Il Catanzaro ce l’ha fatta. Oggi il Consiglio Federale, riunito nella sede della FIGC in via Allegri a Roma, ha sancito ufficialmente l’ammissione della società giallorossa al prossimo campionato di Seconda Divisione. La “colletta” pubblica per salvare il Catanzaro, dopo l’esclusione della Covisoc, è andata a buon fine. Grazie al Comune, alla Camera di Commercio, ai grandi e piccoli imprenditori e agli enti che hanno contribuito, il “Nicola Ceravolo” non resterà chiuso. Restano adesso tante incognite sulla proprietà giallorossa, sulla composizione societaria, sulla forza economica e sulle capacità di costruire una squadra per il prossimo anno, partendo tra l’altro in forte ritardo rispetto alle concorrenti. Interrogativi pesanti che si scontrano con lo scempio gestionale degli ultimi anni e su una tifoseria sul piede di guerra, mai come in questo momento desiderosa di cambiare e di smettere di soffrire.
Delle altre società “rimandate”, si salvano oltre al Catanzaro anche Perugia, Legnano, Alghero, Barletta, Pro Sesto, Vibonese e Igea Virtus. Saranno, invece, escluse dai prossimi campionati Venezia, Pisa, Avellino, Treviso, Sambenedettese e Pistoiese, oltre a Biellese ed Ivrea che avevano già rinunciato all’iscrizione. C’è tempo fino al 21 luglio per le società che vogliono presentare la domanda di ripescaggio per subentrare alle escluse. In pole position Pro Sesto, Legnano, Potenza e Alessandria in Prima Divisione, Nocerina, Vico Equense, Spezia, Valenzana, Sapri, Isola Liri, Cuoiocappiano e Poggibonsi in Seconda Divisione.
