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Reggina Catanzaro 3-4: l’analisi tecnico-tattica

Scritto da Davide Greco

Derby molto intenso che regala gol e spettacolo. Catanzaro superlativo nella prima frazione di gioco, la Reggina tenta una rimonta disperata

Il Catanzaro vince il derby contro la Reggina davanti a più di 11000 spettatori. Nel primo tempo i giallorossi danno una severa lezione di calcio ai padroni di casa. Gara corretta, ma di categoria decisamente superiore per la qualità delle manovre e il tasso tecnico di molti giocatori in campo.

Nel ripresa il match cambia volto con entrambe le formazioni che modificano l’assetto tattico. La Reggina vuole più profondità, il Catanzaro risponde infoltendo il centrocampo. I padroni di casa iniziano forte realizzando subito due reti, la terza marcatura arriva solo nel finale.

Primo tempo stellare dei giallorossi

Protagonista del mercato di riparazione, la Reggina si è disposta con il 3-4-1-2 con la linea di difesa composta da Conson Pogliano e Solini, centrocampo affidato a Kiwuan De Falco Zibert e Procopio, tridente iniziale con Baclet al centro e Bellomo Strambelli ai lati.

Al primo minuto ci ha provato subito Baclet a infiammare il Granillo, ma in un clima assordante l’ottimo Figliomeni ha controllato lo scatto dell’avversario concedendo il corner.

Lo sviluppo dell’azione successiva è da manuale con Furlan che serve Statella, questi si invola sulla destra trovando il supporto di Bianchimano che con uno scatto poderoso ottiene il fondo e calibra un preciso passaggio per l’accorrente D’Ursi che la spizza quel tanto che basta per cambiare le sorti dell’incontro. Gol sotto la curva degli oltre 800 tifosi giallorossi letteralmente in visibilio.

La Reggina cerca la reazione immediata e la trova con Bellomo che punta il cuore della trequarti giallorossa, ma è Favalli a recuperare su di lui portandogli via il pallone e iniziando quella che sarà la sua miglior prestazione in giallorosso dall’inizio del torneo.

Sono attimi, sono intuizioni, sono quelle prime sensazioni che ti dicono di avere un passo in più dell’avversario, una maggior lucidità di lettura del gioco, una devastante e spietata freddezza sotto porta.

Trascorrono altri sessanta secondi e i giallorossi confezionano una bella e insistita azione corale, un giro palla rapido e preciso. Serve il varco giusto, lo trova Celiento che infila la difesa amaranto raccogliendo un suggerimento di Statella e spingendosi sul fondo per pennellare un cross morbido che Bianchimano raccoglie mettendo la sfera dove Confente non può arrivare. Pubblico di casa ammutolito, il giovane ex non esulta in segno di rispetto.

Per quanto Cevoli avesse preparato le proprie mosse non poteva aspettarsi un Bianchimano straripante che in soli 4 minuti ha messo lo zampino nei primi due gol giallorossi. Il numero 9 non era l’unico ex dell’incontro, ma sicuramente quello maggiormente sentito dalla tifoseria di casa, ha dovuto lasciare anzitempo il campo per un guaio muscolare.

Nonostante la doppia doccia fredda, la partita non conoscerà pause e saranno tantissime le occasioni dall’una e dall’altra parte. Almeno tre importanti per la Reggina che ha provato a farsi sotto con un Bellomo particolarmente ispirato dal buon dialogo con Baclet fatto di sponde e movimenti a portar via l’avversario. Anche Strambelli e De Falco hanno dato spessore alla manovra offensiva amaranto ritagliandosi due nitide occasioni da gol.

Dopo il micidiale uno-due il Catanzaro ha continuato a proporsi in avanti con Kanoutè non al meglio della condizione ma comunque capace di far mangiare la polvere a Solini e Pogliano. La forza del Catanzaro sta soprattutto nelle ripartenze, una di queste vedrà D’Ursi protagonista con Fischnaller fermato all’ultimo dalla chiusura in extremis di Conson dopo la ribattuta di Confente.

