CATANZARO â Câera scritto da qualche parte che Catanzaro e Mauro Briano si sarebbero incontrati. âAllâinizio della passata stagione ci andammo vicino. âconferma il centrocampista- Fu quello un periodo per me difficile che, direi, sâè completamente chiuso con questa chiamata del Catanzaro. Provenivo, infatti, dalla crisi del Lecco e, in specie, da una fugace esperienza maturata con il Portvale della serie B inglese, dove non mi potetti trattenere per questioni di carattere burocratico. Subito dopo, come accennai, ci fu un contatto col Catanzaro, ma, poi, non se ne fece niente e cominciai ad allenarmi col Gualdo, dove alla fine mi trattenni. Questâultima, è stata una parentesi contrastata da qualche braccio di ferro. Sâiniziò a gennaio scorso, quando mi voleva il Pisa e loro non mi lasciarono andare. Sâè ricreato qualche altro problema a giugno. Però, ho maturato unâamicizia ed una stima profonda con Agatino Cuttone, con cui ci siamo quasi messi a piangere, quando ci siamo separati. Non mi meraviglia che vi abbia parlato bene di me, come a me ha fatto di Catanzaro.â Il centrocampista, 28 anni compiuti, ha una carriera di rispetto, brillantemente iniziata nel 94-95 con 2 presenze in A col Torino, proseguita con 90 in B (Foggia, Gualdo, Reggina, Savoia e Monza), intramezzate da 74 in C1 con Gualdo e Lecco. âOra, il periodo oscuro è finito âprosegue- Sono approdato in C1, in una piazza come Catanzaro, dove respiro aria di calcio che conta. Meglio di così!â Dimostra dâessere ancora scottato dallâesperienza di C2 e, a riguardo, la tifoseria di Catanzaro non può che capirlo come nessunâaltra: âFra la C1 e la C2, câè una differenza abissale.â Poi, parla del suo nuovo ambiente: âSono domenica arrivato verso la fine del primo tempo, in quanto venivo in macchina da Torino. Aver vinto la prima gara, è stato importante. Fra vecchi e nuovi giocatori, la squadra è competitiva e bisogna solo assemblarla al meglio. Il centrocampo, in specie, è molto valido. Mi pongo senza pretese alla pari degli altri. Lâimportante è dimostrarmi sempre pronto. Già prima dâarrivare, conoscevo i vari Zappella, Ambrosino, Andrisani, Alfieri, Gentili e Biancone. Non aveva mai visto allâopera Corona, anche se me n’avevano decantato le qualità .â Poi, passa a descriversi: âDirei che cerco dâaccoppiare qualità e quantità , correndo dietro lâavversario, come si deve fare nel calcio moderno.â Conclude con una riflessione sulla cornice del Ceravolo: âPer quel che riguarda il pubblico, direi che quella folla è da brividi. Mi son venuti in mente certi momenti vissuti al Granillo di Reggio. Se Briano a Lanciano giocherà , è ancora da stabilire. Subito dopo la gara di domenica, Piero Braglia ha fatto vagamente intendere che non è facile apportare modifiche alla formazione che ha conquistato i 3 punti. Chi entra in campo, poi, dovrà essere pronto e determinato, perché il Lanciano che vien fuori dalla descrizione di Pasquale Logiudice è un cliente difficile: âDispone di un ottimo allenatore come Puccica, che applica un 3-4-3 puro. Ha ottimi giocatori come la punta Nassi, sulla destra dispone di un giovane ed interessante francese come Daniel Chafer, ha recentemente prelevato Bussi, ha una linea difensiva di primâordine composta da Cavola, Movilli, Masini. Il Lanciano ha da sempre costruito le sue fortune in casa, specie per il suo ridotto campo, posto a ridosso degli spalti. Sâaggiunga che la forza del pubblico è esaltata dalle caratteristiche della squadra, fondate su agonismo e pressing.â Infine, la partitella di metà settimana è fissata oggi pomeriggio a Soverato contro i locali dilettanti. Sarà un test significativo per verificare le intenzioni di Braglia che, questa volta, ha problemi dâabbondanza. Ha, infatti, recuperato Andrisani, è rientrato dalla squalifica Milone, sono disponibili Briano e Biancone. Lâunico che resta in precarie condizioni è Caterino. Difficile, allo stato, ipotizzare una contemporanea utilizzazione dei quattro giocatori, per evitare il rischio dâalterare collaudati equilibri. Probabile, invece, lâinserimento di Biancone.
Fabio Blasco