I PENSIONATI RIAPRONO IL CONFRONTO CON REGIONE ED ENTI LOCALI

riceviamo e pubblichiamo

Archiviata la parentesi elettorale, i pensionati calabresi riaprono l’agenda di lavoro e tornano a incalzare Governo regionale ed enti locali sui temi della sanità, dell’assistenza ai non autosufficienti e del sostegno al reddito degli anziani meno abbienti.
Le segreterie di Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil si sono infatti riunite a Lamezia Terme mettendo, nero su bianco, una serie di proposte e dando avvio a una iniziativa che si vuole di respiro nazionale.
Sul Fronte sanità, i sindacati dei pensionati rinnovano le critiche alla reintroduzione del ticket – provvedimento, dicono, che fa pagare lo scotto degli sprechi sempre alle solite categorie di cittadini ma soprattutto senza inserirsi in un contesto complessivo di razionalizzazione della spesa. Le richieste di Spi, Fnp e Uilp sono chiare:
–         innalzamento della soglia massima di reddito ISEE per implementare la platea degli aventi diritto all’esenzione;
–         istituzione del CUP, centro unico di prenotazione;
–         riconversione dei cosiddetti “ospedali fotocopia” e tempi rapidi per la  realizzazione delle cosiddette Case della Salute; e questo allo scopo di implementare le specialistiche e i servizi sul territorio, salvaguardando al contempo i livelli occupazionali.
Per quanto riguarda invece la non autosufficienza, Spi, Fnp e Uilp sono molto severi nei confronti della Regione e dei ritardi da questa accumulati nell’emanazione delle linee guida della Legge 23 e nell’approvazione del Piano Sociale Regionale, che giace in consiglio. Evidentemente, sostengono i pensionati, si preferisce elargire contributi annuali ai Comuni, fuori da ogni sistema di regole certe e condivise. Così facendo, si alimentano ancora vecchie logiche assistenzialistiche senza dare ai cittadini certezza dei servizi e della loro qualità. Da qui, la richiesta a Giunta e Consiglio Regionale di accelerare i tempi di concreta applicazione della legge 23.
Relativamente alle politiche di sostegno al reddito la “strigliata” dei sindacati pensionati è per l’Anci, colpevole di non aver dato seguito al protocollo d’intesa sottoscritto ormai due anni fa e rimasto di fatto lettera morta. In Calabria, sostengono, circa 600.000 pensionati vivono con un vitalizio medio che si attesta intorno ai 530 Euro mensili. Persone che avrebbero bisogno vedersi ridotte tasse e tributi comunali, costo del trasporto pubblico; tutte previsioni contenute in un protocollo sottoscritto ma rimasto inattuato e che Spi, Fnp e Uilp chiedono invece all’Anci di rilanciare all’interno dei Comuni calabresi.
Fin qui l’agenda di lavoro ma i sindacati pensionati sono andati oltre, dandosi anche un calendario di scadenze entro le quali verificare periodicamente lo stato delle vertenze. Il più importante di questi appuntamenti sarà una iniziativa nazionale, da ripetere annualmente da qui in avanti e da tenere in “luoghi simbolo” della Calabria e delle sue difficoltà. In quella circostanza – si lavora già per un primo appuntamento nell’autunno di quest’anno – sanità, assistenza e sostegno al reddito saranno al centro di un dibattito ampio e di un confronto aperto con le altre realtà regionali che, a prescindere dalle politiche del governo centrale, cercano – e in molti casi trovano – risposte sul territorio ai bisogni della gente.


SPI-CGIL                                    FNP-CISL                                               UILP-UIL
Franco Mungari                   Giuseppe Mercurio                           Alfonso Cirasa

Autore

Francesco Vallone

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