E cinque! Dopo le sconfitte maturate contro il Benevento (due) il Sora e l’Acireale ancora una volta la lotteria dei play-off è risultata fatale alla nostra cara amata squadra; un film già visto e rivisto che ha sempre un unico, il solito, comune denominatore: la politica societaria. Ma questa volta oltre al danno, provocato dal mancato salto di categoria, si è aggiunta anche la beffa rappresentata da quell’ignobile ed indecente comunicato stampa emanato, dopo due giorni di Conclave, dalla società che invece di farsi un bell’esame di coscienza riconoscendo i propri errori ( o meglio orrori!) ha pensato bene di rigirare la frittata, attaccando tutto e tutti iniziando dalle istituzioni, proseguendo con gli operatori economici per finire, ahi noi, con la tifoseria rea, secondo lei, di non aver affollato gli spalti del Ceravolo, come da consuetudine riaffermata negli anni.
In qualsiasi altra società sarebbero, già, cadute molte teste. I vari responsabili, dotati di un minimo di dignità professionale ed umana si sarebbero dovuto, motu propriu, dimettersi, e qualora, come nel nostro caso, non l’avessero fatto ci avrebbe dovuto pensare il Presidente a mandarli via. Presidente che fino a pochissimo tempo fa era un assiduo frequentatore della mitica Curva Ovest, e che oggi ci ritroviamo firmatario di un documento che fa semplicemente accapponare la pelle. Già in qualsiasi altra società ma non nella nostra che è semplicemente un eufemismo definirla tale; un’accozzaglia di persone che ha condotto e gestito soprattutto la parte economica in modo dilettantistico e scellerato, permettendosi il lusso di mantenere a libro paga un Direttore Generale e un responsabile dell’area tecnica, quando analizzando il 90% degli organici di Lega Pro Prima e Seconda Divisione si può notare come siano dotati di un unico responsabile. Per non parlare di tre preparatori (atletico, dei portieri e recupero infortunati) per poi dover ammirare la corsa degli avversari, non riuscendo nemmeno, nei momenti cruciali del campionato, a recuperare infortunati indispensabili agli equilibri della ns. squadra (vedi Montella e soprattutto Caputo).
Ora basta è finito il credito, è arrivato il momento di farsi da parte.
Lasciare spazio a chi ha la possibilità, e soprattutto la professionalità, di programmare e di ridare dignità a Catanzaro, al Catanzaro ed alla sua tifoseria; gli si faccia spazio senza pregiudizi e la paura di essere estromessi. In due parole accettare i propri limiti. In alternativa tutti a casa. Tranquilli, noi tifosi troveremo la forza di sopportare l’ennesimo fallimento del Catanzaro e dei catanzaresi tutti. L’ultimo e definitivo fallimento della squadra della città Capoluogo di Regione, che come al solito va controcorrente; in una Calabria che malgrado tutto cresce, e non solo nel mondo del calcio.
Pertanto, il Club Banelli non parteciperà ad alcuna manifestazione di piazza, il passato gli ha insegnato che non serve a nulla, se non a dare visibilità a chi ha bisogno di sentirsi protagonista per un giorno.
IL Club Banelli non sosterrà ne questa società ne nessun’altra che non si dimostrerà seria e capace di programmare un futuro roseo per il Catanzaro, che gli consenta ti tornare ad essere di nuovo il fiore all’occhiello non solo per la nostra città bensì di tutta la Calabria.
CLUB A. BANELLI