Se fosse confermato quanto scritto nell’ultimo numero dell’Espresso (“Cercasi scuola per magistrati”, pagina 18), la notizia non può che lasciare stupefatti, nonostante siamo ormai cittadini di un Paese che tra falsi fidanzati, giudici molto ospitali e “velignotte” in carriera (neologismo di Corrado Guzzanti, ndr) ci ha abituato a quasi tutto.
La notizia, dunque: il Ministro Alfano starebbe meditando di trasferire la scuola di magistratura (inizialmente prevista a Catanzaro e poi impudicamente spostata nella propria città dal Ministro Mastella) nella propria regione di nascita residenza ed elezione, ovvero in Sicilia. Laddove ciò dovesse risultare impossibile (che volete, ancora non c’è il ponte …) la soluzione sarebbe l’attivazione di una quarta sede della scuola.
Nel dubbio – e la cosa è ancora più sbalorditiva – la sede nord (Bergamo) e la sede centro (Firenze) della scuola inizierebbero a funzionare mentre la terza e l’eventuale quarta sede resterebbero in stand-by.
Merita qui ricordare che l’on. Berlusconi nell’ultima campagna elettorale tuonò contro lo scippo di Mastella (ora eurodeputato per il Pdl, che grande paese l’Italia …) e promise che Catanzaro avrebbe riavuto il maltolto. Certo non giurò sulla testa dei propri figli nè sulla cosce della signorina D’addario, e questo doveva farci sospettare qualcosa, ma una così clamorosa bugia resta pur sempre dura da digerire.
In attesa che il Ministro Alfano lasci prima o poi il posto a un nuovo Ministro, magari orginario di ischia con conseguente attivazione di nuova sede per le isole minori, vorremmo ribadire che non esiste norma che leghi la collocazione della scuola di magistratura al luogo di nascita di un ministro, di un onorevole o di una escort.
La sede meridionale della scuola è stata individuata, per molteplici ragioni, nella città di Catanzaro: Per una volta lor signori posino le forchette e i coltelli e lascino le cose come stanno.