Capitan Maita recita un ruolo da protagonista in mezzo al campo e ci proverà anche dalla distanza in due occasioni. Su corner Celiento di testa trova la terza rete mettendo in ombra il suo marcatore diretto Procopio. Più tardi sarà D’Ursi a calare il poker (e personale doppietta) dopo aver chiuso un triangolo in velocità con Fischnaller in seguito all’ennesima e velocissima ripartenza giallorossa. Nemmeno alla playstation!

Con i padroni di casa fermi sulle gambe, Cevoli toglie De Falco per Salandria ma sono i giallorossi a sfiorare la quinta marcatura mentre in mezzo al campo fanno il torello scandito dagli olè dei tifosi. La trattenuta di Bellomo su Maita è un chiaro segno di resa di fronte a quell’espressione di gioco che in questa terza serie non si vede su nessun altro campo.

Il primo tempo termina con un triangolo tra Fischnaller e Giannone che legge meglio di Pogliano il rimbalzo del pallone e lo aggira a velocità supersonica trovandosi però Confente in uscita. Manita sfiorata!

Grande intensità da ambo le parti, ma i giallorossi si dimostrano di ben altra caratura. In vantaggio su tutto e non solo per una mera questione numerica.

Il Catanzaro ha avuto un miglior approccio mentale ad una gara che l’ha visto costretto a modificare i piani iniziali facendo due cambi obbligati e dunque rinunciando a Bianchimano dopo una decina di minuti e Kanoutè alla mezz’ora. Reggina che sta in piedi grazie alle doti tecniche dei nuovi arrivati.

Ripresa dai molti volti

Cevoli inizia la ripresa mandando in campo Doumbia al posto di Solini e dunque passando al 4-3-3 con l’arretramento di Procopio e Kirwan sulla linea di difesa nel tentativo di mettere qualche metro in più fra loro e i diretti marcatori, mentre Strambelli va a fare la mezz’ala nel centrocampo a tre con Zimbert e Salandria.

C’è tutto un tempo da giocare e i padroni di casa sono scesi in campo con buona determinazione, gli ospiti rispondono con la solita densità manovrando bene nello stretto. Al terzo minuto l’arbitro non ravvisa la necessità di interrompere il gioco in seguito a uno scontro fra Doumbia e Signorini, con il numero 15 a terra ha lasciato proseguire Bellomo, che dimostrando di avere buone doti ha trafitto Furlan con un bel tiro dal limite dell’area.

Trascorrono pochi minuti ed è ancora Bellomo ad orchestrare una ripartenza micidiale superando Celiento e servendo Baclet che si inserisce fra Figliomeni e Signorini e confeziona un assist al bacio per l’accorrente Doumbia. È il gol che riaccende le speranze di rimonta della tifoseria di casa.

Un minuto dopo Maita si becca il giallo per trattenuta su Strambelli. È il segno che qualcosa è cambiato, una partita già chiusa nel primo tempo si è improvvisamente riaperta quando manca ancora moltissimo alla fine.

Il Catanzaro è vivo, la manovra dei giallorossi lucida, eppure la Reggina sembra aver trovato un equilibrio migliore con la difesa a quattro e la coppia Strambelli Bellomo partire da una posizione più arretrata.

In due minuti prima è il Catanzaro a sfiorare la quinta marcatura con Signorini che di testa impegna Confente, successivamente è Baclet della Reggina ad avere la chance di segnare la terza rete ma Furlan si oppone alla grande.

Auteri a quel punto effettua il terzo e ultimo cambio inserendo De Risio e Casoli al posto di Giannone e D’Ursi. Il Catanzaro si veste di 3-5-2 rinunciando al tridente e mandando un uomo in più al mezzo al campo. Per Giannone non è il primo doppio cambio, per il Catanzaro significa impadronirsi della mediana facendo moltissima circolazione di palla.

Posizionato nell’attacco a due, Casoli appena entrato in campo chiede palla a Celiento che lo serve, si allarga e aspetta l’inserimento di Maita in area. Il capitano riceve e cerca il fondo mettendo un preciso rasoterra al centro dell’area ma Iuliano spara alle stelle. Un’altra azione da manuale.

