IL GIORNO DI CHARLES AZNAVOUR

GRANDE MUSICA PER IL CINEMA /  POLITEAMA GREMITO E CIRCA 300 SPETTATORI PROVENIENTI DA SICILIA, PUGLIA, BASILICATA E ALTRE CITTA’ CALABRESI
“IL RICONOSCIMENTO DEL RUOLO SOVRAREGIONALE DEL POLITEAMA”

Et voilà, Monsieur Aznavour al Politeama. La rassegna internazionale La Grande Musica per il Cinema si chiude con l’evento più atteso e ambito : il recital di uno dei più grandi artisti del Novecento, lo chansonnier che ha fatto sognare intere generazioni. Ad attendere Aznavour, dopo il trionfale ritorno in Italia a Milano, Parma, Firenze e Roma, ci sarà un Politeama stipato in tutti i suoi settori e, soprattutto, con una grande novità, la presenza di centinaia di spettatori provenienti da altre regioni, più del 30 per cento dei biglietti disponibili..
“E’ l’esaltazione del ruolo sovraregionale del Politeama”, annota con soddisfazione il management della Fondazione che snocciola i nomi delle città da cui sono stati acquistati on line i biglietti per la magica serata. Catania, Messina, Caltanissetta, Reggio Calabria, Cosenza, Taranto, Potenza, perfino da due piazze come Roma e Bari inserite nel tour.
E, a suggellare l’incontro tra musica e cinema, nel parterre ci sarà un maestro del cinema, controverso e discusso quanto geniale, come Tinto Brass, accompagnato dalla sua musa Caterina Varzi.

Tutto gli occhi saranno puntati su Charles Aznavour. L’Istrione è tornato. Più grande che mai. Charles Aznavour ha interrotto un’attesa che durava da 26 anni. Teatri gremiti a Parma, Milano, Firenze e Roma dove gli spettatori  hanno riservato al mitico chansonnier francese di origine armena una calorosissima accoglienza. Lunghi minuti d’applausi tra una canzone e l’altra, che Aznavour ha cantato quasi ininterrottamente in un concerto di più di due ore. Una leggenda, Aznavour. Proprio come le canzoni che ha portato al successo: ovazione di pubblico quando ha intonato l’«Istrione», nata con il titolo di «Le cabotin». Aznavour ha regalato brani attinti dal suo smisurato repertorio, che conta più di novecento canzoni. Molte le ballate riproposte in francese, come «Dèsormais», «Je t’aime», «Je voyage»,  quest’ultima particolarmente emozionante perché cantata in coppia con la figlia Katia.

Ma il pubblico italiano si è emozionato soprattutto quando sono state eseguite le canzoni in italiano: «L’anniversario», «Devi sapere», «Ave Maria», la celebre «Morir d’amore», struggente storia di una professoressa suicida per amore di un giovane studente. E ancora «La Bohème» e «Com’è triste Venezia», interrotta spesso dagli applausi durante l’esecuzione. 

Autore

Salvatore Ferragina

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