La tavola rotonda del V Convegno Ecclesiale delle Chiese calabresi di questo pomeriggio sul tema: “La comunione sperata: siano una cosa sola … perché il mondo creda (Gv 17, 21)”, moderata da S.E. Mons. Salvatore Nunnari, ha visto la presenza del Dott. Enzo Romeo, Caporedattore esteri TG2 ; di Suor Carolina Iavazzo, Collaboratrice di don Pino Puglisi, Centro “P. Pino Puglisi” a Bosco di Bovalino; dei Coniugi Gerhard e Annalisa Bantel, Missionari evangelici, Centro Emmaus di Roccella Ionica; del Sig. Pino Masciari, Imprenditore, sottoposto a programma di protezione e della Dott.ssa Nelida Ancora, Esperta in problematiche dello sviluppo internazionale.
La sintesi degli interventi
Enzo Romeo (caporedattore esteri Tg2)
E’ partito dal fatto di cronaca accaduto lo scorso settembre a Riace dove un boss è stato ucciso davanti al santuario dei Santi Cosma e Damiano. Lo stesso proveniva da Serra San Bruno, altro luogo di spiritualità. Come è possibile che in una terra intrisa di cristianità possano verificarsi fatti criminosi? Che cosa ci faceva un boss mafioso in un luogo santo? Era andato a pregare? E per cosa? Cosa facciamo noi? La Chiesa è vittima o è complice? O entrambe le cose? Diversi e significativi i quesiti posti da Romeo.
“Dobbiamo impegnarci – ha sostenuto il giornalista – ad educare le persone che ci stanno intorno, partendo dalla testimonianza. Non ci vogliono eserciti di militari ma eserciti di maestri e testimoni. Dobbiamo fare squadra e riscoprire lo stare insieme, la bellezza culturale della Calabria e la sua storia per guardare con occhi fiduciosi al domani”.
Suor Carolina Iavazzo (collaboratrice di don Pino Puglisi – centro “p. Pino Puglisi” – Bosco di Bovalino)
“Guai se alla Chiesa mancassero i martiri come don Pino Puglisi – ha detto – lui ha dato tanto alla Chiesa e alla società. Oggi non è più il tempo di una chiesa che sta seduta o in sacrestia e che non dice niente a nessuno. Bisogna invece dare un segno concreto, indicando la meta del dove andare”. Ha poi aggiunto: “si deve riscoprire la spiritualità della strada, nel sorriso, nell’accoglienza, nell’ospitalità. Non stare con l’altro ma vivere dentro l’altro”.
I Coniuigi Gerhard e Annalisa Bantel (Missionari evangelici, Centro Emmaus di Roccella Ionica
V Convegno Ecclesiale delle Chiese calabresi
7 – 10 ottobre 2009 – Le Castella (Kr)
CONFERENZA EPISCOPALE CALABRA
V Convegno Ecclesiale delle Chiese calabresi
7 – 10 ottobre 2009 – Le Castella (Kr)
Ufficio Comunicazioni Sociali CEC
COMUNICATO STAMPA – n. 5
“La fiducia delle chiese calabresi è più forte della rassegnazione e del fatalismo”. Con queste parole pronunciate da monsignor Ercole Lupinacci, Vescovo di Lungro, che ha presieduto la celebrazione del Vespro in rito bizantino, si sono aperti a Le Castella (KR) i lavori del V Convegno delle Chiese calabresi. “Comunione è speranza. Il dono e gli impegni delle Chiese calabresi per testimoniare il Risorto nel nostro tempo” è il tema sul quale si confronteranno da oggi fino al 10 ottobre i delegati delle 12 diocesi della Calabria. Della “bellezza liturgica del vespro bizantino e del suo potere trasfigurante” ha parlato monsignor Domenico Graziani nel suo saluto ai 500 partecipanti, tra delegati diocesani, invitati e partecipanti di diritto. Il vescovo di Crotone-Santa Severina ha espresso la certezza che dal Convegno “Si possano avere indicazioni per riprendere il cammino ed essere segno di speranza e punto di riferimento per i non baciati dalla grazia” aggiungendo che con la nostra presenza qui “Testimoniamo l’essere popolo che cammina sperimentando la comunione”. Quindi ha invitato tutti ad “Avere il coraggio d’intraprendere strade nuove, soprattutto per servire la nostra terra di Calabria”. E’ toccato a monsignor Vittorio Mondello, Arcivescovo metropolita di Reggio Calabria – Bova, Presidente della CEC, introdurre il Convegno soffermandosi su: “Le Chiese di Calabria in comunione per dare speranza: le tappe di un cammino che continua”. L’arcivescovo ha, tra l’altro, detto: “Il presente Convegno non è un masso erratico nella storia delle Chiese di Calabria, ma si inserisce pienamente in quel cammino che le nostre Chiese ormai vivono in sintonia con i programmi decennali della Cei, nel tentativo, pastoralmente