“Non possiamo permettere che scendano i riflettori sulla vicenda “Phonemedia”. La Regione deve dare spiegazioni ai circa 2500 lavoratori del call center e a tutti i cittadini calabresi. Troppe e tante volte è stata interpellata, anche da me, in merito alla drammatica e precaria condizione in cui si trovano a lavorare i dipendenti Phonemedia, senza che la Regione abbia mai rilasciato alcuna dichiarazione che soddisfi le mille perplessità che ruotano intorno a
questa storia”. Lo ha affermato Vito Bordino vicesegretario regionale dello Scudocrociato, che richiama ancora una volta la Regione Calabria ad un’assunzione di responsabilità, a circa un mese dal suo primo intervento. La Regione Calabria pare abbia stanziato 11 milioni di euro alla società “Phonemedia” per garantire l’avvio dell’attività del call center, un importo che doveva servire a garantire una certa stabilità lavorativa ai dipendenti fino al 2012. “ Come mai questi soldi sono già finiti?Dove è andato a finire il denaro?Vogliamo sapere- ha continuato Bordino- come sono stati utilizzati questi soldi e se questi fondi sono stati veicolati in modo diverso rispetto al fine occupazionale cui erano rivolti. La Regione ha proceduto ad effettuare i controlli che avevamo richiesto e a cui è tenuta in quanto finanziatrice del progetto? Nel mese di luglio la società Phonemedia è passata al gruppo Omega e vogliamo sapere se nel corso del tempo il call center ha assunto a tempo determinato o indeterminato operatori in maniera indiscriminata, senza che la stessa società potesse economicamente permetterselo, aumentando il precariato nella nostra terra. C’è stata una reale verifica della validità dei progetti? O ci troviamo di fronte al solito vincolo “clientelare” che si avvale dei rapporti di amicizia o di parentela e che rende la Calabria merce di scambio tra chi finanzia progetti e chi li incassa? Chiediamo chiarezza al presidente Agazio Loiero. Esigiamo – ha concluso il vicesegretario regionale dell’Udc- di conoscere che fine fanno i fondi comunitari, i Por, attraverso cui è stato finanziato il progetto, perchè non si debba più dire che la Calabria è la terra delle frodi comunitarie. Noi abbiamo il diritto di sapere”>.
Ufficio Stampa
Vito Bordino – vicesegretario regionale UDC