Se non fosse per le tante delusioni patite che hanno ferito profondamente i tifosi giallorossi, ogni domenica, il titolo a caratteri cubitali che dovrebbe apparire su ogni organo d’informazione sarebbe “ENTUSIASMO GIOCANO LE AQUILE”. Non sappiamo quanta gente c’era oggi ma pensiamo che le 2.500 unità siano state superate. E con la carestia di pubblico che c’è negli stadi italiani dall’A alla II Divisione, non sono pochi.
In settimana c’era stata anche la lodevole iniziativa della società di favorire l’ingresso ai lavoratori Phonemedia. Stiano certi Aiello, Auteri e Pitino che questi sono tutti segnali positivi. La società continui a lavorare come sta facendo e il pubblico tornerà, anche perché oggi le prestazioni della squadra valgono il costo del biglietto, pur se esoso per la categoria in cui ci troviamo. Se è vero che il pubblico del Catanzaro non è questo, in ogni caso siamo sempre fra i primi per presenze.
La squadra giallorossa scende in campo con una maglia bianca per la giornata mondiale di prevenzione al diabete. I biancoverdi del Monopoli accompagnati da circa 100 sostenitori si presentano con “l’anomala” casacca nera che mi sa tanto di calcio moderno e che spero il Catanzaro definitivamente accantoni.
Si riparte con Auteri che ripresenta lo squalificato Lodi rimettendo in panca Corapi e schierando Benincasa come quarto uomo di centrocampo spostato a sinistra.
Il Catanzaro parte subito forte e chiude il Monopoli nella propria metà campo. I giocatori del neo mister Chiricallo comprendendo che il divario tecnico fra le due squadre è abissale, cercano di triplicare le energie e in ogni contrasto si fanno sentire specialmente nella zona nevralgica del campo.
All’inizio l’occasione più ghiotta è proprio dei pugliesi che sfiorano il goal a due passi da Vono (sempre più sicuro) con una spizzicata di testa dell’attaccante avversario. Ma non c’è assolutamente nulla di cui preoccuparsi. Il Catanzaro è vivo e fa capire subito agli avversari che, oltre alla tecnica, sa aggredire e raddoppiare sul portatore di palla avversario. Man mano che i minuti passano la sensazione che il Catanzaro possa sbloccare la partita non è solo mia ma è di tutto lo stadio. Lo si capisce dall’incitamento che parte dalla curva e che man mano coinvolge tutti gli altri settori dello stadio.
E’ troppo bello vedere giocare il Catanzaro. In avanti siamo veramente spettacolari e tutti gli undici partecipano alle manovre offensive. Il Monopoli di Caccavale e company è accerchiato e alla fine capitolerà. Poi, quando in campo hai un calciatore del talento di Longoni capisci che il pallone è strano. Cosa ci fa un calciatore così in questa categoria? Mah! Mistero, onore a chi l’ha portato a Catanzaro.
Dopo alcune stupende azioni sviluppate soprattutto da un “irriconoscibile” (in positivo) Bruno e da un entusiasmante Longoni che fornisce assist a iosa per i compagni, è Montella a sbloccarsi con un fendente di sinistro che trafigge Pellegrino. Bene per l’aereoplanino: non c’erano dubbi che sei forte anche tu e il tuo goal lo avevo anche previsto.
La ripresa ricomincia come il primo tempo, Catanzaro padrone del campo è alla ricerca del goal sicurezza. Dopo un paio di azioni sviluppate sempre sulla fascia destra (se vogliamo cercare il pelo nell’uovo, possiamo dire che giochiamo poco a sinistra), è ancora una volta Longoni a sigillare la sua splendida prestazione con un altro “gollazzo” che in altri tempi avrebbe fatto venire giù il Ceravolo. Dopo un bel lavoro di Mosciaro, che dribblava il “piombo” Caccavale, l’argentino servito sulla sinistra lasciava partire un bolide a incrociare che s’infilava sotto l’incrocio dei pali vanificando il volo dell’incolpevole portiere dei pugliesi.
Due a zero e tutti a casa? Macché. A quel punto mancava il protagonista, l’arbitro Vallesi di Ascoli Piceno che riusciva a espellere Mosciaro per doppia ammonizione. Con le nuove regole tutto potrebbe passare inosservato ma siamo certi che un giocatore espulso dopo due ammonizioni per simulazione (per giunta la seconda sul risultato di 2-0) non esiste in nessun posto dove si giochi con la palla. Non tralasciamolo questo particolare: ricordiamo a Macalli, cari dirigenti della società, che non siamo così fessi.
Rimanendo in dieci come “ai bei tempi” qualcuno poteva aspettarsi l’arretramento dei giallorossi. Nulla di tutto questo. Il Catanzaro amministra il vantaggio a sciogliere. Entrano Corapi, Basile e c’è anche il tempo per l’esordio di Forgione. Il pubblico si diverte fa qualche complimento all’arbitro e qualche olè, poi tutti a casa. La vetta è di nuovo nostra MERITATAMENTE e tutti a festeggiare sotto la curva.
