Era da tempo che i supporters giallorossi non scorgevano in cima alla graduatoria il nome “C A T A N Z A R O”. Si, Catanzaro, Catanzaro, Catanzaro. Leggetelo e rileggetelo ancora una volta: C a t a n z a r o. Amore benedetto o maledetto che torna a fare l’occhiolino da lassù. Come un’amante indomita che ti ha tradito più volte e malgrado tutto, ti affascina ancora e l’ami più di prima anche se non puoi dirlo al vicino perché ti darebbe del “cornuto” ed avrebbe anche ragione se non fosse che al cuore è difficile dettare le regole della razionalità.
L’era Auteri non è (ne dovrà essere negli effetti) comparabile all’epoca Domenicali. Nel primo anno di F.C. l’exploit non avvenne dall’inizio del torneo ma in fìeri, poi tutti sappiamo come andò a finire. Il Catanzaro di oggi ha tutto, ma proprio tutto per fare bene e delle eccellenze in squadra che potranno e dovranno costituire un’importante base di partenza per il futuro. Chi scrive ricorda che all’epoca di Braglia una squadra costruita per competere in C2, vinse da capolista la C1, andò in B e molti degli atleti di allora arrivarono a competere anche in A (vedi Giorgio Corona o Nicola Ascoli).
Belle pagine scritte in un Ceravolo che malgrado il maltempo ha fatto registrare lo stesso numero di tifosi presenti nel match contro la Juve Stabia. Ma bisogna affrettarsi a equiparare le prestazioni con una struttura societaria in grado di dare risposte concrete in un momento in cui nulla è procrastinabile. Occorre sciogliere sin da subito tutti i nodi e nessun traguardo potrà essere precluso. Le persone, i fatti, lo cose che dovessero frapporsi a tutto ciò non avranno giustificazione alcuna. Per ora godiamoci il momento senza trascurare il resto… e ricominciamo a gridare:”noi siamo la Capolista”, ne abbiamo tutto il diritto.