Dubbi sui tempi di inserimento nel gioco auteriano da parte di Casoli? Nemmeno a parlarne.

Il Catanzaro è padrone del campo, la maggior densità sulla mediana consente di gestire e controllare gli avversari così la Reggina riesce a rendersi pericolosa solo con Baclet che sfiora la terza rete prima di essere sostituito da Tulissi.

Ci sarà spazio anche per Sandomenico e Tassi che a dieci dalla fine prenderanno il posto di Bellomo e Strambelli ormai stanchissimi per un assetto ultra offensivo tipico del 4-2-4 che costringerà il Catanzaro ad abbassare il baricentro.

A pochi minuti dal termine Doumbia viene fermato sul limite dell’area da Figliomeni che prende il giallo. Dalla punizione scaturisce la terza rete amaranto con Tulissi che colpisce il pallo e Tassi che insacca a portiere battuto.

Il finale sarà una bolgia e si concluderà con la festa degli 850 tifosi ospiti per una vittoria importantissima e stra-meritata. La Reggina ha avuto il merito di crederci fino alla fine, ma chi incanta per qualità del gioco è il Catanzaro di Auteri.

La nuova fase

Sono lontani i tempi in cui si puntava il dito sulle decisioni arbitrali, sebbene alcune di queste al Granillo siano apparse discutibili. E lo stesso vale per l’epoca in cui si raccoglievano meno frutti di quelli meritati, il Catanzaro sta vivendo una nuova fase in cui esprime un livello di calcio davvero spettacolare e vincente.

Al gran numero di occasioni pericolose fa seguito una vena realizzativa impressionante, che premia la coralità della manovra con palla a terra. I giallorossi sono pericolosi sia in fase di possesso che di non possesso, tutti i giocatori fanno un gran movimento aprendo quei corridoi dove nascono le micidiali ripartenze di una squadra che ha imparato ad aspettare l’avversario, contenerlo e colpirlo.

Il Catanzaro di Auteri è una perfetta macchina da gol che ha visto il neo ingresso Bianchimano a segno in tre gare consecutive. Se Celiento e Statella rubano la scena a destra, Favalli e Signorini a sinistra non sono stati da meno disputando la loro miglior partita in giallorosso.

Bene Maita che apre il gioco e sceglie sempre la soluzione più intelligente nel fraseggio a centrocampo dove i padroni di casa sono in chiara difficoltà, infine delizioso D’Ursi per la rapidità di movimento e intesa con i compagni.

E Casoli? Il duttile giocatore voluto da Auteri disputa una buona mezz’ora da seconda punta mordendo le caviglie avversarie e dimostrando che impiegherà poco o nulla ad inserirsi nei meccanismi di un mister che conosce bene.

Partita molto sentita che consacra il Catanzaro come la miglior squadra in quanto a espressione di gioco. Una padronanza del campo mai in discussione, una superiorità tecnica e un’intensità di gioco mai offuscate dalla tentata rimonta.

Auteri ha avuto il merito di riequilibrare le sorti in proprio favore schierando il centrocampo a cinque. Probabilmente non si aspettava che la manovra offensiva perdesse molta incisività, ma il vero esperimento era quello di testare la capacità del Catanzaro di controllare la partita senza perdere lucidità. E così è stato.

La squadra di Auteri non si è mai scomposta, nemmeno quando è arrivata la terza marcatura con un clima surriscaldato dagli spalti affollati. Quella prova di maturità che ci si aspettava è finalmente arrivata, proprio nel derby.

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Davide Greco

8 Commenti

  • oggi su la C l’ospite fisso Gagliardi parlava della qualità della RRRegggina…ma scusate …che cacchio di partita ha visto questo qui oppure mi so sognato che ha vinto il Catanzaro oppure???
    io credo che …gli rode ancora per la vittora dei nostri ragazzi eh lo so brucia perdere con la resa conclamata in campo specialmente nel primo tempo e la terza rete, era netta in fuorigioco e per fortuna senza conseguenze…

    • Concordo, apofis, non c’è brutta cosa nel calcio quando non si è obbiettivi e quindi trascinati da campanilismi e fede calcistica, aggiungo!”!! tutti maestri di musica!!!

