Inchiesta di panorama: non poteva essere diversamente
Allora, non ero un visionario.
L’ospedale “Pugliese” di Catanzaro non è quel modello di efficienza e modernità che il direttore dimissionario (e ora candidato alle Regionali) decantava.
L’inchiesta di “Panorama” ha messo il re a nudo: nell’ospedale di Catanzaro, finito nuovamente sulla gogna mediatica, regnano il caos, il disordine, l’incuria e l’indisciplina. Manca cioè una guida.
Ma quale ospedale modello! La verità è che in questi anni il più grande ospedale della Regione è servito solo per costruire una candidatura. Nonostante grandi risorse finanziarie, messe a disposizione generosamente dal presidente della Regione e capocorrente del direttore generale, i risultati sono stati minimi. Grandi, invece, sono stati i risultati sul piano delle clientele: primariati, promozioni, assunzioni. Tutto finalizzato all’elezione del direttore sanitario alle prossime regionali.
Per mesi, nel colpevole silenzio di quasi tutta la classe dirigente cittadina e regionale, ho denunciato queste cose, compresa la clamorosa incompatibilità del direttore generale a ricoprire quella carica.
Ho voluto difendere i tanti operatori della sanità che, con grande senso di responsabilità e sacrifici personali, permettono all’ospedale “Pugliese” di andare avanti.
Non sono contento dell’inchiesta di “Panorama” perché l’opinione pubblica potrebbe accomunare nel giudizio negativo anche i tanti bravi medici e infermieri che ogni giorno fanno il loro dovere. Ma bisogna prendere atto di quanto denunciato dal giornalista che si è infilato nei corridoi e nelle sale operatorie. Al “Pugliese” la sicurezza è a forte rischio.
Come è possibile che uno sconosciuto, solo perché indossa un camice bianco, possa introdursi nelle sale operatorie e nei reparti? E come è possibile che al “Pugliese” possano entrare a contatto con i malati anche i venditori ambulanti e i barboni? E ancora come è possibile che in alcuni reparti non vengano osservate le più elementari norme di sicurezza?
Chiederò al presidente del Consiglio regionale di promuovere un’inchiesta conoscitiva su quanto avviene negli ospedali della Calabria, a cominciare da Catanzaro. Non credo che il presidente Loiero farà altrettanto, perché dovrebbe disporre un’inchiesta sull’operato del suo pupillo e candidato di punta alle regionali.
Il “Pugliese”, mi si passi la battuta, ha bisogno di una cura da cavallo.
Al candidato presidente del Pdl, Scopelliti, chiederò – in caso di vittoria – di affidare l’ospedale “Pugliese” di Catanzaro ad una personalità di grandissimo spessore, di comprovata capacità e competenza, che non sia interessato alle candidature politiche ma che si ponga l’obiettivo di restituire l’ospedale di Catanzaro ai livelli degli anni Settanta, quando la struttura era considerata una delle migliori del sud Italia.
Anche perché, ad oggi, l’unica iniziativa promossa per arginare tutto ciò – dall’attuale direttore generale dr. Perri – pare sia la costituzione di una commissione d’inchiesta per l’individuazione di eventuali fiancheggiatori che avrebbero favorito l’introduzione del giornalista all’interno dell’azienda ospedaliera, consentendogli di filmare le immagini del video schok sulla malasanità catanzarese.
Catanzaro 08-10-09
Il Consigliere Regionale
Domenico Tallini