rilevante, di far calare nelle nostre comunità diocesane quanto è stato ed è proposto dalle Chiese Italiane”. Dopo aver presentato brevemente i precedenti convegni regionali (Paola 1978, 1991 e 1997 e Squillace 2001) monsignor Mondello ha sottolineato che in continuità anche l’attuale convegno vuole porre in evidenza “la necessità che la Chiesa dia sempre nuova speranza alla società calabrese segnata da problemi e difficoltà che tale speranza tentano di offuscare. La sottolineatura particolare del nostro convegno -ha spiegato- è la convinzione che la Chiesa potrà essere portatrice di speranza a condizione che viva in pienezza la comunione”. Per il presidente della Conferenza Episcopale Calabra il compito della Chiesa è “principalmente quello di testimoniare tale comunione ed essere strumento perché essa giunga a portare la salvezza a tutta l’umanità”. Quindi ha aggiunto: “Il compito della comunità cristiana non è quello di trovare lavoro ai disoccupati, costruire scuole, orfanotrofi, etc., anche se ciò sarà una inevitabile conseguenza del suo operare, ma quello di testimoniare l’amore salvifico di Dio mostrando nella vita concreta di ogni giorno che abbiamo creduto all’amore. Solo dando questa testimonianza la Chiesa evangelizzerà l’uomo di oggi e potrà realmente dare nuova speranza alla società intera”. Inoltre, l’arcivescovo Mondello si è augurato che l’appuntamento iniziato oggi “ci aiuti a recuperare quella comunione necessaria tra le nostre Chiese particolari e tra tutti i membri di queste Chiese, che permetta alle nostre comunità calabresi di essere incisivamente presenti in questa nostra amata Calabria”. Il momento centrale di questa prima giornata è rappresentato dall’intervento del cardinale Camillo Ruini, Presidente emerito della CEI e Presidente del Comitato CEI per il Progetto culturale. “L’eredità del Convegno ecclesiale di Verona: l’impegno delle Chiese calabresi per testimoniare il Risorto” è il tema della prolusione del cardinale Ruini, il quale ha subito affermato: “La distanza creatasi tra la fede cristiana e la mentalità moderna temo non sia senza effettivi contraccolpi anche per la Calabria, che pure è terra di forti, consolidate e vive tradizioni religiose, terra di fede, la cui cultura è stata profondamente permeata dall’annuncio cristiano”. Non c’è dubbio che “La nostra fede anima la certezza che ogni credente, ogni comunità cristiana, ogni diocesi in Calabria può attivare le proprie risorse ed energie spirituali, culturali e sociali allo scopo di dare forza alla nuova evangelizzazione e contribuire così a risolvere i tanti problemi e le tante difficoltà che travagliano il mondo di oggi”. Secondo quanto ha affermato il cardinale Ruini “Se la Calabria ha le sue specifiche difficoltà e le sue proprie risorse resta comunque valido per tutti, e anche per la Calabria, che una maggiore diffusione e incarnazione del Vangelo di Cristo mette nelle condizioni di liberare l’uomo da ogni sua schiavitù, interiore ed esteriore, vecchia e nuova, incamminando le persone sui sentieri della vera giustizia, dell’autentica solidarietà”.Infine ha detto che il convegno delle chiese calabresi è “un ottimo segnale” che a distanza di tre anni dal convegno di Verona siano celebrati convegni come questo, nel quale le Chiese di un’intera regione “convergono per concretizzare, nella loro specifica situazione, il forte messaggio venuto da Verona”. Prima dei saluti dei rappresentanti istituzionali, civili e religiose, (l’assessore regionale Demetrio Naccari Carlizzi, il presidente della Provincia di Crotone, Stanislao Zurlo, il sindaco di Isola Capo Rizzuto Carla Girasole, il Sovrintendente della Chiesa Valdese, Attilio Scali, padre Virgil Voicu, rappresentante della chiesa ortodossa rumena), don Giuseppe Straface, segretario del Cer Calabria (Centro Ecclesiale Regionale) ha ripercorso le tappe che hanno portato alla celebrazione di questo V Convegno Ecclesiale Regionale. Un percorso partito a giugno del 2008 e che è proseguito anche con rallentamenti e fatica, ma che è stato prodigo di confronti preziosi e determinanti per la definizione dei contenuti, l’individuazione degli esperti e la definizione del programma.
Sala Stampa del Convegno
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