Notte Piccante: visita ai palazzi storici

Si aprono le porte di palazzo De Nobili e di palazzo Grimaldi- Montuori (Camera di Commercio)

La Notte Piccante (che si terrà sabato 26 settembre) ha come obiettivo principale quello di valorizzare Catanzaro e il suo patrimonio storico, artistico ed enogastronomico. Pertanto l’Assessorato al Turismo, guidato da Roberto Talarico ha realizzato un programma variegato ed eterogeneo ed in questo rientrano, perfettamente, le visite guidate alle chiese, ai monumenti nonché ai palazzi storici. In quest’ambito rientrano due importanti immobili: Palazzo De Nobili (oggi sede dell’Amministrazione Comunale) e Palazzo Grimaldi-Montuori (oggi sede della Camera di Commercio).
Si aprono le porte di palazzo De Nobili
L’edificio, che risale ai primi dell’Ottocento, racchiude delle splendide sale
La magia della Notte piccante coinvolgerà anche la sede del Municipio, tra l’altro ospitato in un palazzo storico di notevole pregio. Saranno valletti comunali vestiti con i costumi che indossavano negli anni ’30 ad accogliere tutti coloro che vorranno visitare l’edificio. L’originario palazzo patrizio fu costruito, nei primi anni dell’Ottocento, da Emanuele De Nobili e dalla moglie, Olimpia Schipani, riprendendo i toni architettonici di una residenza estiva della stessa famiglia nobiliare. In quell’edificio, fu ricevuto con grande sfarzo Giuseppe Bonaparte (Emanuele De Nobili era stato Gran Ciambellano ai tempi di Gioacchino Murat). Nel 1861, la famiglia De Nobili decise di cedere il prestigioso immobile al Comune e  le trattative si conclusero nel 1863. Da quell’anno venne ingrandito e abbellito. Nel periodo 1935-1939 venne sopraelevato per dotare gli uffici comunali di maggiori spazi.
I visitatori, nel corso della Notte piccante saranno indirizzati al piano nobile dell’edificio, dove potranno ascoltare, mediante un sistema di filodiffusione, la storia e la descrizione del palazzo e potranno inoltre visitare i Saloni maggiormente rappresentativi dello stesso: La Sala del Consiglio comunale; la Sala della Giunta; il Salone di rappresentanza, lo Studio ed il gabinetto del Sindaco.
La visita si concluderà con la distribuzione di un libretto contenente 10 cartoline del Palazzo con foto artistiche dello stesso.
Tra storia e leggenda: Adele e Saverio
come Giulietta e Romeo e in più c’è un fantasma
Palazzo De Nobili ha fatto da sfondo a una vicenda d’amore degna di Shakespeare, vissuta tra il 1830 e il 1840. Storia e leggenda si intrecciano, come le vite di Adele De Nobili e Saverio Marincola. Due giovani innamorati. La prima figlia di Emanuele, proprietario dell’edificio; il secondo esponente di una importante casata nobiliare. Ma come in “Giulietta e Romeo”, le due famiglie non vanno d’accordo per questioni politiche. Così i due sono costretti a vedersi di nascosto. Adele si affaccia da una finestra laterale dell’edificio, quando scende la sera. Saverio sta attento a non farsi vedere ma i fratelli della giovane si accorgono di quanto succede e così la costringono a rinchiudersi in un’altra stanza del palazzo. Nonostante questo, Saverio e Adele riescono ancora a incontrarsi di nascosto fino a quando il Marincola viene ucciso da colpi di carabina nei pressi del rione Samà. La magistratura accerterà che i responsabili sono i fratelli di Adele. La quale, con il cuore in pena, decide di ritirarsi nel convento delle “Murate vive”a Napoli. Diventa suora e qui muore. Da quel momento c’è chi giura di aver visto, nelle stanze di palazzo De Nobili, aggirarsi una figura spettrale vestita da suora e di aver ascoltato strani rumori come il trascinarsi di catene. Semplice suggestione o fenomeni paranormali?
Palazzo Grimaldi-Montuori (Camera di Commercio)
II palazzo Grimaldi-Montuori è oggi più comunemente conosciuto  come  Camera  di Commercio. Questo edificio, meglio di tutti gli altri su corso Mazzini, rappresenta quanto venne realizzato negli anni ’70 dell’800 a Catanzaro a causa dei lavori che interessarono la rettifica e l’allineamento delle facciate sulla principale arteria cittadina, secondo le più note teorie europee di Haussmann. Il fabbricato, infatti, fu in quegli anni espropriato e con il progetto di massima del 1877 fu demolito e arretrato, lungo il fronte stradale dell’allora corso Vittorio Emanuele, di ben 7,50 metri circa. Ciò non alterò la mole dell’edificio che ancora oggi rappresenta una delle emergenze architettoniche più belle della città. In seguito a questi lavori fu acquistato dall’Ente Camerale che provvi­de a restaurarlo secondo il gusto dell’epoca. In particolare le due facciate principali, prospi­cienti il corso e la piazza, rivelano nella soluzio­ne d’angolo semicircolare una precisa e ricercata volontà di indicare l’importanza primaria dei due assi viari sui quali le stesse insistono. Tutto l’immobile rivela, comunque, scelte formali e compositive che in pieno Ottocento fanno eco ai più noti esempi rinascimentali fiorentini e romani, riassumibili in particolare nell’alternanza dei timpani semicircolari e triangolari che si susseguono nei balconi dell’ultimo piano, nel bugnato del piano terra, nelle fasce marcapiano e nell’aggettante cornicione. Altri elementi di pregio sono i capitelli e le basi modulari decorative in terracotta, utilizzate per le paraste dei balconi del secondo piano e presenti in altri edifici coevi cittadini.

 

Autore

Salvatore Ferragina

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