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La Gazzetta dello Sport lo ha definito âil papocchioâ.
Aldo Spinelli, presidente del Livorno, un âguazzabuglio politicoâ. Ruggeri,
patron dellâAtalanta, una âporcheriaâ. Il decreto-legge emanato dal governo per
bloccare le sentenze dei vari TAR (dove la T ormai sta per Tifosi e non per
Tribunali) ha scatenato un putiferio nel mondo calcistico italiano, giÃ
devastato da fratture insanabili e da logiche di gestione del potere ormai
consolidate e, a dir poco, torbide.
I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Da una
banalissima giornata di squalifica non scontata dallâignaro senese Martinelli,
è scaturita la riscrittura di tutti i campionati professionistici, con ovvie
ripercussioni (leggi ripescaggi a catena) anche tra i dilettanti. Un
improponibile allargamento della serie B a 24 squadre è stato stabilito
addirittura per decreto governativo, provocando la classica bufera politica tra
maggioranza e opposizione e allâinterno della stessa compagine di governo.
I deputati e i senatori hanno ingaggiato un duello degno
di miglior causa per cercare di avvantaggiare la propria squadra del cuore o
quella del collegio in cui furono eletti nel 2001. In questa particolare
disciplina estiva, si è distinto (âdiciamoloâ) lâonorevole Ignazio La Russa, noto
interista ma nato a Paternò (CT), clamorosamente avvicinatosi alle vicende
della squadra della sua provincia, il Catania, riammesso (giustamente) in serie
B.
Ma perché salvare solo il Catania? Lasciamo in serie B
anche Napoli e Venezia e, già che ci siamo, ripeschiamo pure le altre
retrocesse. In fin dei conti anche Salerno e Genova sono grandi piazze, con
bacini (elettorali) molto ampi.
E del âpoveroâ Cosenza, quella squadretta che ha il
presidente in carcere da quattro mesi, nonché 12 milioni di euro di debiti,
nonché ormai ben due squadre (quella del detenuto Pagliuso e quella della
âsindaca pasionariaâ Catizone), che cosa ne facciamo? Fuori da tutti i
campionati, nonostante non sia fallita ufficialmente. Nemmeno lâarbitrato al
Coni, che sarà discusso lunedì, servirà a riammetterla nel calcio che conta.
Visto che avanza un posto in serie B, a questo punto, a
chi lo diamo? Al Pisa o al Martina che hanno perso le rispettive finali playoff
lâanno scorso? Macché, ecco la Fiorentina, già graziata lâanno scorso e
arbitrariamente inserita in C2, di colpo riammessa nella cadetteria.
Alla fine di tutto questo rimescolamento, però, non tutti
sono contenti. I presidenti di serie B decidono di bloccare la Coppa Italia e
il campionato, non facendo scendere in campo le loro squadre. Ci ripenseranno
(come al solito) tra pochi giorni, magari davanti ad un bel pacco di banconote.
E allora si potrà partire tranquillamente, mettendo da parte questo increscioso
capitolo, dimenticando tutte le recenti violazioni delle più elementari regole
sportive. Lâestate dei Tar, dei decreti, delle false fidejussioni sta per
andare in soffitta, ma prima rimane un altro importante capitolo da scrivere: i
ripescaggi della serie C.
Alla fine dei conti, il più grande âpapocchioâ della storia
calcistica di questo paese potrebbe portare ai tifosi del Catanzaro il regalo
più bello degli ultimi lustri: il ripescaggio in quella agognata serie, tanto
desiderata e inseguita negli ultimi 12 anni. Mai come in questo momento siamo
vicini alla meta. Il tragitto da percorrere è ormai breve. Solo poche ore, al
massimo 48, ci separano dal traguardo. La società e i tifosi sono pronti a
festeggiare e a riprendersi quello che fu loro ingiustamente tolto dopo lo
spareggio vinto a Lecce.
Lâottimismo regna sovrano, anche se i tifosi hanno paura
di illudersi unâaltra volta. Benevento, ma soprattutto Sora e Acireale sono
spettri presenti nella mente di ognuno di noi. In questo caso la partita non si
giocherà al Ceravolo, ma nelle stanze segrete del potere calcistico, che spesso
ci sono state avverse ancor più del campo. La sicurezza nelle dichiarazioni dei
dirigenti e i calendari già pronti ci fanno ben sperare.
Come nei migliori thriller di Hitchcook, lâultimo ostacolo
sarà rappresentato proprio dal Cosenza e dal suo tentativo di essere riammessa
in B o in C1. Come nei derby dei giorni migliori, troveremo di fronte i rivali
di sempre, alla fine di un ideale percorso di nemesi storica nei loro
confronti.
E come sempre, il risultato sul campo sarà a nostro
favore.
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Ivan Pugliese
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