«Ho lasciato Catanzaro in lacrime, non ritroverò mai più una tifoseria del genere». è un Nunzio Falco commosso, quello che parla della sua vecchia società .
La partenza forzata per Olbia non ha serbato rancore, tra lui e la dirigenza giallorossa, ma ha lasciato alle spalle tanto rammarico. «La società ha fatto delle scelte  ha continuato Falco – acquistando altri attaccanti e questo mi ha fatto sentire un po’ messo da parte. Non sentendo più, intorno a me, quella stessa fiducia che sentivo nella passata stagione, ho preferito andare in una squadra che mi consentisse di giocare. Questo non vuole certo dire che io serba del rancore, anzi, se i nuovi arrivi sono potenzialmente più forti di me è giusto che la società abbia scelto loro. Fortunatamente, però, mi sono goduto la festa per la promozione in C1, da giocatore del Catanzaro. Mi dispiace tantissimo aver lasciato dei compagni meravigliosi, ho saputo che Corona mi ha dedicato un gol domenica e io gli ho subito chiamato per ringraziarlo. Mi dispiace soprattutto, lasciare un pubblico così caldo come quello di Catanzaro».
«I tifosi – continua il giocatore ex Giugliano – sono sempre stati meravigliosi nei miei confronti. Anche nelle prime tre-quattro partite dello scorso anno, quando non riuscivo a segnare, mi hanno sempre sostenuto e per fortuna poi, il gol è arrivato. Ricordo con affetto il fatto di non avere mai sentito un fischio, nei miei confronti. Ora sono a Olbia, dove mi trovo abbastanza bene, è una società che punta ai play off, è molto vicina a casa mia (Cagliari ndr) e già domenica dovrei esordire. Siamo stati trasferiti nel girone A, quindi le partite sono molto più leggere e si può giocare a calcio serenamente. Spero di segnare qualche gol e dare il mio personale contributo, per raggiungere gli obiettivi prefissati».
Nunzio Falco, soprannominato “Bobo Falco” dai suoi vecchi tifosi, è nato a Castelfranco Emilia (Mo), il 26 novembre 1973.
Ha un lungo trascorso da calciatore, iniziato nella stagione 1992/93 con la Reggiana, in serie B, con cinque presenze ed una rete.
Poi un lungo girovagare tra serie C1 e C2, con una parentesi in serie A, con la Reggiana, dove ha collezionato undici presenze e zero reti.
Lo scorso anno a Catanzaro, ha collezionato quattordici presenze e sei reti. Oggi conserva ancora un buon ricordo della nostra città e saluta sempre con piacere, i suoi vecchi amici e tifosi: «Auguro ai miei compagni di raggiungere grandi traguardi, perché sono delle persone meravigliose e se lo meritano. Il più grande saluto, se mi è consentito, vorrei però riservarlo ai tifosi della Capraro».
Intanto, domenica arriva il Lanciano di mister Puccica. Una squadra ben quadrata, che tra le mura amiche è un osso particolarmente duro. Da tenere d’occhio, ci sono Marchini e Maggiolini, i due esterni di centrocampo e soprattutto il brasiliano Ferreira, vero asso della squadra abruzzese.
In settimana poi, si sono aggregati i neo acquisti Gentilini e Bussi, ma l’ex catanese (quest’ultimo) non sarà però della partita a causa di una squalifica pregressa.
Il primo esame lontano dalle mura amiche si avvicina e Catanzaro, non ha alcuna voglia di fermarsi proprio sul più bello.
Quasi in concomitanza con la cessione di Falco, comunque, la società di via Lombardi ha acquistato Biancone, prima punta del Pescara. Il centravanti alto 180 centimetri ha realizzato 5 reti nello scorso torneo.
Già a Lanciano dovrebbe essere a disposizione di Piero Braglia.
Domenico Concolino