    • Concordo con te, non c’è più cosa snervante quando non si è obiettivi e quindi campanilisti e cioti. Tutti masticano calcio e tutti maestri di musica!!! Where eagles dare!!!

  • Io credo che il nostro problema sia la scarsa concentrazione quando proproniamo l’azione nei secondi tempi vicino l’area avversaria, spiego, non puoi perdere palloni come ha fatto Statella che comunque ha disputato come tutti una grandiosa partita, o cercare sempre di passare il pallone indietro senza affondare, se correggiamo questo piccolo difetto non c’è ne sarà per nessuno, nemmeno per la juvestabia che di riffa e di raffa continua a vincere, Grandissimi Giallorossi

  • Quest’articolo mi riconcilia con la stampa catanzarese, parte della quale ha sottovalutato la portata dell’impresa: vincere a RC non è mai stato facile per il Catanzaro (per motivi, sopratutto extracalcistici, ben conosciuti e sui quali sembra preferibile sorvolare in siffatto contesto).
    La stampa nazionale specializzata ha esaltato la prestazione della Aquile. Per esempio, la Gazzetta dello Sport titola “Catanzaro da sballo”, il Corriere dello Sport conferma “Spettacolo puro a RC” (con chiaro riferimento al gioco dei ragazzi di Auteri).
    Un cenno a parte merita invece l’invito rivolto al pubblico catanzarese da un noto e apprezzato commentatore secondo il quale “la cultura sportiva manca ancora ad una buona parte della tifoseria. E’ facile cantare e gioire quando le cose vanno bene, ma è nel momento di difficoltà che si ama la propria squadra e non si fa sentire il distacco. E allora svegliatevi, catanzaresi tutti. Svegliatevi. Ieri la Reggina ha preso 4 pappine ma i tifosi hanno preteso che la squadra andasse sotto la curva per far festa, perché se vuoi essere un vincente devi imparare ad accettare le sconfitte.”
    Perchè, signor Mardente, come si è comportata la nostra tifoseria in occasione della pesante ed immeritata sconfitta contro la Juve Stabbia?
    Il fatto che poi la Piazza di Catanzaro abbia un bacino d’utenza inferiore a quella di RC è stato ben sintetizzato dal Presidente Noto: quest’ultima gode dell’apporto della popolosa città e di quello di quasi tutta la provincia, laddove a noi manca la partecipazione di Vibo (che vive di luce propria) e quella dei cugini di Lamezia (sempre a causa del campanile).
    Ed infine mi sia consentito distinguere il tifo dall’esaltazione (volendo usare un termine riduttivo): reputo potersi affermare de plano che la Piazza catanzarese, quanto a civiltà sportiva, costituisca un unicum in ambito calabrese (e non solo).
    E quì mi fermo: non volendo cantare altre geste omeriche: come per esmpio “atti di pirateria informatica”, “spettacoli comici” di dubbio gusto, “pietrate” contro i pulman degli avversari, etc.: non proprio l’exprite de finesse.
    Scusate lo sfogo: ma, a volte, troppa signorilità potrebbe essere scambiata per altro.

  • Esatto Saro, dopo essere stati rimproverati dal Presidente, obiettivamente lo stesso ha giustificato la differenza degli spettatori del Granillo con le presenze inferiori al Ceravolo con valide motivazioni: – Reggio è Città e Provincia più popolosa – Lamezia ormai lontana con il campanilismo – Vibonesi che chiaramente tifano per la loro squadra, così come la Provincia di Crotone. Io aggiungerei anni e anni di sofferenza con rischi di retrocessione in serie D, che hanno fiaccato molti tifosi – Molti ormai, soprattutto giovani, si occupano solo della serie A con scommesse e fantacalcio, e non sono mai venuti a vedere il Catanzaro. Ai miei tempi (è il caso di dirlo) venivano allo stadio persino amici da Castrovillari. Purtroppo come una legge di mercato perdere “clienti” è facile, basta un attimo, per riconquistarli ci vuole un decennio.

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