CATANZARO â Esordio col botto nella settimana d’oro per i colori giallorossi: un calcio alla C2 ed a quei 12 anni d’inferno, un calcio a quell’incubo di ricordi d’una domenica di giugno e allo spettro dell’Acireale, e un calcio – metaforicamente parlando – alla Vis Pesaro, primo ostacolo sulla strada della squadra del presidente Parente. Tutto in una manciata di giorni, un centinaio di ore o poco più. Roba da darsi i pizzicotti sulle guance temendo il brutto risveglio. No, non si sogna, non si dorme. Non lo fa certamente Corona, il pezzo pregiato della âcollezione Bragliaâ; due gol che aprono e chiudono il discorso marchigiano e consentono di guardare con ottimismo – pur tra le dovute cautele – al futuro più immediato. Anche perché intorno al centravanti si muovono altri giocatori di spessore, capaci di mettere insieme qualità e quantità , quelle risorse che, opportunamente miscelate, possono costituire la risposta esplosiva alle tante domande della tifoseria giallorossa. Banco di prova per un Catanzaro che con eccezionale previdenza era stato costruito, nella sua ossatura ed in tempi non sospetti, guardando più alla C1 che alla C2, la Vis Pesaro, compagine forse poco appariscente, essenziale nei reparti, con alcuni uomini (Girardi e Cazzola su tutti) dal tasso tecnico più che adeguato. E queste caratteristiche sono tornate utili agli ospiti quando i padroni di casa si sono sprecati in un gioco a tratti lezioso, caratterizzato da qualche passaggio di troppo ai margini della âtrequartiâ avversaria. Il pareggio della Vis Pesaro, a metà della seconda frazione di gioco, è frutto di queste circostanze, alle quali il Catanzaro è riuscito ad opporre, anche a dispetto delle numerose assenze, una determinazione maggiore risultata, alla fine, vincente. Cronaca vivace grazie alla maggiore intraprendenza del Catanzaro che già al 3′ va in gol: punizione calciata da Alfieri verso il centro dell’area, ed il portiere marchigiano si fa sorprendere, forse anche per una deviazione involontaria di qualcuno che lungo la traiettoria del portiere ci mette una gamba. Ginestra vede quindi in ritardo il pallone e, d’istinto, lo respinge di piede. Sulla sfera interviene Corona che di testa insacca a colpo sicuro. Al 9′, il i giallorossi potrebbero passare ancora: su angolo calciato da Alfieri in area si sviluppa una mischia che Ciardiello avrebbe l’opportunità di concludere, e la sua deviazione di testa trova lo spiraglio giusto, ma sulla linea di porta un difensore riesce a sventare il pericolo respingendo il pallone. Dopo le fiammate iniziali, ed il vantaggio conseguito, i padroni di casa si concedono qualche pausa, mentre la Vis Pesaro cerca di organizzare una reazione qualche che, in fin dei conti, si esaurisce in poche offensive mai realmente pericolose. Le cose migliori le organizzano i giallorossi, come al 34′, con Ferrigno che apre il giovo verso Dei il quale, dalla destra, con un lungo e preciso cross serve Corona in proiezione dall’altra parte del campo. Vola il centravanti per la deviazione di testa, che risulta però di poco fuori bersaglio. Solo al 38′ il primo pericolo per la rete difesa da Gentili, sugli sviluppi del primo calcio d’angolo concesso alla Vis Pesaro: Scantamburlo raccoglie il disimpegno della difesa giallorossa e prova la conclusione dalla distanza ma la sfera sorvola la traversa. Il secondo tempo si apre con una pericolosa conclusione a rete di Ferrigno, dopo appena 33 secondi dal fischio d’avvio; il tiro è violento ed il pallone sfiora il bersaglio. Il Catanzaro ora gioca con il vento a favore, e prova subito a sfruttare questa nuova opportunità . Non ha fortuna, in questo senso, ed al 15′ la Vis Pesaro pareggia il conto: Girardi smista su Cazzola che scende verso l’area dei padroni di casa prima di restituire la sfera a Girardi in percussione sulla sinistra; il bravo centrocampista arriva puntuale per la deviazione a rete di piatto sinistro. Ma i padroni di Catanzaro non ci stanno e riprendono a pressare, ed al 31′ è Corona a riportare in vantaggio la squadra giallorossa a conclusione di una splendida azione in velocità impostata da Alfieri che serve Ferrigno il quale, con un lunghissimo lancio in verticale (ecco cosa significa conoscere il vento che soffia su Catanzaro …) serve Corona il cui controllo in velocità è perfetto come perfetta è la conclusione, imparabile. Il resto è solo l’attesa del fischio finale.
Paolo Cannizzaro