Dal
provvedimento del GIP di Perugia si può trarre la conclusione che
magistrati di Catanzaro indebitamente indagarono me e i magistrati di
Salerno, producendo un mostro giuridico che non si è mai visto neanche
nei Paesi in cui vige il codice militare di guerra”. Lo scrive Luigi de
Magistris sul suo sito e sulla sua pagina facebook commentando la
notizia dell’archiviazione, da parte del Tribunale di Perugia, delle
accuse che gli erano state rivolte insieme a sette pm di Salerno, tra
cui l’ex procuratore Luigi Apicella, nell’ambito della cosiddetta
“guerra tra procure”, nata dopo la denuncia sollevata dallo stesso de
Magistris per l’avocazione delle inchieste Why not e Poseidone.
Secondo
l’eurodeputato dell’IdV, “l’operazione era chiaramente strumentale per
fermare le indagini di Salerno”. “Uno scempio giuridico”, lo definisce
de Magistris, di fronte al quale “le Istituzioni competenti – CSM in
testa – sarebbero dovuti intervenire per consentire ai magistrati di
Salerno di lavorare serenamente”.
Perciò
l’archiviazione perugina “non fa altro che confermare che le indagini
di Salerno erano doverose. Questo mostro giuridico fu creato per
fermare i magistrati di Salerno”, scrive l’ex pm di Catanzaro che sul
suo sito e sulla sua pagina Facebook ricostruisce tutta la vicenda.
De
Magistris ricorda anche come “fu data notizia che ero indagato poche
ore dopo che era stata resa nota la mia candidatura al Parlamento
Europeo” perché “le menti raffinatissime che ancora operano nelle
Istituzioni hanno tentato anche di inquinare la mia campagna
elettorale”.
“Per
queste condotte esterne ed interne alle Istituzioni –continua
l’europarlamentare dell’IdV- ci sono magistrati che sono stati
esautorati dalle loro funzioni, addirittura il Procuratore della
Repubblica di Salerno è stato sospeso. Una vergogna -conclude- di cui
il Paese dovrebbe chiedere conto a chi, dall’interno delle Istituzioni,
ha consentito tale delitto”.