Non c’è neanche il tempo di mandare in soffitta il Ferragosto. È già campionato. Tra 5 giorni arriva al “Ceravolo” la Cisco Roma, la vecchia Lodigiani. Ricordi di passaggi di proprietà e di cocenti delusioni di quarta serie si mescolano, mentre il presente è ricco solo di amletiche incertezze. Ci eravamo lasciati 15 giorni fa in attesa di colpi di mercato e delle prime uscite di Coppa Italia. Ma soprattutto di qualche buona nuova sul versante societario. Qualche segno di cambiamento o perlomeno di chiarezza.
CERCASI PRESIDENTE – In 15 giorni non è cambiato niente. La tripartizione paritaria delle quote, più volte sbandierata, non è stata mai attuata. I sussurri vorrebbero molto vicino questo passaggio. Le grida riferiscono di riunioni all’arma bianca e di veti incrociati. Intanto, del Catanzaro rimane esclusivamente una povera carcassa devastata, abbandonata da tutti e circondata solo da sciacalli, pronti a spolparne le ossa. Non c’è un Presidente, non c’è un Amministratore Delegato. Solo Aiello, un simpatico signore policastrocuneese, è sulla carta Amministratore Unico. Animato da buona volontà, si è circondato subito di personaggi “nuovi”. Uno staff che ha avuto perlomeno il demerito di convincere Soluri a rientrare in società a tutti gli effetti. Con voce in capitolo, viste le quote in suo possesso. E seminando ostacoli sulla via della chiarezza.
460 PER 460 – Nel frattempo il processo di svuotamento progressivo del “Ceravolo” continua. Le prime due uscite casalinghe del Catanzaro si sono disputate in uno stadio desolatamente vuoto. Battuti tutti i record negativi delle stagioni precedenti, quando gli esordi della squadra erano salutati da entusiasmo e curiosità. La stucchevole battaglia delle cifre la lasciamo ad altri (anche se i colleghi nocerini hanno contato non più di 300 spettatori). Ci basta aver visto più persone in tribuna che in curva per avere un’idea chiara. La cosiddetta “Diserzione per Esistere” è solo una piccola goccia di fronte all’oceano di indifferenza che circonda il Catanzaro. Si tratta solo di capire se il Comune e la Provincia di Catanzaro abbiano speso più o meno di 1000 euro a spettatore per garantire questo spettacolo a pochi cittadini.
PATROCINI E COLLETTE – Intanto, mentre i Negrita spostano il loro concerto da Catanzaro a Crotone per i costi di gestione dell’Area Magna Grecia, sembra non essere ancora esaurita la mammella pubblica per il calcio. Spremi, spremi, spremi e arriva un patrocinio alla serata di presentazione della squadra da parte di tre assessorati (Sport, Cultura e Turismo). Con tutto il rispetto per Di Cuonzo, Vono, Lodi e Mosciaro la squadra è la stessa dello scorso anno. Si è già presentata con una bella stagione finita male. Se c’erano 400 persone alla presentazione sul campo contro il Siracusa, non saranno la claque societaria, i turisti di Lido, il simpatico Colacino e 11 modelle gentilmente “offerte” a scaldare i cuori dei tifosi giallorossi. Il fumo delle paillettes e dei 10 coperti dei pranzi di Moccone non può nascondere la desolazione di un “Ceravolo” vuoto. A rendere beffardo il quadro, l’inefficienza di un servizio biglietteria che non è riuscito ad accontentare neanche quei poveri tifosi che avevano sfidato la sorte presentandosi ai botteghini dello stadio.
IL LAVORO DI AUTERI – Restano come al solito poche righe per parlare di Auteri e dei suoi ragazzi. Il 3-4-3, pur tra qualche intoppo, comincia a dare i suoi frutti, nonostante il lavoro iniziato in ritardo. I nuovi confermano tutti i dubbi sul loro conto. Vono ha esibito la prima papera ufficiale della stagione contro la Nocerina, mentre il reietto Mancinelli sorride nella foto ufficiale della squadra. Intanto Montella riprende da dove si era fermato a dicembre 2008. Doppietta alla Nocerina e primi tre punti. Speriamo che qualche altra società non se ne accorga. Purtroppo, però, Provenza si è ricordato di Zaminga. Il perno di centrocampo del Catanzaro 2008-09 raggiungerà l’ex tecnico a Gela. Mentre qui, se ci fosse un Presidente, multerebbe subito Gimmelli e Caputo (i due simboli di questa squadra) per la doppia espulsione di Barcellona in mezzora. Un gesto stupido post-ferragostano o un segnale alla società?