CONFERMATA AL S.A.H. LA CERTIFICAZIONE DI QUALITA’

CONFERMATA AL S.A.H. LA CERTIFICAZIONE DI QUALITA’ IN BASE ALLA NORMATIVA “ISO” PIU’ RECENTE.
IL DIRETTORE GENERALE, FAILLA: “COERENTI IN UN SISTEMA SANITARIO CARATTERIZZATO TALVOLTA DA ESTEMPORANEITA’ E INTERESSI DIVERSI DA QUELLI DEL MALATO”

Il Sant’Anna Hospital conserva per il terzo anno consecutivo la certificazione di qualità e in più, la ottiene ai sensi della nuova norma ISO 9001:2008, ultima edizione dello standard più diffuso per la certificazione di sistemi di gestione per la qualità. Un dato, quest’ultimo, particolarmente significativo, visto che il centro di Alta Specialità del Cuore è tra le prime aziende calabresi ad adeguarsi alla nuova disciplina e lo fa con quattro mesi di anticipo rispetto alla scadenza entro la quale tutte le nuove certificazioni e ricertificazioni dovranno essere conformi alla ISO 9001:2008.
I verificatori di DNV Italia, l’autorevole ente certificatore con sede a Oslo, hanno dunque constatato il mantenimento dei parametri necessari a conservare gli standard di qualità, mettendo in evidenza, nel rapporto finale, una serie di “positività”, legate alla implementazione delle attività esistenti ma principalmente  all’introduzione di nuove azioni in favore dei pazienti.
Innanzi tutto, il sensibile potenziamento del cosiddetto follow-up di quelli cardiochirurgici, cioè il monitoraggio sistematico del malato, attraverso una serie articolata di indagini ed esami successivi all’intervento per verificarne l’efficacia e la conseguente qualità della vita dell’operato. Una metodica assai più efficace rispetto alla semplice visita di routine, trenta giorni dopo l’intervento e che consente, tra l’altro, di realizzare una preziosa banca dati per ciascun paziente osservato a garanzia della continuità e della qualità del rapporto tra ospedale e ammalato.
Il rapporto finale di DNV mette in evidenza anche l’introduzione, tra i profili professionali e dunque nell’ambito dell’equipe medica, della figura dello cardiopsicologo, a supporto del malato e dei suoi familiari. Grazie a questa giovane branca della psicologia, il Sant’Anna è oggi in grado di offrire a tutti i pazienti e ai loro familiari anche la possibilità di una serie di colloqui che hanno lo scopo di creare le condizioni ottimali per poter affrontare quanto più serenamente possibile l’intervento chirurgico e, successivamente, il decorso post operatorio.
I verificatori hanno inoltre sottolineato tra le positività la seconda edizione dell’indagine sul giudizio consolidato dei pazienti curati tra il 2006 e il 2008, con il significativo 35% delle adesioni e l’altrettanto significativo 82,2% di giudizi tra “buono” e “molto buono” sull’efficacia del trattamento ricevuto.
Apprezzato e segnalato da DNV anche l’avvio della pubblicazione a stampa del S. Anna Hospital Magazine, trimestrale di informazione per i pazienti ma non solo, con un tiratura di 25.000 copie, 21.000 delle quali recapitate via posta ad altrettanti destinatari.
Altra menzione particolare per il centro di Alta Specialità del Cuore, l’essere uno dei due centri italiani selezionati per il progetto Escat III per lo studio sull’autocontrollo dell’anticoagulazione. Un lavoro coordinato dall’università tedesca di Bad Oeynhausen, che coinvolgerà circa 1800 pazienti in tutta Europa e che conferma la dimensione internazionale del S. Anna.
“La qualità delle prestazioni che eroga il S.Anna e dunque le procedure adottate – ha detto l’ingegnere Giuseppe Failla, direttore generale dell’ospedale – sono per noi un dato ormai acquisito. Ci soddisfa molto, invece, la positività della verifica di DNV rispetto alle iniziative che abbiamo avviato per una presa in carico globale del paziente. Siamo sempre stati convinti, infatti, che il rapporto ospedale-ammalato non debba esaurirsi nella prestazione erogata, anche se efficace, ma debba prevedere, se il paziente lo richiede, tutta una serie di ulteriori risposte che gli assicurino non solo la salute ma anche la serenità. Il S.Anna è impegnato da anni a garantire progressivamente tutto questo alla comunità dei suoi pazienti, in un sistema sanitario regionale che talvolta sembra invece caratterizzarsi per l’estemporaneità di iniziative che appaiono slegate da un vero progetto strategico e orientate verso altre finalità. Noi, al contrario, pensiamo che ogni novità debba guardare prima di tutto all’interesse dei malati, perché fare sanità – ha concluso Failla – non è una questione di prestigio personale o politico, non ci sono medaglie da conquistare per fare bella figura o strappare un titolo in prima pagina. Fare sanità significa prendersi cura di persone che soffrono, persone provate da una sorte che non è stata benevola e che dunque hanno bisogno di risposte calibrate su questa premessa e non su altro”.

 

Autore

Salvatore Ferragina

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