Ah! Dimenticavo! Domenica gita in Sicilia. Fuori Mosciaro e dentro Caputo. Potrebbe anche bastarci un pareggio. Peccato che non possa mettervi l’occhiolino…
SF
In settimana c’era stata anche la lodevole iniziativa della società di favorire l’ingresso ai lavoratori Phonemedia. Stiano certi Aiello, Auteri e Pitino che questi sono tutti segnali positivi. La società continui a lavorare come sta facendo e il pubblico tornerà, anche perché oggi le prestazioni della squadra valgono il costo del biglietto, pur se esoso per la categoria in cui ci troviamo. Se è vero che il pubblico del Catanzaro non è questo, in ogni caso siamo sempre fra i primi per presenze.
La squadra giallorossa scende in campo con una maglia bianca per la giornata mondiale di prevenzione al diabete. I biancoverdi del Monopoli accompagnati da circa 100 sostenitori si presentano con “l’anomala” casacca nera che mi sa tanto di calcio moderno e che spero il Catanzaro definitivamente accantoni.
Si riparte con Auteri che ripresenta lo squalificato Lodi rimettendo in panca Corapi e schierando Benincasa come quarto uomo di centrocampo spostato a sinistra.
Il Catanzaro parte subito forte e chiude il Monopoli nella propria metà campo. I giocatori del neo mister Chiricallo comprendendo che il divario tecnico fra le due squadre è abissale, cercano di triplicare le energie e in ogni contrasto si fanno sentire specialmente nella zona nevralgica del campo.
All’inizio l’occasione più ghiotta è proprio dei pugliesi che sfiorano il goal a due passi da Vono (sempre più sicuro) con una spizzicata di testa dell’attaccante avversario. Ma non c’è assolutamente nulla di cui preoccuparsi. Il Catanzaro è vivo e fa capire subito agli avversari che, oltre alla tecnica, sa aggredire e raddoppiare sul portatore di palla avversario. Man mano che i minuti passano la sensazione che il Catanzaro possa sbloccare la partita non è solo mia ma è di tutto lo stadio. Lo si capisce dall’incitamento che parte dalla curva e che man mano coinvolge tutti gli altri settori dello stadio.
E’ troppo bello vedere giocare il Catanzaro. In avanti siamo veramente spettacolari e tutti gli undici partecipano alle manovre offensive. Il Monopoli di Caccavale e company è accerchiato e alla fine capitolerà. Poi, quando in campo hai un calciatore del talento di Longoni capisci che il pallone è strano. Cosa ci fa un calciatore così in questa categoria? Mah! Mistero, onore a chi l’ha portato a Catanzaro.
Dopo alcune stupende azioni sviluppate soprattutto da un “irriconoscibile” (in positivo) Bruno e da un entusiasmante Longoni che fornisce assist a iosa per i compagni, è Montella a sbloccarsi con un fendente di sinistro che trafigge Pellegrino. Bene per l’aereoplanino: non c’erano dubbi che sei forte anche tu e il tuo goal lo avevo anche previsto.
La ripresa ricomincia come il primo tempo, Catanzaro padrone del campo è alla ricerca del goal sicurezza. Dopo un paio di azioni sviluppate sempre sulla fascia destra (se vogliamo cercare il pelo nell’uovo, possiamo dire che giochiamo poco a sinistra), è ancora una volta Longoni a sigillare la sua splendida prestazione con un altro “gollazzo” che in altri tempi avrebbe fatto venire giù il Ceravolo. Dopo un bel lavoro di Mosciaro, che dribblava il “piombo” Caccavale, l’argentino servito sulla sinistra lasciava partire un bolide a incrociare che s’infilava sotto l’incrocio dei pali vanificando il volo dell’incolpevole portiere dei pugliesi.
Due a zero e tutti a casa? Macché. A quel punto mancava il protagonista, l’arbitro Vallesi di Ascoli Piceno che riusciva a espellere Mosciaro per doppia ammonizione. Con le nuove regole tutto potrebbe passare inosservato ma siamo certi che un giocatore espulso dopo due ammonizioni per simulazione (per giunta la seconda sul risultato di 2-0) non esiste in nessun posto dove si giochi con la palla. Non tralasciamolo questo particolare: ricordiamo a Macalli, cari dirigenti della società, che non siamo così fessi.
Rimanendo in dieci come “ai bei tempi” qualcuno poteva aspettarsi l’arretramento dei giallorossi. Nulla di tutto questo. Il Catanzaro amministra il vantaggio a sciogliere. Entrano Corapi, Basile e c’è anche il tempo per l’esordio di Forgione. Il pubblico si diverte fa qualche complimento all’arbitro e qualche olè, poi tutti a casa. La vetta è di nuovo nostra MERITATAMENTE e tutti a festeggiare sotto la curva.
Ah! Dimenticavo! Domenica gita in Sicilia. Fuori Mosciaro e dentro Caputo. Potrebbe anche bastarci un pareggio. Peccato che non possa mettervi l’occhiolino…
SF