletivo, uno strumento in più in mano all’Italia e alla Calabria degli onesti per credere in un futuro di politica più sana, meno corrotta, più responsabile.
Quindici anni possono sembrare un tempo lungo, infinito, ma in questo paese strano, tanti sembrano gli anni necessari per approvare e dotare lo Stato di uno strumento importante ed imprescindibile per il contrasto della criminalità mafiosa.
Il disegtno di legge lazzati, come i calabresi oramai ben sanno, spezzerà e limiterà fortemente la contaminazione mafiosa della procedura elettiva dei candidati di elezioni locali e nazionali, punendo ogni atto di propaganda elettorale da parte dei pregiudicati e punendo anche chi ne ha ricevuto gli illeciti benefici.
Una porta chiusa al voto di scambio.
Un piccolo articolo, una disposizione necessaria che sarebbe ovvia in un paese civile, ma da noi, ha costretto il promotore dell’inziativa, il giudice Romano De Grazia con il suo Centro Studi, a inventarsi eroe, lanciarsi in una battaglia generosa ed estenuante, lunga una generazione.
Ma ci siamo quasi. Ci siamo quasi. Chiediamo ai Senatori della Repubbica e ai partiti, a tal punto, di accellerare l’iter e magari poter permettere l’approvazione definitiva prima delle prossime elezioni regionali. Quelle elezioni saranno un punto di non ritorno.
Sarebbe un segnale importante consegnato alle speranze dell’Italia e della Calabria sane.
ASSOCIAZIONE UNIVERSITARIA CALABRESE ULIXES