Dal neutro di Brindisi gli undici di Auteri tornano con una delle vittorie più difficili e importanti del campionato. Il terreno di gioco ha condizionato fortemente il match vinto con merito e grande determinazione dai giallorossi.
Gli scivoloni di Catania, Rende e Casertana consentono al Catanzaro di assestarsi al secondo posto in classifica. L’obiettivo di occupare una posizione di vertice è stato ampiamente raggiunto, ma sembra non appagare le aquile che continuano a scalare la classifica. Da adesso in avanti si giocherà a carte scoperte.
Partita durissima
Imbottita di ex giallorossi, la Virtus Francavilla di Trocini scende in campo con il freno a mano tirato e si dispone da subito con un guardingo 3-5-2. Baricentro molto schiacciato con una media di ben sette giocatori dietro la linea della palla, i padroni di casa pensano solo a contenere gli ospiti.
Con Nordi fra i pali, Sirri Cason e Marino a formare il terzetto difensivo alle spalle dei centrocampisti Vrdoljak Lugo Martinez e Albertini più Caporale e Pino sulle corsie esterne e attacco affidato alla coppia Partipilo e Sarao, fin dalle prime battute la strategia sembra chiara: contenere e ripartire.
Che non sarebbe stata una partita semplice lo si è capito molto presto. Da un lato il terreno di gioco in pessime condizioni che non consentiva la necessaria fluidità di manovra, dall’altro i padroni di casa che hanno rinunciato a giocare palla a terra tentando, senza successo, di innescare i due avanti con ripetuti e innocui lanci lunghi.
Dal canto suo il Catanzaro ha provato a sfondare su tutti i fronti, ma ha puntualmente trovato l’energica opposizione della difesa avversaria. La difficile circolazione della palla ha penalizzato il maggior tasso tecnico dei giallorossi che hanno sfiorato il vantaggio con Favalli, imbeccato da Ciccone con un lancio da trenta metri, e D’Ursi che ha severamente impegnato Nordi dopo un bel passaggio di Kanoutè dall’out sinistro.
La prima frazione di gioco si è chiusa con un brivido per il Catanzaro, che ha rischiato di capitolare quando Figliomeni ha optato per un rischioso retropassaggio a Furlan che nel tentativo di rinviare ha servito involontariamente l’ex Sarao, il cui tiro è finito di poco a lato.
I cambi nella ripresa
La ripresa è iniziata con un paio di sussulti della Virtus Francavilla che hanno fatto alzare le antenne a mister Auteri. Intorno all’ora di gioco puntualmente è arrivato il primo cambio con Infantino buttato nella mischia al posto di Kanoutè, fiaccato dal terreno e dai tanti minuti di gioco nelle gambe.
Il cambio si è rivelato vincente, infatti è subito arrivato il gran gol di Statella che ha chiuso un triangolo in velocità con Ciccone esplodendo un sinistro da cineteca. Nell’azione è stato determinante proprio Infantino che anche senza toccar palla si è reso utile portandosi via Cason e aprendo il corridoio al compagno.
Forte del vantaggio e dopo aver speso tante energie, il Catanzaro ha abbassato il baricentro concedendo qualche metro di campo agli ospiti la cui reazione è risultata confusionaria, forse dettata dalla foga di recuperare il risultato.
Al 76°esimo Trocini ha mandato in campo Sparacello al posto di Lugo Martinez uscito fra i fischi, ma il nuovo assetto con tridente ha prodotto poco o nulla. Tolti un paio di tentativi di Caporale, l’unica vera palla gol è capitata sui piedi di Sarao che a pochi minuti dal termine è riuscito a liberarsi della marcatura di Riggio concludendo fra le braccia di Furlan.
Vittoria importante, da grande squadra
Partita non bella, ma vittoria importante. In pochi possono vantare di sapersi imporre su un campo così pesante e contro un avversario ostico, il Catanzaro è fra questi e merita ampiamente il risultato e i tre punti.
Quando si affrontano squadre come il Catanzaro di Auteri, gli avversari mettono in conto di soffrire la padronanza del gioco dei giallorossi e tentare di colpire di rimessa o con situazioni da palla inattiva.
Tuttavia questa riconosciuta capacità di manovra del Catanzaro finisce spesso per scontrarsi con la numerosità e prestanza delle difese schierate. Si confezionano poche occasioni da gol nonostante la mole di gioco sviluppata. Purtroppo siamo nella stagione peggiore per assistere al bel gioco cui ci ha abituati mister Auteri. I campi allentati dalla pioggia mettono a dura prova le energie fisiche e mentali dei calciatori.
Durante i 90 minuti si assiste a errori banali, qualche fase di gioco pecca della necessaria lucidità, ma la forza del collettivo è capace di superare queste difficoltà perché ciascuno riconosce in tutti gli effettivi il massimo impegno nel cercare di conseguire il maggior risultato.
