Sono state centinaia le persone che, questa mattina, hanno deciso di rivolgere l’ultimo saluto a Paolo Procopio, il vigile urbano di 44 anni deceduto tragicamente, mentre era in servizio, lo scorso venerdì a causa di un incidente stradale. La camera ardente è stata allestita nella sala del Consiglio comunale di palazzo De Nobili. Oltre ai famigliari, tanti amici, conoscenti o semplici cittadini e i colleghi della Polizia municipale che hanno fatto da picchetto d’onore alla salma. Particolarmente toccante è stato l’intervento del sindaco Rosario Olivo il quale ha proferito poche parole ma intense, rivolte, in particolare, alla figlia di Paolo Procopio: “L’Amministrazione tutta – ha detto il Primo cittadino – sarà vicino alla famiglia e alla ragazza non in modo episodico, ma nel corso del cammino della sua vita, facendole da “papà”. Noi consideriamo il vigile Procopio – ha proseguito Olivo – non soltanto un abile agente della Polizia municipale ma anche un encomiabile lavoratore, caduto nell’esercizio del suo dovere. Un esempio per le istituzioni grazie alla disponibilità che ha dimostrato nei confronti di tutti e al senso civico che ha sempre manifestato, anche nei piccoli gesti quotidiani ”. Il Sindaco ha poi chiesto che nella camera ardente restassero soltanto i parenti e i colleghi vigili, per rispettare il dolore profondo di chi ha perso una persona cara. In precedenza, a nome dell’intera Amministrazione comunale, era intervenuto l’assessore con delega alla Polizia municipale Aldo Stigliano Messuti il quale ha sottolineato quanto Paolo Procopio fosse un vigile “attivo e valente”, esprimendo riconoscenza per la sua attività nell’ambito della “Squadra di intervento”. L’assessore ha ricordato le doti sportive dell’agente il quale amava il calcio e aveva militato, negli anni passiti, in serie D con la Vigor Lamezia. “Nella fatica del distacco – ha concluso Stigliano Messuti – resta la consolazione del ricordo”.