“La Calabria come ‘sversatoio’ a cielo aperto dei rifiuti tossici? Non è purtroppo una notizia, ma storia nota alla popolazione calabrese e alle associazioni ambientaliste. Il dato preoccupante è la dimensione che il fenomeno potrebbe aver assunto, arrivando a coinvolgere le altre regioni (Basilicata in testa) e probabilmente tutto il bacino Mediterraneo”. Lo afferma Luigi de Magistris, europarlamentare dell’Italia dei Valori, che aggiunge: “Le amministrazioni locali, ma soprattutto il governo devono mettere in campo una risposta immediata. Dopo aver analizzato il materiale ritrovato a Cetraro, si deve procedere alla bonifica dell’area coinvolta. Allo stesso modo è importante verificare gli altri siti indicati dal collaboratore di giustizia Fonti come zone di affondamento di ‘navi dei veleni’. L’obiettivo –prosegue l’ex pm di Catanzaro- dovrebbe essere quello di poter tracciare un quadro dell’intero Mediterraneo per sapere quante altre presunte Cunsky esistono nelle acque che lambiscono l’Italia e come agire a tutela della salute e dell’ambiente. Dagli anni ’80 si è infatti consumato –conclude l’ex pm di Catanzaro- un disastro ambientale che ha dei responsabili ben precisi: certamente le mafie, ma anche vertici aziendali e politici, che con le cosche hanno fatto affari proprio nello smaltimento illecito dei rifiuti, senza pudore e senza remore”.