Vincere in queste condizioni, mettendoci testa e gambe, è sinonimo di grande squadra.
Qualche riflessione tattica
Dal punto di vista tattico ci sono una serie di situazioni che meritano qualche riflessione più approfondita. La prima riguarda il fatto che gli avanti del Catanzaro non aggrediscono l’area di rigore con la dovuta cattiveria, ma al contrario continuano a cercare l’inserimento e la sovrapposizione esaurendo spesso l’azione con il tiro da fuori.
Nella prima frazione di gioco, vista anche la posizione decisamente difensiva dei due laterali Caporale e Pino, forse conveniva portare più giocatori in area tentando qualche cross teso dalla tre quarti, invece la manovra si è spesso impantanata sulle corsie esterne dove non si è trovato il modo di superare l’avversario in velocità.
Nella ripresa l’entrata in campo di Infantino aveva lo scopo di portare maggior peso al centro dell’area, in realtà dopo il vantaggio il Catanzaro ha abbassato il baricentro tentando il colpo del KO con due ripartenze non finalizzate da Fischnaller. A conti fatti la pedina Infantino è risultata sacrificata nello scacchiere tattico.
Un’altra considerazione la facciamo in merito alle transizioni negative che si verificano tutte le volte che gli avversari hanno la meglio su un contrasto o su una seconda palla a centrocampo mentre i giallorossi sono proiettati in fase offensiva.
Per prevenire certi rischi il più basso dei due centrocampisti deve essere sempre libero dalla marcatura e a sua volta la difesa deve poter giocare in ampiezza trovando un corridoio libero su almeno una delle due fasce.
In proposito, Figliomeni in un’occasione si è spinto fino alla linea di centrocampo perdendo palla e consentendo una pericolosa transizione alla Virtus. Nello stesso fazzoletto di campo Caporale ha trovato un corridoio per inserirsi fra le linee e arrivare al tiro dal limite dell’area.
Infine un meritato plauso a Statella che ha finalmente trovato la via del gol. Il laterale giallorosso è fra i pochi a vantare una continua crescita tattica. Il giocatore sembra aver finalmente preso le misure di un ruolo che lo ha spesso visto in difficoltà a inizio stagione.
vittoria da grande squadra sapendo soffrire ed aspettare a mio giudizio
Bellissima ed importante vittoria. La squadra non può fare a meno di Iuliano, importantissimo per l’economia del gioco e per Maita. Da rivedere assolutamente favalli e ciccone che risultano non all’altezza della situazione.
Questa considerazione “gli avanti del Catanzaro non aggrediscono l’area di rigore con la dovuta cattiveria” la trovo più che vera. Varie volte (quasi sempre, a parte qualche valido inserimento di Kanoute) gli avanti giallorossi non sono presenti in area per l’appuntamento col pallone.
Certe volte mi esce spontaneo il commento “dove c’è il pallone non ci sono i nostri attaccanti”.
Menomale che abbiamo validi tiratori da fuori e così risolviamo spesso le partite, altrimenti sarebbero dolori.
Infantino per adesso non c’è, Ciccone lo vedo regredito
Concordo con l’analisi e i commenti. In effetti il Catanzaro manovra in modo fluido fino al limite dell’area avversaria mente, quando incontra la muraglia difensiva eretta da alcune squadre, comincia a spostare la palla orizzontalmente, alla ricerca di uno spazio per il tiro dal limite. Sono venuti così, ad esempio gli splendidi goal di D’ursi contro la Sicula, di Giannone a Catania e di Statella contro la Virtus. Non è invece un caso che il Catanzaro non abbia mai recriminato per un rigore nato da un sospetto contatto in area (perché penetriamo poco in quella zona) e che siano poche le marcature venute dallo sviluppo di un cross dal fondo o dalla deviazione di una palla sporca capitata in area di rigore. Sfruttiamo inoltre pochissimo i molti calci d’angolo che ci vengono concessi a seguito della mole di gioco prodotta. La Juve Stabia (e vale anche per la partita contro di noi) ha invece una delle sue armi migliori proprio in questo tipo di situazioni. Questo, unito ad un innegabile fattore C, li ha portati dove sono. Fatte queste precisazioni minute, il Magico è, come qualità complessiva di gioco, certamente la squadra migliore del girone. Peccato che, come ci ha ricordato il Sig. Greco, in una precedete analisi, il calcio non è il pugilato e non si vince ai punti: ha ragione chi segna. Ecco perché la partita di ieri è stata importante.
Comunque continuo a riguardare la classifica è da troppi anni che non siamo così messi bene, quindi va bene così, grazie società, grazie Auteri, grazie ragazzi.
FORZA AQUILE!!!!!
Ragazzi auteri é forte ma se giocassimo con Eklu alle spalle del duo maita, Juliano o de risio diventiamo imbattibili, ovviamente è la mia opinione, opinabilissima per carità, comunque forza catanzaroo